Tutte "le trame" della Gambioli
Il 29 marzo, a Nule, è stato presentato il documentario "Dalla lana alla trama" storia della tessitura di Nule, girato dalla regista nuorese Pj Gambioli.
Le luci della sala, gremita di gente, si sono abbassate per la proiezione, solo dopo la presentazione brillante ed esaustiva di Ivano Iai, avvocato di origine nulese, che ha impostatato la sua relazione collegando l'aspetto storico della tradizione della tessitura nel mondo, all'aspetto sociale e storico legato al paese di Nule.
Numerosi gli interventi, tra i quali quelli del sindaco Angelo Crabolu, che ha ringraziato la Regione Autonoma della Sardegna per il contributo concesso e la popolazione per la disponibilità mostrata al progetto. Il sindaco di Nule si è complimentato a nome della comunità, per l'operato della regista, pregandola di intervenire prima della proiezione. "Sento di dover ringraziare innanzitutto i miei collaboratori, Stefano Ferrari che ha composto delle splendide musiche inedite, e Caterina Floris che ha interpretato la voce narrante del documentario - ha detto emozionata la regista - Le tessitrici e i pastori che hanno permesso la realizzazione di questo lavoro, e l'Ammininistrazione Comunale che l'ha sostenuto assieme alla Regione. Il punto forte di questo documentario, oltre che per le immagini che chiarificano tutti i passaggi (antichi e moderni) dalla tosatura delle pecore, fino ad arrivare alla realizzazione dei tappeti, sono senza dubbio le interviste alle tessitrici. Il profilo che mi è piaciuto disegnare, è quello genuino e semplice di una comunità femminile che ha un qualcosa di eroico. L'arte della tessitura, le ha portate ad avere una mentalità all'avanguardia. Le donne a Nule hanno sempre lavorato per il sostegno delle loro famiglie. Trovo che questa cosa sia fantastica ed innovativa al contempo, visto che ci riferiamo ad un'epoca storica molto differente da quella in cui noi oggi viviamo. Epoca storica nella quale in passato in troppe comunità, era impensabile attribuire alla donna una forza lavoro che fosse indipendente da quella esercitata all'interno di mura domestiche. Invece le tessitrici di Nule, hanno da sempre saputo fondere le due cose, guadagnandosi la stima ed il rispetto dei loro uomini (prevalentemente dediti alla pastorizia ed all'allevamento), e collaborando, lo ripeto al sostegno economico della famiglia".
"L'architetto Eugenio Tavolara, collaboratore dell'ISOLA, ha sostenuto le artigiane, stimolandole ad adoperare il loro talento per creare nuove forme e colori, compenetrando e rinnovando il tappeto.L'aspetto sociale del documentario è molto importante. In un tuffo fra i ricordi, gli episodi e le realtà di oggi e di ieri, emergono le difficoltà economiche delle tessitrici. Mai senza polemica, ma con una calma ed una forza tipica del matriarcato sardo, le tessitrici di Nule chiedono di essere sostenute ed aiutate, di essere riconosciute quali artiste, di ottenere dei finanziamenti al fine di rendere quest'arte, nuovamente accessibile ai giovani, promuovendo corsi di formazione e di specializzazione. Perchè quest'Arte a Nule non deve perdersi, perchè quest'Arte ha portato avanti intere generazioni".
L'applauso sincero della sala dopo le parole toccanti della Gambioli si sono trasformate in dedicato silenzio, concentrazione, emozione e risate durante la proiezione del documentario che in 50 minuti ha riscosso un gran bel successo. Il documentario sarà proiettato per tutto il mese di aprile sempre presso il centro di distribuzione artigianale.Chiunque desiderasse acquistarlo potrà contattare l'associazione all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure direttamente presso il Comune di Nule.
Numerosi gli interventi, tra i quali quelli del sindaco Angelo Crabolu, che ha ringraziato la Regione Autonoma della Sardegna per il contributo concesso e la popolazione per la disponibilità mostrata al progetto. Il sindaco di Nule si è complimentato a nome della comunità, per l'operato della regista, pregandola di intervenire prima della proiezione. "Sento di dover ringraziare innanzitutto i miei collaboratori, Stefano Ferrari che ha composto delle splendide musiche inedite, e Caterina Floris che ha interpretato la voce narrante del documentario - ha detto emozionata la regista - Le tessitrici e i pastori che hanno permesso la realizzazione di questo lavoro, e l'Ammininistrazione Comunale che l'ha sostenuto assieme alla Regione. Il punto forte di questo documentario, oltre che per le immagini che chiarificano tutti i passaggi (antichi e moderni) dalla tosatura delle pecore, fino ad arrivare alla realizzazione dei tappeti, sono senza dubbio le interviste alle tessitrici. Il profilo che mi è piaciuto disegnare, è quello genuino e semplice di una comunità femminile che ha un qualcosa di eroico. L'arte della tessitura, le ha portate ad avere una mentalità all'avanguardia. Le donne a Nule hanno sempre lavorato per il sostegno delle loro famiglie. Trovo che questa cosa sia fantastica ed innovativa al contempo, visto che ci riferiamo ad un'epoca storica molto differente da quella in cui noi oggi viviamo. Epoca storica nella quale in passato in troppe comunità, era impensabile attribuire alla donna una forza lavoro che fosse indipendente da quella esercitata all'interno di mura domestiche. Invece le tessitrici di Nule, hanno da sempre saputo fondere le due cose, guadagnandosi la stima ed il rispetto dei loro uomini (prevalentemente dediti alla pastorizia ed all'allevamento), e collaborando, lo ripeto al sostegno economico della famiglia".
"L'architetto Eugenio Tavolara, collaboratore dell'ISOLA, ha sostenuto le artigiane, stimolandole ad adoperare il loro talento per creare nuove forme e colori, compenetrando e rinnovando il tappeto.L'aspetto sociale del documentario è molto importante. In un tuffo fra i ricordi, gli episodi e le realtà di oggi e di ieri, emergono le difficoltà economiche delle tessitrici. Mai senza polemica, ma con una calma ed una forza tipica del matriarcato sardo, le tessitrici di Nule chiedono di essere sostenute ed aiutate, di essere riconosciute quali artiste, di ottenere dei finanziamenti al fine di rendere quest'arte, nuovamente accessibile ai giovani, promuovendo corsi di formazione e di specializzazione. Perchè quest'Arte a Nule non deve perdersi, perchè quest'Arte ha portato avanti intere generazioni".
L'applauso sincero della sala dopo le parole toccanti della Gambioli si sono trasformate in dedicato silenzio, concentrazione, emozione e risate durante la proiezione del documentario che in 50 minuti ha riscosso un gran bel successo. Il documentario sarà proiettato per tutto il mese di aprile sempre presso il centro di distribuzione artigianale.Chiunque desiderasse acquistarlo potrà contattare l'associazione all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure direttamente presso il Comune di Nule.