Percorso

Campidano Film Festival

San Sperate e Samassi centri di cultura cinematografica all’insegna dell’impegno civile. Pasquale Scimeca e Giuseppe Ferrara  tra gli ospiti della prima edizione della rassegna, benedetta dai fondi regionali. Sette i festival che godono dei finanziamenti della Regione Sardegna, tra gli esclusi la tradizionale kermesse “V Art” di Giovanni Coda. di M.e.t.

Campidano Film Festival, foto di Pablo VoltaDal 20 settembre al 14 dicembre si terrà a San Sperate e a Samassi la prima edizione del “Campidano Film Festival”, all’insegna della promozione e della cultura cinematografica. Proiezioni, incontri, laboratori, rigorosamente gratuiti,  rivolti ad un pubblico di studenti e adulti, si snodano in tre mesi, presentando cinque sezioni: “Cinema e donne”, “Cinema e Letteratura”, “Cinema per Ragazzi e Ragazze”, “I Maestri e le grandi attrici del cinema italiano”, “Percorso di educazione all’immagine”. Autori, sceneggiatori, produttrici, docenti, registi incontreranno il pubblico per approfondire e far conoscere l’opera cinematografica (www.paesemuseo.it). Enrico Pau, Salvatore Mereu, Antonia Iaccarino, Silvia e Laura Pettini, Pasquale Scimeca, Giuseppe Ferrara, Eugenio Premuda gli ospiti del “Campidano Film Festival”, diretto da Alessandra Piras. «A San Sperate e a Samassi, in cui è presente una storica sala cinematografica con 280 posti a sedere- ha detto Alessandra Piras, alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi a Cagliari, il 17settembre- cercheremo di veicolare il linguaggio cinematografico come strumento di promozione sociale ed educativo. Da San Sperate ci sarà una navetta per gli studenti delle scuole che dovranno raggiungere la sala a Samassi, dove, per fare un esempio, a novembre Pasquale Scimeca presenterà “Rosso Malpelo” per riflettere sul cinema civile, tutti gli utili del film andranno ai bambini sfruttati della Bolivia. Ci sono in programma tanti film, però il filo conduttore che li lega è l’impegno civile, in assoluto dei registi.

Rosso MalpeloGli incontri sono liberi, aperti a tutti, non solo agli studenti». Suggestive le location della manifestazione; che si candida a divenire polo attrattivo di tutti il Campidano: il frantoio della Casa Tola  e la sala proiezioni della Biblioteca Comunale a San Sperate, il cinema Italia a Samassi. “Persepolis” di Marjane Satrapi, “La ragazza del lago” di Andrea Molaioli, “La rosa bianca” di Marc Rothemund, “Rosso Malpelo” di Pasquale Scimeca sono solo alcune delle pellicole previste nel programma della kermesse. Non mancano i film dei registi sardi: “Jimmy della collina” di Enrico Pau e “Sonetaula” di Salvatore Mereu e il documentario di Roberto Olla “Cercando Sophia”, su lla vita professionale di Sophia Loren. «Ho pensato al film di Enrico Pau e di Salvatore Mereu per affrontare il rapporto dei due film con i testi letterari, essendo entrambi ispirati dalla letteratura- ha continuato Alessandra Piras. Il documentario su Sophia Loren è un viaggio nella carriera dell’attrice, quindi anche un pezzo della nostra cultura». “Il linguaggio del cinema. Scrivere e girare un cortometraggio” è il titoli dei due laboratori, previsti a dicembre. Il primo, dal 6 all’8 dicembre, tenuto da Eugenio Premuda, sulle regole del linguaggio cinematografico, sul sonoro, sulla sceneggiatura, il secondo, invece, dal 12 al 15 dicembre, curato da Giuseppe Ferrara, sul piano di produzione, sull’allestimento del set, sulle riprese, sul montaggio. Una manifestazione che gode dei finanziamenti pubblici, in particolare del Comune di San Sperate, pari a 6000 €, di Samassi pari a 2000 € e della Regione Sardegna, 19000 €. «Abbiamo finanziato questo progetto culturale- ha detto il sindaco di San Sperate, Antonio Paulis- per promuovere il territorio attraverso il cinema e per imparare a guardare un film, interpretandone l’essenza stessa».

Giovanni Coda“Campidano Film Festival” spicca nella lista dei sette festival finanziati per la prima volta dalla Regione con la Legge Cinema «Dopo il festival di Carloforte, quello di Tavolara, la rassegna tedesca, “I Contest”, “Asuni Film Festival” e “Pensieri e Parole” ci siamo anche noi- ha detto Alessandra Piras. Ci siamo riusciti e andremo avanti fino a dicembre, per le manifestazioni come “V Art” di Giovanni Coda, che non sono state ammesse, voglio dire che sono cose che capitano, certo non fa piacere, magari hanno altri finanziamenti, tipo quelli di “Un’isola in festival”». Al riguardo si fa sentire la voce di Giovanni Coda. «Non abbiamo ricevuto una lira dalla Regione, nonostante il nostro festival sia arrivato alla tredicesima edizione e abbia una lunga tradizione anche in ambito internazionale. Non sappiamo i motivi per i quali siamo stati esclusi. Andremo avanti con i pochi contributi comunali. Purtroppo abbiamo già pubblicato il bando per il concorso legato al festival, che scade a fine ottobre; stiamo già ricevendo le iscrizioni, ma a questo punto andiamo avanti in punta di piedi, i soldi sono troppo pochi per organizzare un concorso internazionale, aspettiamo e poi decideremo come fare”.

 

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