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La legge (regionale) delle beffe

Ennesima battuta d'arresto per le produzioni cinematografiche isolane. E’ di questi giorni la notizia che il 30 settembre durante la prima riunione della commissione designata per scegliere le opere, due membri sono stati costretti alle dimissioni: Gianluca Arcopinto, produttore di “Sonetaula” e “Tutto Torna”, e Giuliano Montaldo, regista. A quest'ultimo, abbiamo chiesto i motivi della dipartita. di Enrica Anedda

Giuliano MontaldoLe ultime notizie sul fronte della Legge Regionale sul cinema in Sardegna purtroppo ancora una volta non sono positive.  Dopo le polemiche sulla Film Commission, e  quelle sulle assegnazioni dei contributi per i festival e le rassegne, ora è il turno delle produzioni che subiscono un ulteriore battuta d’arresto...
La produzione doveva essere l’aspetto più importante della legge perché, come spiegano i registi:  è assurdo parlare di cinema se non esistono film girati e prodotti in Sardegna.  Impossibile far decollare il cinema nell’isola, inutili tutte le altre attività di contorno. In quattro banali  parole "no film, no cinema”.

I timori di un triste epilogo della legge/cinema, pubblicata nel  settembre 2006,  sono stati,
sino ad oggi, molti e giustificati.

Pubblicati finalmente i bandi, nel luglio 2007, non si è più saputo nulla delle domande presentate entro la scadenza del marzo di quest’anno. Nessuna comunicazione ufficiale sulla selezione delle opere; solo notizie vaghe sulle difficoltà per la Regione ad istituire il Fondo di rotazione necessario per concedere i prestiti per i lungo metraggi. Un problema, più volte segnalato dal nostro sito, che ha evidentemente impedito di procedere con la verifica sulla regolarità dei progetti presentati, bloccando tutto l’iter.

Gianluca ArcopintoPochi giorni fa un'ulteriore e inaspettata battuta d’arresto. Il 30 settembre durante la prima riunione della commissione che deve scegliere le opere, due autorevoli membri sono stati costretti alle dimissioni: Gianluca Arcopinto, il produttore di “Sonetaula” e “Tutto Torna”, e il regista italiano Giuliano Montaldo, nominato in sostituzione di Giuseppe Piccioni, che aveva rinunziato da tempo.

Sorpresa e correttezza hanno indotto la nostra redazione a rivolgersi agli uffici regionali per conoscere maggiori dettagli, dopo il solito valzer di rimandi da un ufficio all’altro siamo riusciti a sapere ben poco. In assessorato non ricordavano neppure i nomi dei membri che si sarebbero dimessi per ragioni di incompatibilità, un'unica certezza: le domande sono ancora nella fase istruttoria al vaglio degli uffici tecnici così come quelle relative al bando per il fondo di rotazione, del quale si sta occupando l’assessorato al bilancio.

Ci sarebbero volute le "Iene" per capire quali reconditi motivi ogni volta inducono la Regione a tacere su notizie di interesse pubblico che, invece, dovrebbero essere  rese note. L’unica ragione possibile è l’imbarazzo per non essere ancora riusciti - dopo due anni - a dare applicazione concreta alla legge. E chissà per quanto tempo ancora, giacchè, terminata l'interminabile istruttoria tecnica, bisognerà sostituire i membri dimissionari della commissione competente a valutare le opere nel merito. Un'odissea che sembra non avere mai fine.

Siamo riusciti ad avere un po’ di chiarezza (ma non buone notizie), grazie alle disponibilità del regista Montaldo, che raggiunto telefonicamente ci ha raccontato alcuni aneddoti.

Gianfranco Cabiddu“Sono stato chiamato a far parte della Commissione. Ho accettato di buon grado l’incarico perché non avevo in programma alcun progetto cinematografico in Sardegna. Insediatasi la Commissione, durante la lettura del regolamento, ho però appreso che la legge prevedeva regole restrittive di incompatibilità anche per i consanguinei. Io ho una figlia, Elisabetta, che fa la costumista, e due nipoti: Inti,  un bravissimo aiuto regista e Iana, che lavora nel cinema come  truccatrice.  Non sapevo che mia figlia fosse coinvolta nel progetto presentato alla Regione da Gianfranco Cabiddu e, non potendo impedire a mia figlia di lavorare, ho preso atto e  ho presentato subito le dimissioni”

Chi sono gli altri membri ?
La dottoressa Cardone, credo l’unica che non potrebbe mai avere problemi di incompatibilità, il produttore Riccardo Tozzi, la sceneggiatrice Heedrun Schleef e Gianluca Arcopinto (produttore di "Tutto Torna" e "Sonetauala") che per ragioni che non conosco  ha preferito presentare le dimissioni insieme a me.

Ritiene che sia un regolamento giusto ?
Io sono stato presidente di Rai cinema e non ho mai avuto problemi. Credo sia un regolamento troppo rigido. Forse perfetto per un regista componente della giuria, scapolo e senza parenti.  Basterebbe l'obbligo di astensione per le singole sedute relative a temi in potenziale conflitto di interessi. Credo che la Regione sarda nell’elaborare questa legge non si sia rivolta a persone competenti che certamente avrebbero aiutato e contribuito a formulare una legge al passo con i tempi e con le esigenze del mondo del cinema.

Perlomeno adesso è libero di presentare anche lei dei progetti cinematografici in Sardegna.
Ho accettato di far parte della commissione proprio perché non avevo alcun interesse con la Sardegna. Sono molto legato a questa terra per varie ragioni, ero amico fraterno di Solinas e di Volontè, con il quale ho girato parecchi film (fra tutti il capolavoro "Sacco e Vanzetti"), che hanno fatto della Sardegna la loro casa, e nel 1965  girai un film in Sardegna “L’isola degli angeli"  da un soggetto di Giuseppe Dessì. In futuro, davvero, non so. Ora sono dispiaciuto per questa situazione specie per i registi sardi che da tempo aspettano la decisione della giunta.

Giovanna CerinaE fra i registi sardi, infatti, regna l'amarezza e inizia a serpeggiare il pensiero che la paralisi sia voluta ad arte per annullare i contributi e destinare i fondi per le produzioni verso altri lidi.
  Secondo gli uffici regionali sono moltissimi i  progetti per i cortometraggi, solo quattro quelli per i lunghi. Fra i registi ci sono i nomi di
Cabiddu e Pitzianti. Il regista di " Tutto torna" che nella legge aveva fortemente creduto, quasi quasi confida  nel ricambio politico della giunta;  ma forse ha ragione il critico Gianni Olla che ha commentato: “visto che la Regione al momento ha fatto sapere che non ha più soldi per lo spettacolo e ha lasciato all’asciutto molte associazione culturali che avevano già anticipato i denari per i loro progetti realizzati nel 2007, credo che l'odissea finirà quando  anche  i soldi a disposizione per il cinema” spariranno.

E sarà la beffa più grande. Una beffa annunciata, giacché sin dall’inizio questa legge, frutto di un encomiabile sforzo della prof. Cerina, è parsa pasticciata. Come ha osservato Montaldo, forse è mancata la modestia di guardare alle esperienze delle altre regioni e di ascoltare le persone competenti. E piano piano tutti in nodi stanno venendo al pettine…
 
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