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Ebraismo - A. Matta

MIRACOLO A SANT'ANNA - Alessandro Matta

di Alessandro Matta


locandina di Miracolo a Sant'AnnaVedendolo viene veramente a un certo punto da chiederselo. Una semplice domanda, ma fulminea, che ha sicuramente balenato nella mente di molte persone, nel momento in cui, in questi giorni, nei cinema , si son trovate ad assistere  alla proiezione dell'ultimo film di Spike Lee “MIRACOLO A SANT'ANNA”, sulla strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema , del 1944 , in Toscana , avvenuta per opera del comandante delle SS Walter Reder e costata la vita a ben 560 persone,  tra cui  donne e bambini...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

di Alessandro Matta

 Vedendolo viene veramente a un certo punto da chiederselo. Una semplice domanda, ma fulminea, che ha sicuramente balenato nella mente di molte persone, nel momento in cui, in questi giorni , nei cinema, si son trovate ad assistere  alla proiezione dell'ultimo film di Spike Lee “MIRACOLO A SANT'ANNA”, sulla strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema , del 1944 , in Toscana , avvenuta per opera del comandante delle SS Walter Reder e costata la vita a ben 560 persone,  tra cui  donne e bambini. Può un film che cerca di ricostruire uno dei tanti eccidi nazisti avere una trama in se orchestrata e preparata sotto chiave di favola? Può un film che parla della II guerra mondiale ricostruire tutto in maniera estremamente libera, fantasiosa, senza tenere conto della realtà storica di quei tragici avvenimenti?
 
 Non è la  prima volta che un simile dibattito, infuocato,  accende i critici cinematografici di tutto il mondo. Soprattutto per quel che riguarda le fiction sulla II guerra mondiale, sulla Shoah , sul nazismo o sulla lotta partigiana , sono stati molti i casi in cui si è voluto aprire un simile dibattito.  Dallo sceneggiato tv “HOLOCAUST” degli anni 70 a “SCHINDLER'S LIST” di Spielberg, fino ai più ' recenti film su questi temi, quella della corretta rappresentazione in chiave di fiction che ponesse rispetto alla verità storica è un tema arduo e non certo trascurabile. La  prima risposta che  verrebbe da darmi  è che certo, il cinema è libera espressione artistica, un film è fatto anzitutto per attirare in se  e per se lo spettatore. E un prodotto di fiction non sarà mai in se e per se simile alla realtà di qualunque di quei tragici avvenimenti. 
 
 Le fiction son sempre da considerare per quelle che sono: delle fiction,  non potranno mai sostituirsi alla realtà , e nelle scuole, quando si trattano temi come quello delle stragi naziste nell’ Italia della Repubblica di Salò, sarebbe meglio mostrare ai ragazzi un audiovisivo contenente testimonianze dirette degli accaduti,  più che una fiction. Ma, vedendo il film di Lee, che è un buon film nel suo insieme,  si rimane perplessi per ben altro.  Oltre alla chiave favolistica con cui l’ intera storia è proposta ( la montagna dell' uomo che dorme, il bambino, Antonio,  che parla e vede il suo amico, Arturo, assassinato,  a Sant'Anna alcune ore prima, o le mille strabilianti coincidenze che fanno si che il soldato anziano rincontri il bambino di 60 anni prima pronto a aiutarlo fino a farlo uscire dalla galera!), si rimane abbastanza sbigottiti per un semplice fatto: il film dovrebbe parlare della strage nazista di Sant'Anna ... ma questa Sant'Anna di Stazzema dal film è, a dir poco, assente! Sembra incredibile, tutta l’ azione si svolge in un altro paesino toscano,  ben lontano da Sant'Anna di Stazzema, e la strage è ricostruita perfino in un secondo flashback all'interno del flashback stesso con cui l intera storia è narrata nel film, in soli 10 minuti scarsi della lunga pellicola di quasi 3 ore!
 
 Certo,  10 minuti realmente struggenti, tutto quello che si vuole, come non trattenere le lacrime davanti a quelle scene cosi struggenti, ma fare una fiction su Sant'Anna di Stazzema con soli 10 minuti scarsi dedicati a Sant'Anna appare come una vera e propria forma di  nichilismo della memoria della strage medesima!   Non finisce qui! Possibile che nel cinema italiano si  sia arrivati a distruggere completamente il doppiaggio o la parlata in lingua originale coi sottotitoli? Mi spieghino coloro che si sono occupati del doppiaggio del film come fanno dei contadini toscani del 1944 a parlare in italiano fluente con dei soldati della 92° divisione Buffalo dell'esercito Usa, o viceversa , come fanno dei soldati americani a parlare in italiano così  bene ai contadini toscani ? Fa parte anche questo del “Miracolo” citato dal titolo del film ? Con questo,  si può tranquillamente dire che il doppiaggio italiano è davvero arrivato a livelli di ridicolosità quasi tragicomica! E’ davvero da invidiare la Francia, dove tutti i film sono proposti nelle sale in lingua originale,  sottotitolata: guai a chi storpia traduzioni! 
 
 E poi ancora: dove ha trovato Spike Lee la prova storica del fatto che direttamente da Berlino (in quelle settimane era quasi tutta distrutta dai bombardamenti) una bellissima signora tedesca si mettesse in contatto radio con la Toscana e dagli alto parlanti dei carri armati nazisti esortasse i soldati di colore della Buffalo a disertare andando a unirsi ai nazisti? Potrei anche sbagliarmi,  ma ciò non  risulta  in nessuna ricostruzione o libro! Non mi voglio poi dilungare sulle polemiche lanciate dall’ANPI ( associazione ex partigiani ) riguardo alla poca fedeltà storica del film,  perché  altrimenti scriverei un poema , e oltretutto perché  la didascalia iniziale del film ha riparato in parte il danno. Di certo,  questo film di Lee non appare molto corretto nel suo insieme,  anche gli incassi non alti  al botteghino lo stanno dimostrando.