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Svelata la Palermo di Wenders

Nella città siciliana presentato in anteprima nazionale "Palermo Shooting". Tra filosofia e riflessione, il senso della vita secondo il mitico regista. di Luisa Mulè Cascio

Palermo ShootingS’intitola "Palermo Shooting" l’ultimo film del regista tedesco Wim Wenders, che uscirà il 28 novembre prossimo, presentato in anteprima nazionale la sera del 17 novembre al cineteatro Dante a Palermo, città ispiratrice del film. Un film riveduto e corretto è stato presentato al pubblico palermitano, con quasi venti minuti di filmato in meno rispetto alla versione andata sugli schermi a Cannes a maggio scorso, in lingua originale e con sottotitoli in italiano. Ad introdurre e a chiudere la visione del film, con riflessioni e notizie, già ampiamente espresse durante la conferenza stampa del mattino, tutto il cast tecnico e artistico, tra cui spiccavano proprio il regista Wim Wenders, il produttore Gian-Piero Ringel e gli attori Giovanna Mezzogiorno e Campino.
Il film è incentrato sulla storia di Finn (interpretato da Campino), fotografo di successo. I suoi giorni trascorrono frenetici tra un impegno e l’altro, senza una reale consistenza. Finn non vive, non partecipa attivamente alla sua vita, osserva da spettatore lo scorrere del tempo. Uno scampato incidente automobilistico lo porta a “svegliarsi” dal letargo della sua esistenza. Decide quindi di lasciare la tetra Germania per trovare “conforto” nella città di Palermo, calda e luminosa. Passeggia incessantemente, accompagnato dall’inseparabile macchina fotografica e dalla musica del suo iPod-cellulare, attraverso le strade strette della città, a volte caotiche, a volte solitarie, immagazzinando dentro di sé tutta la luce, gli odori, i sapori, la vita di Palermo.

Palermo Shooting LocandinaLa musica gioca un ruolo importante proprio perché è in funzione del protagonista: scandisce i passi di Finn, non solo quelli lungo la città, ma soprattutto quelli lungo il suo cammino interiore. L’incontro con Flavia (interpretata da Giovanna Mezzogiorno), inoltre, cambierà ulteriormente il suo punto di vista. Finn, sostanzialmente, vede il mondo attraverso il suo obbiettivo fotografico: freddo, distaccato, irreale. Non si sofferma davvero sulla realtà, ma la modifica, la imbelletta, la ritocca. Flavia, di contro, proprio attraverso il suo lavoro da restauratrice, tende a riportare in vita la realtà, la illumina, la rende avvicinabile.
"Palermo Shooting" è un film riflessivo, filosofico, una metafora della nostra civiltà: l’uomo, oberato dal lavoro, distratto dagli impegni, stressato e frenetico, tende a non vivere davvero la sua esistenza, ma semplicemente a sopravvivere, ad arrivare a fine giornata, vivendo ogni giorno come se fosse uguale al precedente e uguale al futuro, senza fermarsi ad assaporarlo davvero. Il tempo scorre e l’uomo si accorge troppo tardi di non aver dato senso alla propria vita.
 
Palermo ShootingCapire qual è il senso, saperlo trovare e renderlo proprio è possibile solamente prendendo atto del concetto di morte, non come qualcosa di cui aver paura, ma come semplicemente un termine, un passaggio, un’uscita, (come Dennis Hopper, che interpreta proprio la morte, spiega a Finn), comunque presente nella vita dell’uomo. Questo è quello che ha espresso il regista stesso alla conferenza stampa che ha preceduto l’anteprima serale, tenutasi alla Galleria Regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis di Palermo, nella sala che custodisce l’affresco "Il Trionfo della Morte", presente in alcune scene del film, e fonte d’ispirazione per la resa del concetto di morte da parte di Wenders.
 
Palermo, ha sostenuto il regista, è una città tanto impregnata del senso della vita quanto di quello della morte. Senza nessun riferimento alle uccisioni per mano della mafia, Wenders, con la sua dichiarazione, ha voluto sottolineare alcune componenti della cultura strettamente palermitana, come il Festeggiamento dei Morti il 2 novembre, la presenza delle Catacombe nel sottosuolo, i dipinti e affreschi che rievocano il tema della morte, tutte cose utili per la realizzazione del film.
 
Palermo Shooting"Palermo Shooting" ha preso forma quasi estemporaneamente, man mano che il regista scopriva nuove informazioni, location o tradizioni della città, durante le riprese.
È stata proprio la conferenza stampa mattutina ad illuminare e approfondire i temi del film. Wenders ha messo a nudo, con profonda naturalezza, tutti i retroscena, a partire dalla decisione di rimodellare e tagliare il film. Rivedendo proprio il film a Cannes, il regista comprese che il suo lavoro non era ancora finito, che la pellicola non aveva preso forma, e che lui personalmente doveva intervenire. «E’ un film personale» ha dichiarato, quindi ritoccarlo doveva essere un compito strettamente privato. I tagli sono stati considerevoli, come per esempio l’eliminazione delle scene recitate da Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo e dal musicista Giovanni Sollima, che saranno comunque presenti, come Wenders ha dichiarato, nei contenuti speciali del dvd del film. A Michelangelo Antonioni e Ingmar Bergman va la dedica finale del film, morti proprio durante il periodo di riprese a Palermo. Wenders afferma, inoltre, di aver tratto ispirazione proprio da due opere dei registi: "Blow Up", di Antonioni, per la costruzione del personaggio di Finn e "Il Settimo Sigillo"
 di Bergman, per rendere al meglio il dialogo tra Finn e la Morte.
 
Palermo ShootingRiflessioni importanti dal regista son state fatte anche a proposito del concetto di tempo. Il tempo corre, nessuno riesce a gestirlo, e proprio per questo è prezioso. Solo alla fine del film Finn, infatti, si rende conto di ciò, comprendendo di aver sprecato il tempo concessogli limitandosi a sopravvivere, senza curarsi del presente.
A concludere la conferenza stampa, gli interventi di Giovanna Mezzogiorno e Campino, che vertevano soprattutto sull’emozione di aver preso parte ad un progetto tanto interessante, portato avanti da un regista straordinario come Wenders, e sulla dedizione nell’interpretazione dei personaggi, specie per Finn, (una grande responsabilità per Campino, il cui reale mestiere è quello del cantante e non dell’attore) metafora della civiltà odierna. A prendere parte alla conferenza stampa, oltre al regista e al produttore Gian-Piero Ringel e agli attori principali, anche il direttore della Film Commission Alessandro Rais e il Direttore Regionale dei Beni Culturali di Palermo Romeo Palma.

Fonte immagini: httptrovacinema.repubblica.itmultimediafilmPalermo-shooting-immagini

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