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Celebrità cagliaritane

"Casteddu city" e "Dedicato a Cagliari città del sole, del sale e delle comode suole",  sono le opere vincitrici del concorso  "3  minuti di celebrità a Cagliari". Tra i riconoscimenti il premio speciale targato "Cagliari in Corto", assegnato a "Efis". di E.A

Il primo premio studenti

Si è tenuta sabato mattina al cinema Odissea di Cagliari la proiezione dei corti partecipanti, e la premiazione dei vincitori del concorso "3 minuti di celebrità a Cagliari". Molti i premi, assegnati da una giuria composta dal presidente, Maurizio Porcelli e dai rappresentanti delle associazioni, "Cagliari in Corto", "Namaste","Schermi Rubati", "Cineclub Fedic Cagliari",  "Cinemania", "Alice Guy". Una telecamera e una maglietta Cinemecum a ciascun vincitore delle due categorie: Maurizio Loi con il corto "Casteddu City", Sandro Frau con "Dedicato a Cagliari città del sole, del sale  e delle comode suole".

Una targa per tutti gli altri: per la categoria "Amatori" a  Diego Massa con "Ricorrenze" e a  Fabio Filippo con "Cara Cagliari"; per la sezione "Studenti" a Filippo Primo con "Fronte e retro" e a Francesco Porcu con "Bastion contrario" e a  Rashid Marco Mahvavi con "Una domenica mattina in macchina a Cagliari". Un premio speciale, una felpa di Cinemecum, è stato assegnato per la qualità della immagine e per la fotografia, ad Antonio Melis, regista del corto "Efis", da "Cagliari in Corto", che così ha voluto simbolicamente segnare il passaggio fra i due festival. "3 minuti di celebrità a Cagliari" colma, infatti, il vuoto lasciato da "Cagliari in Corto", il concorso per corti ambientati in città,  bandito  negli anni dal 1999  al 2002, che riscosse notevole successo di pubblico,lasciando un segno importante nel piccolo mondo del cinema sardo.

Un momento della premiazioneCi riferiamo a Marco Antonio Pani, che con "Chinotto" fu il vincitore della prima edizione e oggi è regista di  punta della Sardegna, a Peter Marcias, che quest' estate a Tavolara ha presentato il suo primo lungometraggio "Un attimo sospesi", e ancora a Emanuela Cau, a Paolo Carboni e a tanti altri che incoraggiati e spronati dal fermento creatosi attorno a "Cagliari in Corto" hanno poi conseguito altri e  importanti riconoscimenti.

Bene dunque ha fatto Maurizio Porcelli che con la Scuola Civica di Musica ha potuto raccogliere il testimone di "Cagliari in Corto", anche se con alcune fondamentali differenze come il limite di durata dei corti e l'esclusione dei professionisti. E forse qui è stato  l'errore più grande: in città parlare di professionisti non ha molto senso, i registi sono pochissimi e i cameraman hanno bisogno di occasioni  per cimentarsi con la loro creatività, senza contare l'aiuto e il sostegno che possono dare agli altri appassionati meno esperti tecnicamente.
E' bene infatti chiarire che il senso di queste manifestazioni non sta tanto nei premi, che pure sono importanti, ma  nell'entusiasmo e nell'interesse cheriescono a suscitare e sopratutto nella  capacità di diventare un punto di incontro e confronto, indispensabile per avviare collaborazioni e scambi proficui.

Pietro Porcella e la figlia GiuliaSotto questo profilo anche "3 minuti di celebrità a Cagliari" può essere utile, specie se come ha promesso il suo ideatore, Maurizio Porcelli, le prossime edizioni saranno arricchite e maggiormente curate, anche dal punto di vista tecnico. La proiezione di alcuni corti è stata infatti difettosa, come quella di "I love you Cagliari" di Pietro Porcella, realizzato con la partecipazione della figlia Giulia. Il giornalista italoamericano si è lamentato con gli organizzatori ed è parso molto amareggiato per non essersi aggiudicato un premio, che, a suo parere, avrebbe  meritato. Ma si sa, le polemiche sono tipiche di ogni festival che si rispetti,  e ne sono anche un indice del successo. Noi di Cinemecum ci asteniamo dall'esprimere giudizi, che peraltro abbiamo già  manifestato con il voto di Luca Crippa, componente della giuria.  Preferiamo che verifichiate voi stessi visionando e votando i corti che presto pubblicheremo nel sito. In generale, considerazioni tecniche a parte, ci saremmo aspettati un maggiore sforzo ideativo specie da parte dei giovani che, se da un lato hanno manifestato attaccamento e amore per loro città, dall'altra  spesso si sono  ripetuti nello stesso cliché, sciorinando immagini senza anima.

Maurizio Porcelli e Giovanni ColumbuDi livello certamente superiore a tutti gli altri, il corto "Dedicato a Cagliari città del sole, del sale e di comode suole" del sessantenne Sandro Frau, che ha costruito un progetto filmico di buona fattura tecnica, condito con una giusta dose di ironia. Un lavoro capace di trasmettere belle emozioni grazie al piacevole ritmo alternato delle immagini costruite attorno alle parole  sempre vive di profondi conoscitori della nostra città come Antonio Romagnino e Francesco Alziator e così segnando una traccia di continuità fra passato e presente.
A tutti i partecipanti, specie a coloro che intendono proseguire su questa strada, consigliamo di approfondire la loro passione frequentando i tanti corsi di cinema che vengono proposti periodicamente nell'Isola. Non ultimo, quello che si tiene a Oristano: l'ultimo appuntamento è sabato prossimo con il regista Salvatore Mereu. Un'occasione da non perdere.

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