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"Avvenne domani" regia di Renè Clair

 
''Avvenne domani''Mai come oggi, forse per  l'effetto della crisi economica che ci spinge a vagare con la fantasia in storie lontane dalla realtà, il cinema fantastico è diventato un genere diffuso ma, ahimè, anche una sorta di bancomat  per "Warner Bros" e affini. E mai come ieri un grande pioniere del cinema come Renè Clair è riuscito con il film che “rivedremo” questa settimana, a rappresentare una piega così stimolante e bizzarra  della nostra fantasia: conoscere in anticipo il futuro.

Qualcuno forse storcerà il naso perché quando si parla del grande regista francese, i film da menzionare dovrebbero essere altri, ma  ho voluto rendere omaggio a una deliziosa pellicola  che, se da molti è considerata appartenente al “Clair minore”, a mio modesto parere, risponde alla famosa domanda: “Qu’est-ce que le cinéma?”. Per cui raddrizzate il naso e partiamo alla riscoperta di "Avvenne domani"(It Happened Tomorrow,1944).

Siamo alla fine dell’800 e Larry Stevens (Dick Powell) è un giornalista ambizioso in cerca del grande scoop. Una sera, uscendo dal bar, incontra l’anziano collega Pop, che gli dà una copia del giornale…del giorno dopo, quella coi i fatti che devono ancora accadere. Incontrerà in altre occasioni Pop con le notizie del giorno dopo, ma scoprirà in seguito che era già morto da alcuni giorni.
 
''Avvenne domani''Approfittando delle previsioni  per anticipare sistematicamente i colleghi sulla notizia, Larry diventa ricco e famoso, pianificando una vita tranquilla con la donna di cui si è innamorato durante i giorni rocamboleschi della sua fantastica scoperta. Il giorno in cui decide di sposarsi, ecco che arriva le resa dei conti  e sul giornale del giorno dopo leggerà anche la notizia della propria morte avvenuta nel corso di una rapina. La vita del fortunato cronista  sembra allora precipitare nel panico più totale ma… il lieto fine è dietro l’angolo.
Una trama abbastanza semplice e lineare ma che non deve trarre in inganno perché siamo sempre di fronte a un regista che, insieme a Chaplin, è stato quello più applaudito per le commedie leggere.
 
''Avvenne domani''Anche se la nota prevalente è quella dell’umorismo brillante, questo film contiene tutti quegli elementi dell’ambigua matrice del fantastico più “verace”. Non dimentichiamo che Clair fu in gioventù, come altri grandi registi degli anni Venti, vicino alle avanguardie storiche francesi (dadaismo e surrealismo). A riprova di ciò basterebbe dare uno sguardo alle sue primissime opere quali Paris qui dort (Parigi che dorme, 1923) e soprattutto Entr’acte (1924) che sono sostanzialmente dei giochi ottico-dinamici; il primo partendo da una storia fantascientifica, il secondo essendo nient’altro che un intermezzo per il balletto dadaista "Relâche" di Francio Picabia e Erik Satie. Non è un caso che tra le fonti che ispirarono "Avvenne domani" compare una pièce teatrale di Lord Dunsany, fondatore del genere fantasy e uno tra gli scrittori preferiti da un grande narratore horror come Lovecraft.
 
''Avvenne domani''Il genio di Claire, qui nel suo soggiorno-esilio in terra americana, riesce con  il suo tocco leggero e scanzonato, a dar vita ad una commedia fantasy, mescolando abilmente fiaba e realtà e recuperando gli schemi del cinema comico muto a lui tanto caro: gli inseguimenti, gli equivoci, le scommesse alle corse, il poliziotto imbranato, la bella veggente e così via,  il tutto inserito nel tessuto della commedia sentimentale moderna. Nelle sue storie i personaggi non sono principi o principesse, ricchi borghesi o ladri internazionali bensì il popolino, la gente minuta di cui Claire si dimostra descrittore finissimo; i grandi problemi contemporanei, la crisi mondiale, la condizione operaia, gli furono sostanzialmente estranei.
 
''Avvenne domani''Anche il tema della morte, presente in questo film, viene “contenuto” entro un approccio gioioso e ridanciano ma non privo di riflessioni. Questa brillante commedia sui paradossi temporali sembra suggerire allo spettatore la necessità di guardare al mondo con occhi innocenti per comprendere il vero senso della vita.

Mi piace immaginare che in una notte buia, il fantasma di Clair sia apparso al cospetto di Robert Zemeckis per consegnargli la sceneggiatura della trilogia fantastica di Ritorno al futuro. Due titoli- "Accadde Domani" e "Ritorno al futuro"- simili nel loro raccontare i paradossi temporali e paradossali anche nei loro ossimorici titoli. Una curiosità: nel 1990 il numero 40 del celebre fumetto bonelliano "Dylan Dog", ha omaggiato la pellicola di Renè Clair con la storia “Accadde domani”.

''Avvenne domani''Ora buio in sala e sssh!,”il silenzio è d’oro”, no?!

Frase del film: il giornalista Larry e l’anziano collega Pop
Eppure per avere il giornale di domani io darei dieci anni della mia vita...
– E come sai di averli ancora?
 
Citazione della settimana: Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà. (Woody Allen)