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La saga di don Camillo e Peppone.

 
''Don Camillo'' LocandinaTratti dai romanzi di Giovanni Guareschi “Tutto don Camillo, Piccolo Mondo”.
La saga cinematografica di don Camillo è composta da 5 capitoli: don Camillo (1952), il ritorno di don Camillo (1953), don  Camillo e l'onorevole Peppone (1955), don  Camillo monsignore... ma non troppo (1961), il compagno don Camillo (1965).

Nel luglio-agosto del 1970 erano state avviate le riprese di un sesto capitolo della serie “don Camillo e i giovanni d'oggi”. A causa però della malattia di Fernandel e Gino Cervi quasi settantenne, furono costretti a lasciar perdere, lasciandone incompiuta la realizzazione.
Il film incompiuto venne ripreso e portato in scena nel 1972 con la regia di Mario Camerini, dove don Camillo (Fernandel) viene sostituito da Gastone Moschin, e Peppone (Gino Cervi) viene sostituito da Lionel Stender. A mio avviso però questo film non ha avuto lo stesso successo e la stessa fama di quello che, se non fosse rimasto incompiuto, avrebbe avuto la coppia classica di don Camillo e Peppone.
A mio avviso, ha avuto più successo il film don Camillo del 1983 di Terence Hill.
In tutti gli episodi c'è la presenza di una voce narrante “over voice” che ci narrerà il susseguirsi delle scene, i momenti di gioia dei personaggi e quelli di tristezza.
In tutta la serie, potremo notare come don Camillo ha l'abitudine di parlare con il crocifisso e Gesù gli risponde come se fosse persona in carne e ossa lì davanti a lui. E questo ci fa capire come per don Camillo sia molto credente e sia importante avere il sostegno, anche in forma di dialogo con Gesù.
 
''Don Camillo''Don Camillo
Dopo quanto sopra premesso, in questo articolo, parleremo dei primi due film della serie: “don Camillo (1952)”, regia di Julien Dunvivier con coproduzione italo-francese.
Don Camillo e Peppone sono i personaggi che ci accompagneranno per tutta la serie fino a “ il compagno don Camillo”, e ci avrebbero accompagnato anche nel sesto capitolo della serie se le circostanze dei personaggi fossero state migliori.
Sono ambientati nella Bassa Padana in un piccolo paesino chiamato Brescello, in provincia di Reggio Emilia, ma vedremo come le riprese furono estese anche a Boretto a pochi chilometri da Brescello, nonché in un paesello di montagna Montenara, dove don Camillo andrà in esilio, che sarà argomento del secondo episodio della serie.
 
Don Camillo, parroco di Brescello e Giuseppe Bottazzi in arte Peppone sono sempre in lite. Don Camillo in questo episodio verrà definito come prete d'assalto.
A Brescello è una giornata trionfale, il sindaco Peppone è stato eletto capo della sezione comunisti.
Questa notizia non piacque a don Camillo e si mise a raccontare a Gesù del fatto che una notte tornando in canonica con un paniere di uova si sentì colpire alle spalle  e questa cosa non gli andò per niente giù.
Durante il comizio arriva la balia ad avvertirlo che è nato il suo ultimo figlio e a tal proposito c'è una famosa battuta dove Peppone dice “è nato un compagno in più".
Poco dopo abbiamo la scena del battesimo. Peppone si presenta in chiesa per battezzare il bambino e quando don Camillo gli chiese il nome da dargli, Peppone gli rispose “ Antonio, Lenin Libero”, e don Camillo rispose a sua volta che il Cremilo era di fronte.
 
''Don Camillo''A questo punto don Camillo si infuria e si prendono a botte nella stanzetta dove Matuggia, il sacrestano, suonava le campane, facendosi promette da don Camillo, di non  dargli colpi bassi per via di due ferite di guerra, e sapete cosa gli rispose don Camillo “ Sta tranquillo te le piazzo tutti al piano superiore”.
Ma il fatto più comico e che durante questa rissa per sbaglio dandosi le botte suonarono le campane, per cui i contadini che come riferimento utilizzavano i rintocchi le campane della chiesa si erano disorientanti.
Tutto finisce bene perchè Peppone sostituì uno dei nomi con Camillo e il parroco fu soddisfatto sostenendo che con un nome Camillo il bambino si sarebbe preservato da certe infezioni.
Nel frattempo i comunisti prendevano lezioni di grammatica e ortografia dalla signore Cristina ex maestra del paese che poco dopo morirà.
Ma Peppone quando si presentò assieme agli altri, fu cacciato dalla maestra per averne combinate troppe al tempo della scuola elementare.
Verrà risolto con successo lo sciopero degli agricoltori organizzato dal sindaco evitando così di far morire le mucche della stalla. Nonostante Peppone fosse in disaccordo, don Camillo anche sotto minaccia di essere ridotto a scola brodo fece di testa sua.
 
Scena divertente è quella dei due fidanzatini Gina Filotti, e Mariolino della Bruciata.
I nonni dei ragazzi erano sempre in lite e non volevano assolutamente che i ragazzi si frequentassero. Tanto è vero, che Gina e Mariolino da bambini costruirono un buco nel muro per non essere visti se volevano incontrarsi.
I ragazzi riusciranno a scappare, però troveranno un rifiuto sia dal parroco che dal sindaco per sposarsi di nascosto all'insaputa dei nonni, minacciandoli di sentir suonare la campana sommersa. Bellissima fu la partita tra la squadra gagliarda di don Camillo e la Dinamo di Peppone che riuscì a vincere pagando l'arbitro. Poi ci fu la benedizione del fiume.
 Don Camillo usava andare in bicicletta e un giorno tornando verso la
 canonica i Rossi che erano seduti al bar lo presero in giro. Il parroco  
 furente scaravento una panca addosso ai comunisti mettendone fuori combattimento 15.  
 A quel punto venne convocato dal vescovo dal vescovo che lo riprese, gli fece simulare la scena di come erano avvenuti i fatti, e lo minacciò che non diventerà mai vescovo.
Finalmente Peppone dopo aver posato la prima pietra della sua casa del Popolo mando lo Smilzo da don Camillo chiedendogli di portare gli arnesi, secchiello e pennello pennello per benedire. Dopo la benedizione don Camillo si pose un problema dove Peppone avesse  trovato i soldi per posare la prima prima.
Solo dopo scoprirà che era stata abbandonata una vecchia cassa militare di guerra e recuperandola avrebbero guadagnato la bellezza di 10.000.000. Così don Camillo pretese da Peppone ciò che gli spettava e potè in questo modo anche lui posare la prima pietra della sua casa giardino.  
Durante la festa al parco giochi sembrava che tutti fossero in pace e che non esistessero più litigi, ma aimè a un certo punto si riaccesero gli animi e improvvisamente ci fu una rissa generale a cui purtroppo fu parte in causa don Camillo.
Il vescovo arrabbiato decise che per don Camillo era venuto il momento di prendersi una vacanza destinandolo a Montenara in montagna. Era arrivato per don Camillo il tragico giorno. Apri la porta della chiesa, Brescello sembrava deserta.
Tutta la popolata era stata interdetta da Peppone a non partecipare alla sua partenza.
A arrivò al treno, don Camillo sempre più triste non capiva come mai nessuno fosse andato a salutarlo. Però tutto fini bene quando all'altezza di Boretto, frazione subito dopo Brescello trovo tutti quanti: i Rossi, Gina e Mariolino e i loro nonni, i bambini della scuola, nonché la banda del paese. Peppone salutò don Camillo sapendo che non stava andando in vacanza, ma stava partendo per punizione.
Tutti questi fecero tantissimi regali a don Camillo.
Il treno ripartì per la sua per la sua meta in montagna.

Questo film lo potrete trovare presso la libreria delle suore Paoline, via Garibaldi 60, Cagliari. Potrete chiedere di Sr. Francesca o Luca Rais. Nel prossimo articolo continueremo il viaggio nei film della serie di don Camillo con “Il ritorno di don Camillo”.