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Un'originale sceneggiatura sull' emigrazione e il mondo del lavoro

di Vitale Scanu

Piccoli emigranti"Una notevole mole di risorse è a disposizione della Regione Sardegna. Attende solamente progetti, programmi e iniziative immediatamente cantierabili...

La Regione, infatti, può già contare sulle risorse previste dalla Finanziaria recentemente approvata, su 330 milioni del biennio 2007-2009 del Quadro Comunitario di costegno (non spesi né, per la gran parte, impegnati), sui Fondi per le aree sotto utilizzate per il 2007-2013, sui fondi per finanziare il sistema regionale degli ammortizzatori sociali e su una notevole mole di residui passivi che possono essere spesi anche per lavoro e sviluppo" (Mario Medde, Segretario Generale della CISL sarda - Vedi Nuovo Cammino n. 12, 14 giugno). Questi fondi sono finalizzati per rilanciare lo sviluppo e l'occupazione. I progetti saranno promossi o sostenuti dai GAL (Gruppi di Azione Locale). Sono cifre importanti. Grandi risorse sono a disposizione per rendere le zone rurali più attrattive e per invertire la tendenza al declino socioeconomico e allo spopolamento.
Un progetto compatibile in questi termini, profondamente radicato nel territorio della Marmilla, che potrebbe essere il perno per un fondato programma di sviluppo, potrebbe essere... un libro. Un romanzo che esamina a fondo il mondo del lavoro e degli emigrati, che è un'idea trainante e innovativa per un progetto turistico-culturale che valorizza l'unica ricchezza spendibile della zona: le bellezze naturali del territorio. Questo progetto sotto forma di romanzo (ora disponibile anche in versione di sceneggiatura cinematografica) si chiama "Bachis Frau emigrato".

EmigrantiSi tratta di un giovane emigrato della Marmilla che si fa onore lavorando in Svizzera e che, all'età della pensione, ritorna in paese e, forte della sua esperienza professionale, si fa promotore col figlio "svizzero" di un progetto turistico a beneficio del proprio paese. Se si riuscisse a realizzare su celluloide quest' opera di narrativa, si avrebbe in mano un mezzo potentissimo di sviluppo.
Possiamo condensare in una domanda il rapporto fortissimo intercorrente tra un'opera letteraria e lo sviluppo sociale: può il cinema influenzare e determinare ricadute positive sul territorio? La risposta è ampiamente affermativa: il cinema ha la capacità di mobilitare consistenti risorse umane e finanziarie, favorendo di riflesso la nascita di nuove attività economiche e turistiche. Così documentano gli studi specifici (Andrea Rocca in Il Sole 24 ore 22 ottobre 2007, la ricercatrice neozelandese Sue Beeton nello studio Multilingual Matters Limited...): ospitare una produzione cinematografica può significare per la zona interessata come location acquisire una serie di apporti culturali, sociali e turistici di grande spessore. Così accerta la ricerca promossa dal Settore Cinema della Biennale di Venezia, presentato alla 63ª Mostra del Cinema del 2004. Lo studio, che aveva per tema Film-induced tourism, sviscera le relazioni e i rapporti tra chi rappresenta il territorio (politici, aziende di turismo, Comuni, film commissions) e gli enti di produzione, deducendone, anche per mezzo di una casistica internazionale, idee e spunti per progetti e politiche specifiche.

I ''Sassi di Matera''Il turismo culturale resiste e contrasta anche la crisi economica. E’ stato indagato in particolare il ruolo e la capacità del film di elevarsi a vero e proprio driver, o idea guida per la programmazione di una vacanza. I risultati di questa indagine, svolta su poco più di 900 persone, sono particolarmente significativi e probanti: quattro individui su cinque desiderano visitare un luogo o i luoghi presentati in un film; uno su cinque dichiara di lasciarsi influenzare costantemente dal cinema nella scelta delle vacanze; il 15% ha asserito di aver visitato, negli ultimi tre anni, un luogo per averlo visto al cinema.
Molto importanti le indagini della Biennale sulla ricaduta economica sul territorio, sia sotto l’aspetto strettamente monetario, sia sotto l’aspetto occupazionale. Focalizzando solo su due territori ospitanti produzioni cinematografiche, la Campania e il Piemonte, lo studio ha permesso di stimare il valore economico indotto dalle produzioni di lungometraggi, di fiction, di cortometraggi e di documentari. Nel 2005, da una spesa di 260 milioni di euro sostenuta per queste produzioni, si è calcolato un impatto economico (ossia gli effetti moltiplicatori della spesa sul territorio) di oltre 450 milioni. Sotto l’aspetto occupazionale, è stata stimata una creazione di circa 2000 posti di lavoro annui. E si tratta di valori minimali. Investire nel cinema, in particolare di tema etnico, sociale e territoriale, è dunque come investire in turismo, in cultura, in sviluppo del territorio. Nel 2004, in occasione dell’uscita del film “La Passione di Cristo”, girato nei “sassi” di Matera, il turismo nazionale e internazionale richiamato dalla location del film ha riversato nella provincia di Matera 32 milioni di euro, quattro volte tanto quello che era il ricavato del turismo ordinario. Per l’Italia in genere, è stato stimato un effetto ricaduta sul territorio generato dalle grandi produzioni cinematografiche, tra i 3,35 e i 3,55 euro per ogni euro speso nella produzione di una pellicola.

location sardeIl governo ha recepito l'enorme efficacia di questo mezzo per produrre turismo, e incentiva l’attività dei produttori e dei soggetti interessati al mondo del cinema. La finanziaria del 2008 prevedeva incentivi fiscali alle aziende che investono in questo settore, favorendo così indirettamente il turismo. Sono agevolazioni fiscali sotto forma di credito d’imposta verso le aziende che si attivano nella filiera cinematografica. Queste agevolazioni sono in grado, a loro volta, di traslare impulsi di crescita ad altri settori direttamente o indirettamente collegati a quello agevolato. La norma prevede che le imprese di produzione esecutiva e di post-produzione possano avanzare un credito di imposta pari al 25% del costo di produzione “sotto linea”, ossia tolte le spese per gli autori e gli attori principali, con un tetto massimo, per ogni singolo film, pari a 5 milioni di euro.
Concludendo. Il progetto c'è, la possibilità di sovvenzionarlo pure. Sempre, a questo punto, il percorso s'inceppa e i milioni disponibili per le sovvenzioni restano inutilizzati. Perché? Ognuno può dare facilmente la sua risposta.