Percorso

Ebraismo - A. Matta

Il rapporto tra cinema tedesco e Shoah*:

 
''Council of Gods''
Riordinando alcuni  articoli pubblicati dai maggiori quotidiani italiani, ha attrirato la mia attenzione una lettera, inviata al Corriere Della Sera da una lettrice nel 2002. Il pezzo riporta quanto segue:
«Mi è  giunta notizia  dell' uscita in Germania di un film commedia che ritrae in maniera comica la figura del Ministro Nazista Joseph Goebbels. So che i giovani tedeschi hanno espresso un parere negativo condannando la pellicola. Ma in ogni caso, la reputo una cosa scandalosa, perchè denota come i tedeschi , a differenza degli italiani, non abbiano ancora fatto i conti col loro passato». Davanti a una lettera così  scatta un semplice commento. Ovvero : Niente di più sbagliato, perchè se  quel film acui la lettrice si rivolge, inedito in Italia , "Goebbels und geduldigâ" di Wessel Kai del 2001, ritrae effettivamente la figura del ministro della propaganda nazista,  in una maniera comica molto criticabile, è  vero che quella pellicola rappresentava, in quell' anno, l'ultima tappa  di un  percorso che la Germania ha compiuto dagli anni '50 ai nostri giorni per fare i  i conti col proprio  orribile  passato.

La Germania, a differenza dell' Italia, ha inserito fin dagli anni '50 nei programmi didattici di storia lo studio della dittatura nazista e dei suoi crimini efferati. Certo, forse in maniera confusa agli inizi,  ma poi , a partire dagli anni '60, con il processo a Adolf Eichmann e l'ingresso nell' era del testimone, in maniera più precisa. Infatti,  negli ultimi due decenni, la Germania ha fornito alcune delle letture, delle tesi e delle ricostruzioni storiche della Shoah più apprezzabili. In Italia niente di tutto ciò è stato fatto: la storia dei crimini nazisti ha iniziato a comparire nei libri di storia solo negli anni '80, talvolta con la completa omissione delle colpe fasciste nella macchina dello sterminio degli ebrei e dei crimini fascisti, a cominciare dalle aggressioni e uccisioni degli avversari politici, sino ad arrivare alle uccisioni di civili in Etiopia, Libia  e Jugoslavia e zone europee.   Queste omissioni si son tradotte anche nel mondo del cinema, arrivando a censure preventive dei titoli italiani e non che hanno cercato di trattare il tema delle colpe e dei crimini del Fascismo.

''Ein stuck Himmel''I conti che la Germania ha fatto, dal punto di vista storiografico, si son compiuti anche in maniera eguale nel mondo cinematografico. Basti pensare al fatto che, a conti fatti, consultando filmografie complete della cinematografia della Shoah, nel mare magnum di titoli, la Germania sembra
essere seconda solo alla Polonia nella produzione di film e documentari che hanno scandagliato a fondo la storia della Shoah e del Nazismo. E questo ancora prima del processo Eichmann o di eventi mediatici come lo sceneggiato tv Americano "Holocaust" del 1978, che ha provocato, in particolare negli Usa, un risveglio di interesse sull'argomento anche nella cinematografia.

Dai moltissimi film realizzati sul tema dalla "DEFA Film", tra la fine degli anni '40 e gli anni '80 nella Germania dell'Est,che delineano marcatamente le colpe del Nazismo ("Professor Mamlock", "Die Morder Sind unter uns","Sterne", "Lang ist der weg", "die schauspielerein","Aus einem deutschen leben"),  sino a giungere a una marea  di sceneggiati televisivi realizzati dalla "Zdf" o dalla "Orf" ("Ein stuck Himmel", "Vaeter und sohne"), fino a giungere a un numero impressionante di  fiction prodotte nella Germania  pre o  Post unificazione sino ai nostri giorni. Molte  sono purtroppo inedite in Italia, altre invece distribuite a livello internazionale anche con un discreto successo. Anche per il documentario  i risultati non si son  fatti attendere,  basti pensare che in la Germania si è realizzata la serie documentaristica "Auschwitz", prodottadalla "BBC" per "History Channel".
 
*Il presente pezzo  è l' introduzione a uno studio di settore sul rapporto tra cinema tedesco e Shoah da parte dell'autore.
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