Twilight e New Moon : quando anche i vampiri sono kasher
In questi ultimi periodi, sta impazzando nelle sale cinematografiche mondiali la saga di "Twilight". Una storia vampiro-sentimentalromanzesca, destinata a un pubblico adolescente, arrivata al suo secondo capitolo. Un vero e proprio successo nelle sale e anche nelle librerie, per la grande vendita dei romanzi da cui la saga è tratta.
Ma, quanti sanno che dietro il grande successo di questa saga cinematografica vi è il lavoro di una sceneggiatrice ebrea? Ebbene si. Si tratta dell'americana Melissa Rosenberg. Nata negli Usa nel 1961, la Rosenberg è attiva da tempo nel settore cinematografico, sia con film che con telefilm. Sua, per fare un esempio è la sceneggiatura della famosissima serie televisiva "The OC".
E' sicuramente un particolare nella storia del cinema a tema e interesse ebraico: se infatti da un lato il genere vampiresco non è per molti versi ricollegabile a un elemento principalmente o tipicamente ebraico, dall' altro lato, la saga di New Moon, invece, è colma di elementi riconducibili a un messaggio ebraico. La cosa è curiosa. Il genere vampiresco è riconducibile a un mondo e a un racconto relativamente collegato al mondo cristiano. A puro titolo di esempio, basta pensare al fatto che i vampiri, con il loro svegliarsi a mezzanotte e andare a succhiare sangue umano, non assumono un comportamento Kasher. Il fatto che muoiano o si dissolvano alla luce del sole o al vedere una croce, riconduce le storie di vampiri a una cultura certamente cristiana, non certo Ebraica!
Nella saga di "Twilight" non vi è niente di tutto questo. Lo stereotipo tipico dei vampiri è completamente assente proprio nei protagonisti della saga! In una recente intervista, la Rosenberg ha detto che i suoi vampiri sono Kasher!
Sono vampiri diversi da tutti gli altri: da un lato, la famiglia di Edward, il protagonista, da tempo, integrata nel mondo normale e non più violenta, non più cacciatrice di umani e di sangue umano! Dall'altro lato, una serie di vampiri cattivi, che seguitano nel loro comportamento criminale, spesso cercando come vittima sacrificale proprio la protagonista della saga: Bella. Questo messaggio della lotta tra il bene e il male, tra il puro e l' inpuro, è ebraico. Basta pensare che quasi tutti i supereroi caratterizzati dalla loro lotta contro il male sono nati da matite di disegnatori ebrei! A metterli tutti in fila non basterebbe un intero giornale e, tra buoni e cattivi, vi è una scelta così ampia, che va dal simpatico "La Cosa dei Fantastici Quattro" a "Superman", fino al cattivo Magneto degli "X-Men", passando per il celebrativo "Menorah Man".
In una metafora ebraica, il supereroe è un personaggio con delle capacità oltre la norma, che si batte per la difesa dell'umanità contro nemici potenti da metterlo in difficoltà, ma mai tanto potenti da sconfiggerlo definitivamente. Perchè neanche le persecuzioni possono spezzare la forza d'animo di un giovane ebreo con il dono dell'immaginazione. E la Edward risponde a tutte queste descrizioni! Anche Bella assume, in particolare nel secondo capitolo della saga "Twinlight" a tutti questi connotati.
Dopo la commedia hollywoodiana, ormai associata a nomi come quelli dei fratelli Cohen o di Mel Brooks, dopo il genere dei supereroi, anche il genere relativamente nuovo dei vampiri eroi di "Twilight" parte da una sceneggiatrice ebrea ed è colmo di affascinanti messaggi ebraici.