Percorso

La trilogia di Emme

Avete un film che vi ha coinvolto tanto da caratterizzare un periodo della vostra vita? La tela della vostra esistenza è fatta di qualche film? Ecco uno spazio-scambio-gioco dedicato ai lettori per parlare di pellicole e correlare il cinema alla propria vita. di Monica Aschieri

''Arancia meccanica'
La sfida di racchiudere in una triade emblematica nodi e snodi della propria autobiografia cinematografica continua:  insieme ai numerosi commenti già pubblicati di  Ada Lai, Walter Porcedda, Gianni Olla, Paolo Carboni, Bepi Vigna, Giorgio Pellegrini, Paolo Zucca, e di tanti altri lettori e appassionati di cinema  ecco i nuovi film del cuore di Pietro Porcella, Salvatore Pinna, Vincenzo Scardapane, Enny Mazzella...
Ognuno di noi ha un film o una canzone, un testo, una poesia che segna un periodo ben preciso della propria vita, e riascoltandolo, rivedendolo, è come poter rivivere quei momenti, come fossero stati contrassegnati da quel dato film o canzone!  A me almeno succede questo!
Con un po' di analisi su me stessa, ho scoperto che tre film hanno segnato nonché contrassegnato un preciso periodo storico della mia esistenza. Tre film rappresentano i tre periodi più importanti della mia fragile vita, tre pellicole l’hanno influenzata, caratterizzata, fatta loro.
E’ come se la mia esistenza fosse stata distinta e caratterizzata da queste tre storie, divisa in tre fasi, ad ognuna appartiene una pellicola, ognuna è accompagnata da un film, da una storia, come fosse un tatuaggio, lo guardi e ti  rivedi, ricordi, ti ritrovi, rammenti tutto, anche le cose che la vita e il tempo cercano di cancellare.
''Arancia meccanica''Prima fase; primo film: "Arancia Meccanica" uscito dalla mente eclettica dell’indimenticato e geniale Stanley Kubrick… Puro gioiello della scrittura cinematografica, quand’è uscito ero poco più che una bambina ma dai discorsi rubati agli adulti, da qualche cartellone pubblicitario ne fui immediatamente colpita, catturata. Appena diciottenne il mio neo marito Mauro mi portò a vederlo, finalmente… oh che incanto! Colorato, allucinato, visivamente scioccante, volutamente provocatorio. Tutta quella violenza che avevo dentro, che sentivo muoversi in me, eccola in Alex... (un M. Mcdowell fantastico, unico, irripetibile) la rabbia furiosa, il non capire, non volere, non accettare, crearsi un proprio mondo, fuori da ogni schema, logica, morale, libero e cattivo, soprattutto libero!  Vedere ritratta la propria famiglia come un grottesco fumetto, una farsa, e la musica, la musica a capo di tutto, il magnifico Ludvig Van…. assieme alle droghe, all’annientamento del male perché tu stesso divieni male assoluto e niente e nessuno potrà nuocerti, l’utopia dell’invulnerabilità…
Io ero così, come Alex, cattiva fragile persa alle prese con un mondo forse più cattivo fragile perso di me! Quando ripenso a quegli anni, quando ascolto la nona, quando “becco” "Arancia" in tv… non so se io sono il film o il film è me!   Chi è  con me? Chi durante l’adolescenza ha avuto un periodo caratterizzato da una pellicola simile nel suo genere ad "Arancia Meccanica" o proprio da Arancia? Qualcuno ha il coraggio d’ammetterlo?
''9 settimane e mezzo''Seconda fase; secondo film: "Nove settimane e mezzo" di Adrian Line (film apparentemente commerciale e diretto da un regista sottovalutato), colonna sonora indimenticabile!! Billie Holiday, Stewart Copeland, Lisa Dalbello, Luba, Corey Hart, Bryan Ferry, Devo, Eurythmics, Jean Michel Jarre e Joe Cocker.

Avevo 24 anni, ero quasi donna, pronta per sbocciare, per amare, per conoscere la magia, l’alchimia dell’amore. Dei corpi avvinghiati, del sesso che ti fa amare e male, dell’Amore in tutte le sue inenarrabili sfaccettature. Anche in questa pellicola, "Nove settimane e mezzo", mi sono identificata col personaggio maschile interpretato da uno strepitoso Mickey Rourke, con lui e il suo osare, chiedere di più, alzare la posta, con lui è il suo problema del gestire la noia, del mascherarsi, col recitare un ruolo per sentirsi più sicuri, meno persi e perdenti. La scena finale del film, con Rourke abbandonato da Litz, seduto per terra, che conta, conta sino a cinquanta, perché sa o crede, spera, lei torni da lui.
''9 settimane e mezzo''Ecco, ho trovato in quella scena il vero nucleo del film, del racconto, lui finalmente si apre a lei, finalmente non mente, si svela, e lei lo abbandona, quando davvero potrebbero essere una coppia indistruttibile, lei va via, ha paura, è tardi, è il destino, non si sa, e lui sta per terra  a contare, disperato.
Sapevo, ho sempre saputo mi sarebbe accaduto. Da appena l’ho visto, come una maledizione, un pensiero; “anch’io finirò per terra. Da sola. Ad aspettare. Nessuno”.   Qualche connessione di qualcuno di voi lettori? Simile attitudine? Aspetto le confidenze condivise vostre.
Terzo film; terza fase. The end... "American Beauty", un capolavoro indiscutibile, diretto da Sam Mendes, è il suo primo lungometraggio, con Kevin Spacey di una bravura imbarazzante; una fotografia meravigliosa (Conrad L. Hall) unica nel suo genere e stracopiata in seguito.
''American beauty''Colonna sonora, interpreti, tutto perfetto, sincronizzato come in un’opera teatrale, delinea in modo quasi matematico la caduta, la caduta delle speranze. La caduta degli dei. L’inabissamento del senso delle cose che appena ti pare con peripezie quasi assurde, d’aver raggiunto, perdi inesorabilmente. Il cinismo lirico, tragicomico, pulito, inesorabile che circonda tutto il racconto, ti spoglia. Ti denuda. Finché qualcuno, un pazzo, uno ossessionato dalla propria sessualità, che potrebbe essere chiunque, il vicino di casa, il capo a lavoro, come il tuo migliore amico, ti spara in testa. Perché era inutile, inutili tutte le peripezie del protagonista, lasciare il lavoro, la dieta, la palestra, vendere hamburger, le canne, l’adolescente bella, la moglie, quando tutto è segnato, quando gli dei cadono….. è tutto inutile.                                             

''American beauty''Commenti?
Avete un film o più d’uno che vi ha coinvolto tanto da caratterizzare un periodo della vostra vita, da dipingerlo? La tela della vostra esistenza è fatta di qualche films? E quale, perché? Questo è  uno spazio/scambio/condivisione dedicato ai lettori del Cinemecum e a chiunque passi di qui anche per caso, un modo per parlare di cinema e correlarlo alle proprie vite, davvero, in modo tangibile! E’ un gioco per gli amanti del sogno, ossia del cinema...  
Ps: e come disse qualcuno in un italiano appena accennato, “non abbiate paura”!
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