Percorso

Film Commission Cagliari, si fa sul serio?

Incontri d'alto rango in vista della delibera di giunta che potrebbe arrivare entro fine marzo. Il sogno di Columbu: "Vorrei veder realizzato un centro di produzione made in Sardinia". di Anna Brotzu
 
Giorgio Pellegrini«Sterili polemiche fanno male alla cultura»: si potrebbe riassumere così il pensiero dell'assessore Pellegrini, che alla maliziosa domanda su quel che accade nelle neppur segrete stanze della Commissione presieduta da Maurizio Porcelli ribadisce «non certo a mia insaputa: son stato puntualmente invitato e informato; spero anzi di partecipare il 1 marzo alla riunione con le associazioni». Si parla di Film Commission Cagliari e della serie di incontri, «con Maria Laura Corda della Film Commission regionale e il dottor Melis, consulente dell'assessore Baire in materia di cinema», con i registi dell'ARS, e prossimamente associazioni e società operanti nel settore audiovisivo (tra produzione e distribuzione). Se l'iniziativa partita dalla Commissione Cultura gli sia parsa o meno intempestiva, Pellegrini preferisce tenerlo per se, e riservarsi semmai «un ruolo di catalizzatore in questa collegialità onnicomprensiva».
 
Maurizio PorcelliPerché in fondo l'importante è che l'organismo logistico-amministrativo al servizio di chi intendesse girare film o documentari tra gli scorci del capoluogo veda finalmente la luce: «la delibera di giunta potrebbe arrivare entro marzo 2010» promette Porcelli. Le riunioni preliminari in corso serviranno dunque a raccogliere indicazioni utili perché un progetto nato in Consiglio Comunale (Mozione del 29.01.08) porti a uno strumento davvero utile ed efficace, in grado di attrarre registi e produttori nell'atzeniana città bianca. E poiché, come ricorda Giovanni Columbu, che con Enrico Pitzianti e Gianfranco Cabiddu ha firmato una nota che riassume il punto di vista dell'ARS, «il cinema è arte, fantasia, emozione e racconto ma è anche un'industria ed è necessario creare le condizioni perché fare film in Sardegna, e a Cagliari in particolare diventi economicamente vantaggioso».
 
Simone ContuAbbattimento dei costi della manodopera locale e convenzioni con alberghi e ristoranti, catalogo delle location e rapidità nella concessione dei permessi: come sottolinea Simone Contu, regista de “Sa Regula” forte di una lunga esperienza di ispettore e direttore di produzione, «è importante potersi rapportare con dei “tecnici” che conoscano bene le problematiche reali del cinema». Competenza e professionalità da un lato, duttilità e perché no fantasia e capacità comunicative e imprenditoriali dall'altro: come ricorda Antonio Cauterucci, anche lui direttore di produzione, «la Film Commission potrà farsi mediatrice e garante nel reperimento di risorse anche importanti».
 
Giovanni ColumbuSinergie (a partire da quella con la Film Commission Sardegna) con il territorio, incentivi e finanziamenti (magari tramite l'attesa Legge Regionale sul Cinema), positive ricadute economiche e occupazionali, valorizzazione delle risorse umane e professionali in loco a fronte di un impegno anche economico delle istituzioni: questi i “segni particolari” perché la Film Commission Cagliari possa instaurare quel circolo virtuoso che porterebbe l'immagine della città in Italia e nel mondo, facendo del capoluogo e dell'Isola una moderna Cinecittà. Intanto Giovanni Columbu si concede di «pensare in grande, sognando un centro di produzione made in Sardinia», e continua il concorso di idee nel segno della decima musa, secondo il principio di partecipazione democratica che, sottolinea Columbu, «non deve però prescindere dalla differenza tra chi studia o semplicemente ama il cinema, e chi lo fa». 
 
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