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Percorso

“La Rafle” (La Retata), di Roselyne Bosch

In occasione dell’uscita nelle sale francesi del discusso e apprezzato  “La Rafle” , ecco come il cinema ha raccontato, ricostruito, ricordato la “Rafle du Vel D'Hiv”  con una serie di titoli passati alla storia del cinema. di Alessandro Matta
 
Si intitola: “La Rafle” (La Retata), della regista Roselyne Bosch. Interpreti principali: Gad El Maleh, Emmanuelle Seignier (la moglie di Polanski) e Mèlanie Laurent (anche in “Inglorious Basterds” di Tarantino).
Il film racconta la retata di Vel d'Hiv, arresto in massa di ebrei avvenuto a Parigi nel luglio 1942 e il destino di una famiglia ebrea che abita nel quartiere di  Montmartre, la quale si ritrova tra le diverse famiglie, arrestate in quella infausta data, divenuta in Francia la data simbolo della Shoah.
In tutto circa 13512 gli ebrei arrestati. Divisi in 2 categorie: le famiglie con figli, le persone nubili. Le prime, radunate nello stadio del velodromo d’inverno di Parigi. I secondi smistati nel campo di Transito di Drancy, alla periferia della capitale francese, in attesa di essere deportati da li a Auschwitz.
In seguito, le famiglie con figli sono state smistate ai campi di transito di Pitiviers e Beaune la Rolande, sulla Loira. Da lì i genitori son stati terribilmente separati dai figli piccoli, e mandati a Auschwitz. Motivo? Ai nazisti non era giunto ancora l’ordine di deportare i Bambini (sic) ma solo gli adulti, e nonostante la proposta di Pierre Lavalle, presidente del Consiglio, di fare in modo che i bambini non venissero separati dai genitori, i nazisti compirono questa tremenda azione di separazione di bambini dai loro genitori. I bambini restarono soli nei campi prima di essere trasferiti a Drancy e poi deportati a Auschwitz con l’arrivo da Berlino dell’ordine  di deportare anche i bambini ebrei francesi.
La retata del Vel D hiv non è ricostruita dal cinema per la I volta. Il cinema ha  raccontato e ricostruito questo terribile pezzo di storia francese. Film talora molto famosi, talora sconosciuti.
 
Partendo da quello più noto, sicuramente possiamo dire che quello più famoso è “Mr. Klein” di Joseph Losey, del 1976.  Protagonista un Alain Delon giovane e tombeur de femmes nei panni di un parigino opportunista e approfittatore, che si arricchisce con compravendita e lucraggio di beni di famiglie ebree deportate, fino a quando la sua vita non viene rovinata da quella di un omonimo ebreo che entra nella sua vita, e in un modo kafkiano Il Klein non ebreo diviene sempre più il Klein ebreo , fino a ritrovarsi arrestato nella retata del vel d hiv e a venire deportato per sciogliere l’enigma sull’altro  Klein entrato nella sua vita. Un film nero, terribile, che spiega il terribile contatto tra Nazismo e burocrazia. Non propriamente un film sulla Shoah ma su come la combinazione burocratico è ordinaria dello sterminio di milioni di persone possa essere fatale in tutto e per tutto. Malgrado alcuni errori in genere poco notati (un uomo solo che finisce al velodromo d'inverno e non a Drancy? Pioggia e nuvole il 16-17 luglio 1942?) il film ha avuto il merito di ricostruire questa pagina sconosciuta in modo abbastanza visto da milioni di spettatori in tutto il mondo.
Altro film sconosciuto che ricostruisce in modo abbastanza accurato la retata del Luglio 1942 è “Les Guichets du Louvre” di Michel Mitrani  del 1973. Si tratta di una storia d’amore tra un giovane francese e una ragazza ebrea  che viene da lui salvata dalla retata nelle due date tremende del luglio 1942 . Da notare in questo film,  l’accento molto marcato sulla questione del collaborazionismo in Francia negli anni del nazismo , cosa non chiaramente marcata nel più famoso lavoro di Losey. Molto si parla di collaborazionismo, fino a quando nella pellicola non si dice a chiare lettere che i cattivi non sono i nazisti, ma gli stessi francesi, che in maniera indifferente sono arrivati a denunciare i loro concittadini ebrei o a permetterne la deportazione davanti alle loro porte o finestre.
Da citare infine, un importante documentario del 1993. Si tratta di “La retata del velodromo d’inverno” ( la rafle du vel d hiv ) documentario del 1993 di William Karel  prodotto in collaborazione con il canale tv France 3 e trasmesso anche in Italia nel 1994 nella omologa Rai3. Qui si lascia la parola ai veri testimoni della retata, che prendono la parola ben 52 anni dopo.  Testimonianze fredde, toccanti, che colpiscono al cuore, un coro accorato di voci adulte, all’epoca bambine o adolescenti, che invitano a non dimenticare ma soprattutto, raccontano della indifferenza di un intera città  che ha permesso anche in questo caso, lo sterminio.
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