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"Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek

 
''Mine Vaganti'' locandinaE' già un successo al botteghino l'ultimo lavoro di Ferzan Ozpetek, una gradevole commedia con vene autobiografiche girata a Lecce che ha riscosso dovuti applausi al Festival di Berlino. Arricchito da una splendida colonna sonora con le voci di Patty Pravo e Nina Zilli, il film riprende con mano leggera le tematiche care al regista. Ottimo il cast che si avvale di una perfetta Ilaria Occhini, di Elena Sofia Ricci impareggiabile zitella, di una dolce e intensa Nìcole Grimaudo. E Lunetta Savino, Ennio Fantastichini, Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi che non hanno bisogno di elogi: tutti bravissimi. Anche se talvolta richiama film già visti o perde il filo della narrazione, la storia narra di una ricca famiglia borghese e esteriormente impeccabile che deve mantenere intatti nome e patrimonio. Come succede nelle grandi famiglie riunite a tavola, i pasti sono occasione di incontri e scontri, di mezze frasi, di accenni di verità, di accomodamenti per non turbare il capofamiglia che tutela forma e sostanza. L'arrivo del figlio minore e la cena per festeggiare una fusione d'affari si trasformano in tragedia per l'outing del figlio maggiore ritenuto il perfetto erede dell'azienda di famiglia. Ebbene sì, è gay, non vuole più mentire, vuole vivere la sua vita. Infarto del padre, incredulità della madre, scandalo per i presenti.
 
''Mine Vaganti''Con eccezione della nonna che sa da sempre. Come sa dell'omosessualità dell'altro nipote che studia Lettere a Roma, scrive romanzi e vive un grande amore. Ma le mine vaganti, cioè i segreti di famiglia, sono tante e quando scoppiano svelano che, nonostante le apparenze, ognuno ha la sua diversità, ognuno è unico. E la vita va comunque vissuta al meglio e accettata in tutti i suoi aspetti.
 
Anche accettando, come la nonna, di vivere un sogno lungo un'esistenza e scegliere di morire di dolcezze.