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"La prima cosa bella" di Paolo Virzì

''La prima cosa bella'' di Paolo VirzìApparsi quasi in contemporanea due bei film italiani che narrano storie di tutti i giorni e che ricordano un poco i drammoni dei tempi di Yvonne Samson e di Amedeo Nazzari.
Per la regìa di Paolo Virzì, ambientato nella sua Livorno, "La prima cosa bella" si fregia di ben diciotto candidature al David di Donatello ottenendone tre per la miglior sceneggiatura (curata in parte dallo stesso Virzì), per la migliore attrice (Micaela Ramazzotti) e per il miglior attore (Valerio Mastrandrea). Si svolge negli anni '70-80 per finire ai nostri giorni raccontando la vita della bellissima e ingenua Anna, di suo marito gelosissimo e violento, dei loro bambini. La loro storia, fatta di una vasta gamma di sentimenti, commuove sfiorando le corde giuste  ma mai cadendo nel melodramma. Gli anni passano e i personaggi crescono e cambiano volto senza che lo si avverta: il piccolo Bruno (Giacomo Bibbiani) lo si ritrova in Valerio Mastrandrea, la bella Anna è la splendida eccezionale Stefania Sandrelli, e così tutti gli altri interpreti scelti con grande abilità e maestrìa. Un film teneramente violento che sembra commedia ma che comprende tutta la drammaticità della vita: leggerezze, ingenuità, gelosìe, cattiverie, turbamenti, malattie.
Un film che fa scorrere lacrime senza essere "strappalacrime", lasciando dentro l'eco della splendida voce di Malika Ajane che canta la canzone di Nicola di Bari, titolo del film.

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19 maggio 2010
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