Victoria, sciamana di Spagna
Successo per la festa in onore della Abril, sensuale musa almodovariana, protagonista venerdì scorso di un party in suo onore nelle eleganti terrazze a mare de "La Paillote". Parterre di giovani registi, la Cagliari che conta, e una misteriosa promessa strappata da Mereu. La cronaca. di Cristina Muntoni
Sguardo da sciamana, maglia multicolore e ciabattine infradito. Victoria Abril è un’antidiva. Alla festa in suo onore organizzata venerdì scorso a Cagliari per l’inaugurazione del Festival del Cinema Spagna è arrivata puntuale, infagottata in un grosso scialle bordeaux e nessun capriccio da star.
Ha disceso la lunga scalinata che la separavano dalla terrazza sul mare de "La Paillote" con la grazia di una ballerina classica e si è diretta subito al buffet. Musica lounge, cielo stellato e un parterre elegante di giovani cinefili hanno avvolto il privè dove ha trascorso la serata con un bicchiere di vino bianco in mano e le carezze del fidanzato parigino (Nicolas, 37 anni). Tutt’attorno, la curiosità discreta e mai invadente dei suoi fan.
Il regista Paolo Zucca le ha regalato il suo corto “L’Arbitro” con sottotitoli in spagnolo, presentato dallo stesso regista al cinema Odissea, in un fuori programma, a ingresso libero. Misteriosa la chiacchierata col regista Salvatore Mereu che sembra averle strappato una promessa. Lui la contatterà per il suo prossimo film e lei, lo ha premesso, leggerà personalmente la sceneggiatura. L’antidiva non ha agenti-filtro perché “mi bastano poche righe per capire se è un buon lavoro. Il mio discrimine è la qualità della storia”, sussurra con voce roca e profonda e uno sguardo diretto e penetrante in cui è impossibile non ricordare “Kika” e tutte le parti che ha interpretato. Gentile con tutti, mai altera e con le sue rughe da donna vera in mostra, non sembrava possibile che fosse proprio la mitica musa di Almodòvar, la protagonista dei grandi film spagnoli. Nessuna richiesta assurda da diva inaccontentabile? “Solo una”, racconta l’organizzatore del festival Raffaele Perfetto.
"Voleva il sole. Arrivando a Cagliari, tutti pensano che sia compreso nel contratto”. Domenica è stata accontentata. E sino al 4 giugno saranno accontentati tutti gli amanti del cinema spagnolo. Un programma fitto di appuntamenti irrinunciabili che si concluderà con una tavola rotonda sul ruolo della donna nel cinema contemporaneo. “Una produttrice e cinque registe sveleranno difficoltà e segreti di un mondo dove le donne stanno conquistando un ruolo sempre più importante”, raccontano i direttori artistici del festival Iris Martìn-Peralta e Federico Sartori. “Da mercoledì, dopo ogni proiezione le registe si tratterranno col pubblico in vari incontri-aperitivo”. Nessun muro di irraggiungibilità nemmeno con le registe. Victoria si alza dal divano bianco dove è rimasta distesa per tutta la serata e Nicolas confessa “Io non l’ho mai vista come una diva. L’ho conosciuta per strada”. Nei boulevard parigini succede anche questo.