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Cagliari, la Montparnasse mediterranea

Cronaca di una serata un po' particolare, in compagnia di Ciano, Fofi, Gioele Dix, Enrico Pau e Massimilano Medda. Tutti insieme, appassionatamente, a parlare di cinema, ovviamente... di Arianna Salaris

 Metti un venerdì di aprile con la città piena di appuntamenti e facce note spuntare da ogni vicolo. Metti l'ideatore di Selfcinema, Antonio Ciano, sbarcato per la prima volta nell'Isola per la presentazione al pubblico del progetto Adopt a movie, in grado di coinvolgere con la sua irresistibile vitalità, l'intera redazione di Cinemecum in un insolito pellegrinaggio notturno, videocamera in spalla, alla scoperta di una Cagliari nottambula, quella dei caffè letterari, sempre più animati dalla presenza di intellettuali e artisti isolani (e non), che scelgono la città come ombelico del mondo.

Tappa fondamentale della nostra piccola carovana, Piazza Savoia, che con le sue numerosissime iniziative culturali, artistiche e letterarie, acquisisce via via il fascino di una piccola Montparnasse, tutta mediterranea. Quella del 20 aprile è stata una serata particolare, frizzante di eventi e presenze note: nel raggio di pochi metri  Goffredo Fofi, famoso critico letterario e cinematografico, avvolto da un nugolo di giovani scrittori, editori e giornalisti. Poco più in là Enrico Pau, il regista sardo, in compagnia di Massimilano Medda, popolare attore comico isolano. Tra gli scrittori si intravedono anche Giorgio Todde e Francesco Abate e persino Massimo Carlotto: ci sono tutti, come un raduno di gatti sui tetti della città.

Avviciniamo Enrico Pau. Che ne pensa dell'iniziativa di Selfcinema, quella di adottare un film per farlo passare nelle sale bypassando le grandi major? «E' una buona invenzione ma per adesso rimane solo un sogno. In genere la parola distribuzione mi mette un gran malumore, ed è per questo che vi faccio tanti auguri. E' una piccola utopia, speriamo che funzioni».

Interviene anche Medda, che in vena surreale, promuove, a suo modo, "Jimmy della collina", l'ultimo film di Pau: «E' un film impegnato, una storia forte ambientata in un carcere minorile. Pensate: alcuni attori si sono fatti arrestare dalla polizia per poter entrare nel cast. E sono stai i più bravi! Quando lo vedremo nelle sale? Tra dieci anni, forse, tra i "Bellissimi" di Rete 4"».

Da una stradina laterale spunta, incredibilmente anche Gioele Dix, attore e comico milanese, un'occasione da non perdere. Rilassato e disponibile, gli chiediamo se anche lui ha avvertito questa "Renaissance culturelle" in Sardegna.« Sono qui per questo, per respirare questa atmosfera unica, questo vento di risveglio che spero possa influenzare anche il resto d'Italia. Sono a Cagliari per la presentazione del nuovo romanzo di Massimo Carlotto e Francesco Abate: una bella storia, ambientata a Cagliari. Spero possa diventare un film».

E Selfcinema? Conosce questa iniziativa? «Certamente. Il problema della distribuzione in Italia è grave e potrebbe essere risolto soltanto come avviene in altri paesi civili d'Europa, attraverso delle leggi che obblighino la distribuzione del cinema nazionale nelle sale. Selfcinema è una bella idea: la appoggerò personalmente».