Percorso

L'accidia e la Capotondi

E' dunque la pigrizia il tratto peggiore del carattere della bella madrina di Tavolara, festival da poco conclusosi con un bel successo di pubblico. E mentre i paparazzi la rincorrono per immortalare ogni suo gesto, le abbiamo sottoposto l'antico gioco di Proust. di Cristina Muntoni
 
Cristiana CapotondiUnghie amaranto e pelle bagnata da un tuffo di fronte all’hotel, la madrina del festival del cinema di Tavolara sembra molto più piccola dei suoi 30 anni. Lontana dalla femme fatale del servizio in cui appariva su Max nel 2007, Cristiana Capotondi, lentiggini adolescenziali e stretta in un telo da mare, racconta di sentirsi felice. E come non esserlo? Un premio come miglior attrice al festival di Taormina, uno stuolo di paparazzi sul molo che fotografano ogni suo gesto (l’ex Nicolas Vaporidis fa parte del parterre del festival), il meglio dei registi italiani a contatto da mattina a sera e una carriera che, tra serie tv e cinema, le lascia appena il tempo di decidere quali parti le piacciono. Vorrebbe riposarsi, in questo pomeriggio di maestrale. Ma le madrine del festival, si sa, devono concedersi ai giornalisti. E siccome le domande sono sempre uguali, decidiamo di giocare col questionario di Proust.
 
Il tratto principale del suo carattere.
La costanza
La qualità che desideria in un uomo.
L’intelligenza
La qualità che preferisce in una donna.

La virtù
Quel che apprezza di più nei suoi amici.
La sincerità
Il suo principale difetto.
L’accidia
La sua occupazione preferita.
Il cibo

Cristiana CapotondiIl suo sogno di felicità.
Cercare di sbagliare sempre meno
Quale sarebbe, per lei, la più grande disgrazia.
Non averci capito niente
Quel che vorrebbe essere.
Quella che sono
Il paese dove vorrebbe vivere.
Italia
Il colore che preferisce.
Il bianco
Il fiore che ama.
Il fior di Loto
L'uccello che preferisce.
Il falco
I suoi autori preferiti in prosa.
Husserl
I suoi  poeti preferiti.
Dante
I suoi  eroi nella finzione.
Lady Oscar
Le sue  eroine preferite nella finzione.

Caterina II di Russia

Cristiana Capotondi e Vittoria Cabello. Foto di Eugenio SchirruQuel che detesta più di tutto.
Quando mangio male al ristorante
I personaggi storici che disprezza di più.

I responsabili della distruzione della Biblioteca d’Alessandria
Il dono di natura che vorrebbe avere.

La trascendenza.
Stato attuale del suo animo.
Pacificato
Il suo motto.

Io prendo il mio bene dove lo trovo (Molière)
 
28 luglio 2010
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