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Ebraismo - A. Matta

Ciao Italo!

 
Italo TibaldiSei andato via, all’improvviso. Torno con la mente a quel giorno, a quel pomeriggio  del 13 Ottobre scorso in cui te ne sei andato. Nulla mi faceva pensare che ci stavi lasciando, per sempre.  Proprio tu, Italo Tibaldi, Amico mio, nato a Pinerolo il 16 Maggio 1927, Matricola 42307 di Mauthausen, deportato prima a Mauthausen e poi a Ebensee per aver fatto parte dei gruppi Partigiani di Giustizia e Libertà nelle valli piemontesi, tornato in Italia dopo una liberazione e vari ricoveri ospedalieri in Austria successivi alla Liberazione del  Lager da parte degli Americani, pesavi 36 kg! 
Hai dedicato la tua intera vita di uomo libero alla memoria della deportazione dei civili e dei politici nei Kz, hai ricostruito convoglio dopo convoglio le deportazioni dal Nostro paese verso i lager Nazisti. 
Sei stato, come ti ha definito Giorgio Napolitano in un recente discorso “L’unico storico Italiano della deportazione dei civili nei lager”. Hai combattuto tenacemente per la memoria, ma perché si ricordassero tutti i deportati, e anche in questo ti sei distinto.
Hai ricostruito tutto il meccanismo della deportazione dall’Italia nei lager Nazisti, ma poco raccontavi della tua esperienza, anche quando ci conoscemmo, tu rispondevi con una sola e semplice frase: “anche il discorso di spiegare a una madre che hai visto il figlio andare al forno crematorio e alla camera a gas, come si fa?”
Documenti del campo di prigioniaQuella frase meravigliosa, esprimeva la difficoltà di tanti testimoni sia della deportazione che della Shoah, a farci comprendere quanto accaduto, anzi, l’impossibilità di comprendere, e il solo dovere di conoscere.
Per non dimenticare,  a futura memoria. 
Torno con la mente a quando ti conobbi …
Era l’estate del 2003, il mese di agosto.
Quell’estate avevo convinto i miei genitori a fare un vero  e proprio “Viaggio della memoria e nella memoria” insieme a me:  Fossoli, il museo monumento al deportato di Carp, Dachau, Buchenwald,  Dora Mittelbau, Natzweiller-Struthof, e infine Vico Canavese, per passare a Trovare Italo Tibaldi, superstite di Mauthausen,  pioniere delle ricerche sulla deportazione dall’Italia. Mi hai accolto in casa tua e fra le tue ricerche con tutto un amore e una simpatia che già sentivo trasparire dalle nostre prime telefonate alcuni mesi prima, quando tua Sorella ti aveva lasciato il mio numero dopo avermi conosciuto a Cagliari al Corteo del 25 Aprile parlandoti di me, del mio interesse sulla Shoah e la deportazioni, e tu mi richiamasti, hai voluto conoscere e sapere chi era questo giovanotto cosi interessato e cosi entusiasticamente appassionato a queste tematiche. 
Brevetto di PartigianoMi hai aperto le porte del tuo mondo, quel mondo fatto di schedari, di tran sport liste, di convogli, di Memoria storica, portato avanti con enorme professionalità in oltre 60 anni di lavoro . 
Hai parlato coi miei genitori, all’epoca ancora così curiosi di conoscere bene il mondo della memoria della deportazione nazista e della Shoah, ma anche molto incuriositi da tutta quella mia passione scattata tanti anni prima, talvolta spaventati che non fosse una passione troppo entusiastica. Anche loro incantati dalle tue parole, dalla tua forza di ricordare, e dal tuo enorme lavoro per non dimenticare. 
La tua fu una vera amicizia. Fin da subito. 
Ti sentii per l ultima volta a maggio scorso quando ti trovavi in Sardegna ricoverato, promettendoti che la prossima telefonata sarebbe stata per annunciarti la mia laurea ormai vicina "Dobbiamo bagnarla questa laurea! Ci sarò anche io a festeggiare insieme ai tuoi amici di Roma e Milano di altri istituti storici" mi dicevi. Mi rammarica che non potrò darti questa notizia, amico mio! Ma so che tu mi sarai vicino sempre. Perchè ho voluto andare avanti nei momenti difficili anche incoraggiato da te: a futura memoria, come dicevi sempre tu.
Napolitano e TibaldiHo passato anche di recente momenti brutti, ma è stato anche grazie a te che non ho mollato, che ho capito che dovevo andare avanti.  Son certo che quando inaugurerò il memoriale sardo della Shoah fra non molto, e quando festeggerò la mia laurea, insieme agli amici di Roma, che inviterò qui, insieme a Elio, a Marcello, a Grazia, a Liliana, a Cesare, a Lello, a tutti, ci sarai anche tu, nel mio cuore. 
Ti prometto che ogni cosa che farò porterà te dentro il mio cuore. Andrò sempre avanti. 
Ciao Italo! 
Italo Tibaldi: Nato a Pinerolo il 16 Maggio 1927, partigiano nelle file Piemontesi di Giustizia e Libertà,  fu deportato nel 1944 nei lager di Mauthausen e Ebensee. Liberato nel 1945, dedicò il resto della sua vita alla ricostruzione delle deportazioni dall’Italia verso i campi nazisti.
Da tale ricerca è nata la pubblicazione “compagni di Viaggio” dell’Aned, fondamentale per ogni approfondimento storico  sulla deportazione dall’Italia. Si è spento il 13 Ottobre scorso, colpito da un improvviso Infarto. E’ ora sepolto a Vico Canavese, il paesino arroccato sui monti sopra Ivrea nel quale ha vissuto gran parte della sua vita dopo il 1945 . 
20 ottobre 2010