Percorso

"Uomini di Dio" di Xavier Beauvois

di Clara Spada

 
Nonostante la nota di merito al regista e il Gran Premio della Giuria al recente Festival di Cannes, questo film non ha occupato lo spazio che merita nelle critiche (peraltro positive) e nella pubblicità. La "religione" intimorisce e indubbiamente le scelte puntano al botteghino offrendo alla stragrande maggioranza del pubblico ciò che più gli aggrada.
 Un vero peccato in quanto "Uomini di Dio", o molto più esplicativo l'originale  “Des hommes et des dieux”, è un film avvincente e profondo che va oltre il fatto religioso in sé e che induce a meditare sull'essenza dell'uomo e sulle sue scelte di vita. In esso il regista narra con giusta misura, senza la minima sbavatura, attento ai minimi dettagli,  un tragico fatto di cronaca del 1996. In un antico convento situato su una altura del Mahgreb algerino vivono otto monaci francesi che meticolosamente seguono la regola del loro fondatore, "ora et labora". Si riuniscono nei momenti di preghiera, di meditazione, dei sobri pasti, impiegando individualmente il resto del tempo in impegni precisi, anch'essi compiuti con meticoloso rituale. Si avverte un'aria di pace, esteriore ed interiore, di fratellanza e di comunione anche con gli abitanti islamici del vicino villaggio.
 
''Uomini di Dio''C'è chi zappa e annaffia l'orto aiutato da una ragazza in jeans e senza velo, chi cura confratelli, madri, bambini e chiunque si presenti, chi va al mercato a vendere il miele prodotto in convento, chi scambia notizie con gli imam. Vivere in armonia nel rispetto dell'altro e in assoluto sincretismo religioso è dunque possibile.  Ma in questa oasi di pace iniziano a giungere notizie preoccupanti: violenza e terrore integralista si avvicinano sempre più, chiudendo in una morsa minacciosa i monaci e gli abitanti del villaggio. "Andrete via?" chiede una anziana musulmana al padre priore. "Siamo come uccelli su un ramo..." è la risposta. "Eh, no -ribatte la donna- voi siete il ramo, gli uccelli siamo noi!" Il tempo delle decisioni è impellente: i monaci rimangono nel convento e il resto è storia.
''Uomini di Dio''Xavier Beauvois è stato premiato ma con lui è stata meritatamente  premiata l'accurata scelta degli interpreti, impeccabili nei loro ruoli ricchi di sfaccettatute: Lambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Jacques Herlin, Raschdy Zem, Sabrina Ouazani, e dispiace non citarli tutti.
 
Emeritano il premio anche la scenografia di Michel Barthlélémy, i canti corali e le musiche, soprattutto la splendida fotografia di Caroline Champetier che ha saputo tradurre le immagini in autentica poesia.

 
27 ottobre 2010
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