Stampa

Ebraismo - A. Matta

"Sotto il cielo di Roma" di Christian Duguay

di Alessandro Matta

''Sotto il cielo di Roma''E’ andata  in onda domenica e lunedì, in prima serata su Raiuno, la miniserie “Sotto il cielo di Roma”, dedicata a Papa Pio XII e al suo comportamento durante l’occupazione tedesca nella Capitale.
Prodotta dalla Lux Vide di Bernabei e interpretata dall’attore James Cromwell nel ruolo del Pontefice, da Alessandra Mastronardi, Ettore Bassi e Marco Foschi, la fiction è diretta da Christian Duguay.

La fiction , concepita in pieno periodo di lavori per la beatificazione di Papa Pacelli , è una interpretazione di una parte della vita di Eugenio Pacelli  in linea con il processo di beatificazione e quindi sarebbero inesorabilmente delusi quanti volessero vedere nella fiction,  una sorta di testo storico.
Si tratta di una fiction e non di un documento storico, come tale va trattata, con le giuste libertà e le giuste discrepanze che un lavoro di fiction, rispetto alla realtà, può avere.  Tuttavia,  non poche sono le incongruenze, talvolta gli errori, non considerabili veniali, ma indubbiamente gravi sotto un profilo di fedeltà alla realtà storica.   Cercherò di snocciolare qui uno ad uno i punti poco convincenti di questa fiction, quelli specialmente più carichi di errori e incongruenze.
 
''Sotto il cielo di Roma''Anzitutto, già in esordio della fiction, si fa subito cenno al piano per rapire il Papa, dichiarato dal Colonnello Wolff nel 1974 a una udienza Vaticana per la beatificazione di Pacelli, non è mai stato provato con reali documentazioni storiche. Lo stesso Wolff dichiarò che ne riuscì a uscirne dichiarando a Hitler di essere molto impegnato nelle azioni contro i Partigiani , e che quest' ultimo acconsentì alla sua rinuncia del piano.
Tralasciando quindi, questo primo punto, mai comprovato realmente, ve ne sono altri che meritano pari attenzione.  Anzitutto, la rappresentazione della retata del 16 Ottobre 194, molto ricostruita male, con una giornata di sole invece che di pioggia, le schioppettate e le esplosioni preliminari per tappare la gente in casa totalmente assenti, ma soprattutto girata   in un modo che sembra in alcuni punti scoppiazzato dalla liquidazione del ghetto di Cracovia di "Schindler's List" , come una retata dei ghetti dell’Est Europa.  Certo, è  indubbiamente consuetudine rifarsi a situazioni similari di precedenti fiction , ma sempre coi dovuti limiti.
 
''Sotto il cielo di Roma''Inoltre , sempre in queste scene della retata del 16 Ottobre, si giunge a un punto a dir poco perverso con una assurda punta di  "Italiano Brava Gente" costituita da quel poliziotto Fascista che salva la giovane Miriam nel corso della retata. Verrebbe davanti a ciò , a chiedersi se  il regista del film  sa che dopo il 16 Ottobre i nazisti non hanno effettuato retate ma solo arresti dietro denuncia di Fascisti nostrani.
Altro punto non corrispondente alla realtà, è il fatto che vi sia una totale assenza del capitano delle SS  Herbert Kappler,  sostituito da un "capitano", del quale non viene mai detto il nome . Assente totalmente , insieme a Kappler , anche Il capitano Theodor Dannecker. Questa mancanza di due personaggi chiave della occupazione Nazista di Roma,  inizia già a mettere una certa gravità negli errori e nelle mancanze della fiction.   Altro punto assai inesatto, presente nella fiction subito dopo la retata del 16 Ottobre 1943 , è costituito dalla questione dei “rilasci” degli ebrei Misti o dei non ebrei arrestati per errore , dietro i quali viene approntata la firma del Vaticano. In realtà come dichiara la storica Americana Susan Zuccotti , ne “Il vaticano e l’olocausto in Italia “ : Circa 236 persone furono rilasciate : erano non ebrei arrestati per errore , coniugi e figli di non ebrei ed ebrei cittadini di paesi dove la deportazione non era in atto. (Nonché , in alcuni casi , ebrei puri il cui cognome sembrava non ebraico , e ciò grazie al lavoro di alcuni ebrei Romani poi deportati come Arminio Wachsberger).
 
''Sotto il cielo di Roma''Nella maggior parte dei casi, queste categorie di persone non subivano la deportazione dal Reich tedesco. Inizialmente i nazisti applicarono le stesse discriminazioni anche a Roma. Non ci sono prove che il Vaticano abbia cercato di intervenire mentre la selezione era in corso. Solo quando si era già conclusa, i funzionari della segreteria di stato cercarono di ottenere il rilascio di un certo numero di convertiti, a quanto pare senza successo" su tal ultima questione , si riporta in nota: ADSS vol. IX doc. 370 - note della segreteria di stato Vaticano, pag. 507.
E infine , il punto più critico: il presunto ordine di aprire le porte dei conventi a tutti gli ebrei in fuga dalle deportazioni dopo la retata del 16 Ottobre 1943 . Sul tanto citato documento-circolare del papa ai vescovi italiani, allo scopo di "salvare" ebrei: quel documento  non si è mai trovato, e non ve ne è traccia nemmeno negli undici  volumi del Vaticano "Acts et documents du Sant Siège pandant la II guerre mondiale".
Non solo: Non si hanno prove certe neppure delle presunte proteste Vaticane durante la retata del 16 Ottobre , riportate nella fiction come vere. Un esempio della assenza di tali proteste è dato dal resoconto dell'incontro del 18 ottobre del '43 tra l'inviato straordinario inglese Sir D'Arcy Osborne e il Papa.
 
''Sotto il cielo di Roma''Da due giorni gli ebrei romani sono stati prelevati dalle loro case; lo stesso giorno, alle 14, partiranno dalla stazione Tiburtina verso il campo di sterminio. Nulla il Papa dice di quanto è avvenuto in quelle ore. Pio XII parla della difficile situazione alimentare a Roma che potrebbe portare a tumulti e della sua volontà di non abbandonare la città a meno di non essere "rimosso con la forza. E poiché il diplomatico gli chiede di interpretare con maggior determinazione il suo ruolo, Pacelli afferma che i tedeschi si sono comportati "correttamente" con il Vaticano.
"A mio parere - scrive l’inviato  inglese - molta gente ritiene che Egli sottostimi la Sua autorità morale e il rispetto riluttante di cui Egli è oggetto da parte dei nazisti, dal momento che la popolazione tedesca è cattolica.” Appare quindi chiaro che la fiction trasmessa dalla rai presenti molti punti  di errore e molte mancanze . 
 
''Sotto il cielo di Roma''Certo , ci troviamo davanti a una fiction , ma la libertà di sceneggiatura non deve permettere il superamento dei limiti della verità storica . Il rischio è quello di creare , come l’ha giustamente definito pochi minuti fa il rabbino Riccardo Di Segni, un prodotto di mera “Patacca Propagandistica”  dove peraltro si aumentano a dismisura i superstiti delle deportazioni da Roma , e si crea in alcune parti una perversa visione di Vittime e carnefici sullo stesso livello, o di carnefici che all’improvviso “si convertono” come accade alla fine del film. Oltre quindi a una rimozione di responsabilità fasciste , anche una sorta di “Perdono” dei carnefici Nazisti.
3 novembre 2010