Percorso

"We want sex" di Nigel Cole

 
''We want sex'' locandina(Titolo originale: Made in Dagenham)
Il 1968 è un anno di grandi eventi rivoluzionari tra i quali uno, poco ricordato ma non meno influente come ricaduta sociale, è legato alla stilista Mary Quant. Ancora meno conosciuto ma di maggiore importanza per tutte le donne è lo sciopero di 187 operaie sottopagate contro la Casa automobilistica americana FORD. La nazionalità inglese e la macchina per cucire lega i due eventi: Mary Quant cuce minigonne, le operaie interni per le "Escort", intese come modello d'auto.
Sono donne di diverse età, abitano tutte in una cittadina dell'Essex, Dagenham, sede della fabbrica, e lavorano ammucchiate in un locale fatiscente in cui piove o fa un caldo infernale, tale  da costringerle in strip-tease salvavita.
Il regista Nigel Cole non è nuovo a storie di provincia inglese, piccoli capolavori spesso passati in sordina come "Calendar Girls" e "L'erba di Grace". Questa sua ultima opera è stata presentata al recente Festival di Roma con un malizioso titolo, "We want sex", che tutto fa  supporre eccetto che storie agrodolci di piccola gente, di problemi comuni, di vite normali. Ma siamo in Inghilterra, la nazione patria della rivoluzione industriale che è rimasta bene impressa nel popolo sovrano.
''We want sex''Unite si può ed è proprio questa lotta comune fatta da donne ancora lontane da sindacati e politica a far loro ottenere ciò che gli spetta di diritto. Al titolo italiano manca la parola "equality" (nascosta nel film in un cartellone da un malandrino colpo di vento): mai più disparità di trattamento salariale fra uomini e donne che svolgono lo stesso lavoro. Per far valere i loro diritti queste novelle suffragette affrontano dirigenti e sindacalisti spiazzandoli con i loro discorsi pratici, da casalinghe, ben lontani dal politichese e sindacalese. Il loro sciopero ad oltranza blocca la produzione delle auto nonché il lavoro dei 55mila operai maschi. La protesta si sposta ai "piani alti" e coinvolge USA e governo di Sua Maestà nella persona del ministro del lavoro. Che è una donna. L'accordo è raggiunto: aumento immediato e legge sulla parità sindacale approvata nel 1970 e poi estesa in altre nazioni.
''We want sex''Nigel Cole non è il Ken Loach de "In Questo Mondo Libero" in cui il mondo del lavoro è duramente descritto. L'argomento non cambia ma Cole riesce a non perdere il suo humor prettamente british, ottimamente affiancato da una perfetta folla di donne tra le quali spicca la combattiva Sally Hawkins (che tanto ricorda Rita Tushingham), l'elegante e perfetta lady Rosamund Pike, la "rossa" ministro Miranda Richardson e l'impareggiabile Bob Hoskins, l'unico sindacalista che, prodigo di suggerimenti, le sostiene contro tutto e tutti.
Alcuni critici lo hanno definito "il miglior film della stagione", "una sciccheria, una delizia". Diciamo indubbiamente da non perdere.

8 dicembre 2010
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