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Ebraismo - A. Matta

L'ora della Verità : i documenti dei Liberatori (1944-1946)


Gli alleati nei campiNonostante i diversi film che in pieno periodo di guerra danno  una visione di quanto potesse accadere in Germania negli anni '30 e '40,  è solo nel 1945, con la liberazione dei lager Nazisti da parte degli Alleati che si ha per la prima  volta una visione totale e insieme traumatizzante di quanto accaduto.  Dal filmato girato nel Dicembre 1944 dalle truppe americane al raggiungimento del lager francese di Natzweiller-Struthof , sino al filmato della Liberazione di Ebensee del 6 Maggio 1945, i cameraman delle truppe americane girano chilometri e chilometri di pellicola. Il fulcro del periodo che vado a approfondire è sicuramente il Processo di Norimberga, protrattosi dal 20 novembre 1945 al 31 agosto 1946, momento di raccolta del materiale cinematografico prodotto fino a quel momento. Esso era di duplice natura: da un lato le testimonianze cinematografiche girate dai tedeschi stessi mentre perpetravano i loro crimini in un lasso di tempo compreso tra il 1933 e il 1945, dall’altro le riprese effettuate dagli Alleati al momento della liberazione dei campi. In ogni caso questo materiale aveva il medesimo scopo: comprovare la realtà e la veridicità delle testimonianze orali e scritte già disponibili, fungendo da deposizioni in sede processuale. Ovviamente i filmati tedeschi ebbero inizialmente un carattere di maggiore attendibilità e veridicità, essendo girati dagli esecutori stessi dei crimini in un’ottica di propaganda di regime.
 
BelsenCosì nell’estate del 1945 John Ford guidò un reparto del Field Photographic Branch, Office of Strategic Services, alla ricerca dei filmati nazisti custoditi nei tre archivi delle SS di Reudesdorf, Grasleben e Babelsberg. Tuttavia si trovarono solo frammenti semidistrutti, eccetto il cosiddetto “Cortometraggio tedesco originale (8 mm.) sulle atrocità commesse contro gli ebrei” (documento PS-3052), inerente le persecuzioni perpetrate nella città ucraina di Lvov. Il filmato si caratterizza per il compiacimento con cui i tedeschi e i nazionalisti ucraini perpetrarono congiuntamente i loro misfatti e per il contrasto straniante tra il contesto urbano familiarizzante e l’efferatezza degli avvenimenti. Insieme a questo filmato , sono sopravvissuti ai bombardamenti circa 20 minuti del filmato di propaganda Nazista su Teresienstadt e uno spezzone di appena un minuto relativo a una fucilazione di massa degli Einsatzgruppen in Lettonia, nel 1941. Dunque, emerge subito che non erano sopravvissuti documenti tedeschi direttamente inerenti lo sterminio in sé.
 
BuchenwaldA questo punto acquisiscono importanza documentale e processuale decisiva i reportage girati dagli Alleati: in particolare al processo di Norimberga vengono proiettati tre filmati della durata di circa un' ora ciascuno. Le truppe americane produssero e presentarono al Processo di Norimberga : “Nazi Concentration Camps ”(documento USA-79), girato da Ray Kelogg , George Stevens e John Ford ( tutti registi hollywoodiani arruolatisi come cameraman di guerra nell'esercito Usa) che presenta una quindicina  degli oltre trenta filmati girati dagli alleati al momento delle liberazioni dei campi,  presentati in forma intatta e senza alcun “taglio” interno , e questo allo scopo di dimostrarne la autenticità di quanto riportato. Le truppe britanniche presentarono invece un documento dal titolo “Memory of the Camps” , che presentava le immagini della liberazione del campo di Bergen Belsen , liberato dagli Inglesi il 15 Aprile 1945,  unite alle immagini di altri campi liberati dagli americani, montate sotto la supervisione del grande regista Inglese Alfred Hitchcock(4). Le truppe russe, infine,  presentarono il documentario dal titolo “ documentazione sulle atrocità fasciste in Urss” ( vernichtung in der Urss) , che presentava immagini molto più sconvolgenti di quelle Americane o Inglesi , girate dai cameraman Sovietici alla apertura delle fosse Comuni o alla liberazione dei campi e delle prigioni Russe o Polacche(5).
 
Campi di concentramentoFilmati come Nazi Concentration Camps(6) o “Memory of the camps” , che diverranno e sono tuttora considerati l'immagine “simbolo” dell'orrore Nazista molto più anche dei filmati girati dai sovietici , hanno  una grave debolezza costruttiva , che nei primi vent'anni successivi alla Shoah non viene  rilevata.  Il filmato di Stevens e Ford,  infatti, non mostra dei campi di sterminio , bensì i lager liberati dalle sole truppe americane e inglesi,  ossia i campi “di concentramento” , non i campi di sterminio costruiti in Polonia o nell'Estremo Est dell'Europa, destinati esclusivamente e solo essi alla organizzazione della soluzione finale. Luoghi come Dachau o Mauthausen , liberati appunto dagli americani e mostrati nel filmato di Stevens, non erano stati concepiti dai Nazisti come teatro del genocidio Ebraico, ma come luoghi di deportazione civile, non destinati a uno sterminio , e non lo divennero fino al 1944-45, con l'evacuazione dei campi polacchi,  la loro distruzione e il trasferimento in massa dei prigionieri ancora vivi all'interno della Germania. Di tutto ciò,  della specificità ebraica della shoah e soprattutto del fatto che essa significasse non solo lo sterminio di un popolo , ma anche la cancellazione delle tracce di quello sterminio , non parlarono nei filmati presentati al principale dei Processi di Norimberga neppure i filmati presentati dai sovietici , che pure liberarono proprio i campi di sterminio o perlomeno quanto ne rimaneva , ma essi , per ragioni politiche,  tesero anche nel loro caso a una banalizzazione della shoah rendendola una piccolissima parte della storia della resistenza Europea al Nazifascismo! I
 
n questo modo,  mischiando la Shoah alla deportazione civile,  politica e militare si crea quella enorme confusione e quella enorme mole di errori storiografici presente in tutti questi filmati americani ( un esempio lampante è costituito dal filmato girato a Dachau , dove si parla della camera a gas e del funzionamento della medesima come di una camera a gas dei campi Polacchi , quando in realtà la camera a gas di Dachau non entrò mai in funzione) di cui , negli immediati anni a seguire, il negazionismo storico della shoah si farà forza . Si è quindi ancora lontani dal riconoscimento della specificità Ebraica della shoah , specificità che anche nei lavori di Fiction Hollywoodiani successivi alla Guerra sulla shoah sarà letteralmente “assente” o talvolta “de-Ebreizzata” del tutto . Ad ogni modo, col clima maccartista e teso alla riabilitazione della Germania a seguito della Guerra Fredda, filmati come quello di Stevens verranno Improvvisamente fatti “sparire dalla circolazione” . Nella maggioranza dei casi, usciranno dagli archivi solo negli Anni ’80.
 
(4)Il filmato “Memory of the camps” restò “dimenticato” negli archivi fino al 1984 , quando fu ritrovato da un ricercatore nei sotterranei dell'Imperial War Museum di Londra . Unito a interviste fatte nei mesi immediatamente successivi al suo ritrovamento a superstiti dei campi Nazisti ed ex Soldati Inglesi e Americani , fu trasmesso innumerevoli volte nelle televisioni di tutto il mondo . In Italia , a puro titolo di esempio , è stato inserito in innumerevoli puntate della rubrica televisiva “Mixer” da Giovanni Minoli , giornalista Rai , oggi direttore di Rai Educational , e trasmesso almeno una volta all'anno dal 1989 al 1998 . E' certamente il documento più usato a livello scolastico sulla shoah nelle scuole Italiane , purtroppo in maniera spesso molto scadente da un punto di vista didattico. A tale proposito si legga “ considerazioni sulla rappresentazione della shoah a opera del cinema” di Marcello Pezzetti ,relazione contenuta in “storia e memoria della deportazione ,Modelli di ricerca e comunicazione in Italia e Francia , atti del convegno” , Giuntina , 1996 .

(5) Il filmato Russo presentato al primo processo Di Norimberga è ancora oggi quasi del tutto inedito in Italia . Mai diffuso in home video o in televisione , pochissime istituzioni ne hanno una preziosissima copia . In Francia , nel 2006 , il centro di insegnamento Multimediale del Memorial de la Shoah di Parigi ne ha acquisito una copia all'interno di numerosi filmati sui processi di Norimberga ( circa 28 ore di filmati acquisiti ) ottenuti in occasione dei 60 anni dai processi contro i criminali nazisti .

(6)Una pessima edizione doppiata in Italiano del filmato “nazi concentration Camps” venne inserita nella collana vhs “Archivi di guerra” della Hobby & Work nel 1996 . Per il resto , In Italia , il filmato di Stevens è rimasto sconosciuto fino al 2000 , quando Roberto Olla , Volenteroso Giornalista Rai da sempre Impegnato sul fronte della Memoria Storica del Novecento , Inserì una versione ridotta del filmato in una Vhs venduta insieme al suo Libro “Le non persone – gli italiani della shoah” , Rai – Eri . Nel 2005, finalmente , la versione Integrale di “Nazi Concentration Camps” è stata inserita nel cofanetto dvd “Why We Fight 2” della Ripley Home Video . In Francia , al contrario , il filmato ha sempre circolato dapprima in vhs e poi in dvd col titolo “ les camps de concentration nazi”.

22 dicembre 2010