Stampa

Reload ex tv - S. A. Endrich

"L'inverno dei sogni infranti" di Eric Mandelbaum

di Stefano Anedda Endrich 

''L'inverno dei sogni infranti'' locandinaAncora una volta vorrei parlare di un argomento stimolante usando come pretesto un film. Il film "L'inverno dei sogni infranti" ("Winter of Frozen Dreams", USA, 2009,  Thriller, durata 92'). Regia di Eric Mandelbaum.

È un triller interessante sulla doppia vita di Barbara, una brillante studentessa che la notte si prostituisce in un night club. Il suo semplice ed innamorato fidanzatino, Jerry, la aiuta a nascondere il cadavere di un uomo che lei dice d’aver trovato nel suo appartamento.  Jerry successivamente preso dal rimorso si pente e informa la polizia. Un ispettore prossimo alla pensione tenta di risolvere il caso fino al ritrovamento del cadavere di Jerry nella sua vasca da bagno. Mi ha colpito di questo film il fatto che sia fedelmente tratto da una storia vera. Nei triller e gialli tradizionali, la trama si sviluppa sempre con una linearità in qualche modo confortante. Anche quando sono presenti numerosi colpi di scena, questi hanno sempre una logica ed una ragione; una spiegazione facile da comprendere che si inserisce nel quadro armonico della storia. I personaggi seguono percorsi comprensibili anche quando viene scelta per loro una personalità ambigua o deviata.

''L'inverno dei sogni infranti''La ricerca dei registi è sempre quella di confezionare un’opera unitaria che abbia un respiro unico e coerente come una sinfonia. Se poi questo accada o meno è colpa o merito delle loro capacità espressive.
Questa coerenza, questo equilibrio è richiesto dallo spettatore e lo rassicura. Ragione per cui i film americani raramente si fanno sfuggire un lieto fine anche nei film più catastrofici dove quasi ogni speranza è perduta come ad esempio "The Road". Un film di  John Hillcoat. Con  Viggo Mortensen. Molto differenti sono, solitamente, le storie tratte dal vero come appunto “L'inverno dei sogni infranti”.  Sono convinto che già in partenza mettano in imbarazzo i registi. Non esistono infatti per certi comportamenti, coerenza e motivazioni che li giustifichino e questo è difficile da rendere con immagini e dialoghi.

''L'inverno dei sogni infranti''Le persone non sempre vanno in linea retta ma seguono dei percorsi sincopati fra pulsioni istintive, ragionamento, pentimenti, mode e così via.  Nel film esaminato per esempio quando a Barbara viene chiesto il perché del suo prostituirsi; lei gli propina: “la storia che di solito racconto” senza altre spiegazioni.
Ed sono tante altre le incoerenze e misteri dell’animo umano presenti in questa trama ma anche nella vita quotidiana. Sono quelle “ragioni” che, per esempio, certi giornalisti di nera, cercano insistentemente nelle interviste ai rei di delitti inspiegabili. Spesso senza ottenere risposte. Sono le stesse che psicologi e criminologi si affannano a spiegarci in TV quando nei talk show s’intavolano le discussioni su quei casi clamorosi che, di questi tempi, restituiscono alti ascolti.

''L'inverno dei sogni infranti''Questo perché è il pubblico a che ne ha bisogno. Anche noi che magari storciamo il naso guardando le trasmissioni del terribile pomeriggio televisivo.
Vorremmo veramente capire perché Erika con Omar ha ucciso la mamma ed il fratellino. Vogliamo capire se vi è qualcosa di patologico, deviato oppure è parte di una quotidianità che dobbiamo temere. Vorremmo capire realmente perchè Sabrina ed il babbo che hanno ucciso una così cara ragazzina come Sara. Ed ecco che vengono in nostro aiuto gli psicologi; coloro che vogliono ridurre tutto alle loro regole: quelle studiate all’università dove i casi vengono ricondotti ciascuno nella propria caselletta precisa. Insieme ai criminologi tentano di ordinare e inquadrare quel che talvolta onestamente non si può.

''L'inverno dei sogni infranti''Basta averli ascoltati poche volte, discettare con una sicumera inopportuna sui famosi crimini italiani, per rendesi conto che i loro errori sono, troppo spesso, marchiani e contradditori. Barbara Hoffman, brillante studentessa, detentrice di un quoziente intellettivo grandemente superiore alla media, aveva un futuro luminoso con tante vantaggiose proposte di lavoro. Nonostante tutto ciò svelò in anticipo il suo piano criminale, con dovizia di particolari, ad una platea assolutamente inaffidabile composta dal suo magnaccia spacciatore, dal socio ed alcune colleghe cocainomani, sue rivali; Per assurdo fu proprio il protettore (poi testimone chiave al processo) a suggerirgli di non utilizzare le sue conoscenze scientifiche per commettere il crimine per non essere facilmente associata al delitto.

''L'inverno dei sogni infranti''Barbara cercava forse una scorciatoia per la sua vita ormai degenerata essendosi fatta intestare l’assicurazione sulla vita della sua vittima, un suo cliente innamorato; ed ecco che anche io non posso fare a meno di sfornare delle ipotesi ed inquadrare Barbara fra “le puttane pentite in cerca di una via d’uscita”.
Uccide, alla fine, il suo fidanzatino, ben sapendo d’essere l’unica possibile indiziata, con le stesse modalità del primo omicidio. Molti di questi sembrano atti compiuti da un idiota e non da una mente brillante. A frugare fra le cronache del tempo resta qualche timido dubbio di innocenza: entrambe le vittime si sarebbero suicidate inavvertitamente col cianuro. Barbara è oggi ancora detenuta e sta scontando l’ergastolo. Al termine del processo dichiarò: “Non ho commesso il crimine per cui sono accusata né quello per cui sono stata condannata. È tutto quel che ho da dire”.

Certamente mantenne la parola: dopo la condanna non ha mai voluto parlare con nessuno del delitto e non ha mai voluto presentarsi davanti alla corte per ottenere vantaggi alla sua dentizione. Il caso di Barbara Hoffman risale agli anni ‘ 70 ma il processo fu celebrato solo il 16 giugno 1980. Per la prima volta in America il vennero ammesse le telecamere in aula.

9 marzo 2011