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Wenders vola in Sicilia. E la Sardegna rimane a guardare

Il regista girerà a Palermo il set del suo nuovo film grazie ai contributi del Por. Un'ottima operazione di marketing che non mancherà di far da volano per tutta la regione. E noi? Da buon fanalino di coda, restiamo a guardare. Ecco il parere di un gruppo di esperti e addetti ai lavori: Columbu, Bandinu, Floris, Casu, Frau, Naitza, Pellegrini, Diana. di Cristiana Wagner

 Cinemecum.Wim Wenders Prima di tutto, la notizia: quel genio di Wim Wenders sbarca in Sicilia e, a settembre, si prepara a girare la continuazione di "Lisbon Story". Poi, il retroscena: la produzione di quello che si intitolerà "Palermo story" è il risultato del bando lanciato dalla Regione Sicilia grazie a cui una bella fetta di denari del Piano operativo regionale (per l'esattezza 1.107.502 euro) andranno a finanziare il budget della Wenders Images, la casa di produzione del regista tedesco. Nel flusso di notizie in cui ci imbattiamo ogni giorno, sembrerebbe un dettaglio da poco. Per chi, invece, guarda con occhio più critico all'orizzonte di senso della politica culturale di un paese (ogni riferimento a cose e persone della nostra Isola è puramente voluto), non può che subirne lo smacco. Portare Wenders in Sicilia, prestando alla sua fervida fantasia la magia di location di inenarrabile bellezza, significa, al di là del risultato prettamente estetico-artistico, aver operato con estrema sensibilità e oculatezza una strepitosa operazione di marketing. Come ha prontamente sottolineato il presidente della Provincia di Palermo, Francesco Musotto, significa che: "Un autore di grande fama e talento interpreterà l’anima più nobile e profonda del territorio, per far conoscere in ogni parte del mondo le sue risorse". Significa, in sintesi, portare nelle casse delle amministrazioni locali, fiumi di denari sonanti, frutto di una serie di ricaschi economici e culturali che non possono e non devono essere sottovalutati.

Il dubbio che ci è venuto leggendo questa buona notizia è perché i nostri politici, costantemente impelagati nelle pastoie di una burocrazia troppo spesso di basso cabotaggio, non riescano talvolta a trovare quel briciolo di slancio per pensare a progetti di più ampio respiro come questo, anticipando mosse che i nostri co-isolani sono evidentemente così bravi a mettere sul campo. Il cinema, lo vogliamo ricordare, non è solo il sapore di una serata diversa, puro "divertissement" o astruse critiche da navigati cinefili, ma anche (e soprattutto) strumento e risorsa economica di fondamentale importanza. Come ben ha spiegato l’assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza: "Il cinema è una delle strade da noi scelte capaci di creare occupazione, destagionalizzare i flussi turistici e promuovere i luoghi della Sicilia e della nostra cultura". Tutte cose di cui, guarda caso, la Sardegna ha estremamente bisogno. Noi di Cinemecum, nel nostro piccolo, lo andiamo dicendo da tempo. Possibile che nessuno, a Palazzo, se ne renda conto? Il nostro sito, i nostri servizi, il nostro lavoro quotidiano sono tutti tesi in questa direzione. Ma lassù, qualcuno ci sente? In attesa che qualcosa si muova, rinnoviamo gli applausi a scena aperta ai nostri amici siciliani e un "buuu" lungo da qui all'eternità ai nostri signori politici. "Palermo story" si rivelerà un grande volano, e a noi non resta che rimanere con un palmo di naso.