Percorso

Carboni: "Il mio sguardo notturno sulla città"

Il 10 maggio scorso la pellicola "Circolare notturna" di Paolo Carboni ha vinto il concorso indetto dall’Agenzia regionale del Lavoro. Il regista non è una faccia nuova tra i corridoi di Cagliari in corto: è stato tra i protagonisti di Circus e Scuola Holden. Chi lo intervista, lo stima e si considera un suo caro amico. di Augusto Medda

 Si è conclusa il 10 maggio la prima parte del concorso "Il cinema racconta il lavoro" bandito dall'Agenzia regionale per il lavoro e dalla Cineteca Sarda. Una giuria qualificata ha selezionato sei progetti per la sezione fiction e sette per la sezione  documentari

Tra i 69 ammessi, prevale la partecipazione per la sezione "Documentari": ben 48 contro i 21 della fiction. La giuria era composta da: Gian Battista Canova, critico cinematografico ed ex-docente di Storia del Cinema; il regista Mimmo Calopresti, di cui non tutti conoscono la rilevante produzione di documentaria; Antonia Iaccarino, scrittrice e sceneggiatrice, cagliaritana d'adozione, già vincitrice del Premio Solinas; Francesco Bussalai, nuorese, esperto di politiche del lavoro e realizzatore di corti e documentari; Antonello Zanda, tra i responsabili della cineteca sarda, giornalista e saggista.

Due i vincitori per sezione, a cui è stato rilasciato un assegno di 5 mila e 3 mila euro per realizzare i lavori. Tra questi, un amico di Cinemecum, il filmaker Paolo Carboni, già tra i vincitori di "Cagliari in corto" nel 2000 con "Sa contra" con un palmares che in Sardegna non teme confronti: alla sua attività di operatore video Carboni ha aggiunto quella di curatore della regia e documentarista.

Caro Paolo, noi ci conosciamo da quasi due anni, complice l'esperienza del Circus di Fandango e Scuola Holden al Lazzaretto, vederti lavorare con la telecamera inizialmente provoca un senso di invidia per il fatto che sei sempre vicino ai fatti, ai personaggi. Guardandoti ci si rende conto che il lavoro richiede un fisico allenato: spostare di peso una telecamera con cavalletto, tirando i cavi di alimentazione, passare tra la gente per trovare la migliore postazione durante una diretta, ti fa sembrare un po' Rambo....

E' faticoso, ma il mio lavoro non lo cambierei mai: realizzare dei programmi tv o documentari significa stare a contatto con le storie, farle conoscere e contribuire a far crescere la coscienza civile della gente. Insomma, io la sento quasi come una missione.

Traccia un tuo breve curriculum.
Cagliaritano, 40 anni, nel 1987 ho iniziato a lavorare in tv per Videolina, servizi giornalistici, cronaca. Come formazione, oltre a Circus, sono state fondamentali le esperienze con Garret Brown, inventore della steadycam, e quella col grande regista argentino Fernando Solanas per il documentario. Nel 1993 ho avuto il primo riconoscimento nazionale col corto "Cadenas" che ha vinto il primo premio a Catania; il Premio Chia nel 1995 per la ripresa giornalistica; un'inchiesta di Antonello Lai, e diverse regie curate sempre per Videolina.

Parlaci di questo premio.
Il giorno prima parlando con degli amici giuravo che non avrei vinto e questo non perché dubitavo del valore del mio progetto, ma conoscendo gli altri concorrenti e il loro valore sentivo che sarebbe stata dura, un po' mi intimidiva anche la commissione per la sua competenza, davanti a gente che conosce così bene il cinema, devi essere convincente e non lasciare niente al caso, non devono avere dubbi sui tuoi propositi e sulla tua professionalità. Il premio è stato un fulmine a ciel sereno perché sono sempre molto critico col mio lavoro, mi sento sempre in continua maturazione, guai se mi accontentassi completamente. Il tempo di gioire con gli amici e colleghi presenti alla premiazione e già una nube stava offuscando il domani. Allora mi son detto: "accidenti paolo adesso devi veramente muoverti e lavorare", non che la cosa mi spaventi, ma ho pensato che per realizzare il mio lavoro, l'assegno appena ricevuto non era sufficente a coprire quanto avevo preventivato, e siccome non voglio fare un'opera sottotono, devo muovermi a trovare dei partner per la produzione. Per ora posso solo dire che il mio progetto si intitola "Circolare notturna" lo posso riassumere in breve come uno sguardo al lavoro notturno sulla città di Cagliari, un mondo a sé, senza i rumori, gli affollamenti e le luci del giorno, ma ci sono anche altri punti di interesse che non voglio rivelare.

Quali sono i progetti per il futuro?
Primo: ho scritto una sceneggiatura con il regista Salvatore Cubeddu che è in concorso al Premio Solinas. Secondo: il 2 luglio uscirà il documentario su una delle pagine più cupe della storia della nostra città, la morte di Aldo Scardella avvenuta appunto nel 2 luglio del 1986. Sono passati più di vent anni, ma sembra ieri: è un lavoro che ho realizzato col fratello Cristiano, che in tutti questi anni non ha mai smesso di cercare la verità. Infine, con l'Assfor, l'associazione dei forestali, abbiamo realizzato un documentario che rievoca i fatti di Curraggia presso Tempio, in cui per un incendio doloso morirono tante persone, e si bruciarono strepitose distese di bosco. La pagina forse più triste degli incendi sulla nostra isola. L'intento è quello di promuovere il filmato attraverso le scuole per sensibilizzare i giovani ad una più attenta educazione ambientale. Chi lo volesse proiettare all'interno delle aule può prenotarlo scrivendo all' Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a
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