Percorso

Il "Teorema" del cinema

La rivista diretta da Bepi Vigna compie un anno. Si tirano le somme, ma si pensa anche al futuro. di M.E.T.

 

 Prima candelina per "Teorema", la rivista sarda di cinema. Quindici pagine per raccontare il cinema sardo e nazionale con interviste, approfondimenti, interventi. Tra le firme del trimestrale, anche nomi celebri del panorama cinematografico mondiale, come quello di Martin Scorsese, tanto per fare un esempio.

In tutto sono tre numeri pubblicati fino ad oggi, con una cadenza poco più che trimestrale, la direzione di Bepi Vigna e le collaborazioni a cinque stelle di Morando Morandini e Gilberto Govi. Quattro i redattori: Antonello Zanda, Elisabetta Randaccio, Tore Cubeddu e, a curare l'elegante impaginazione, l'estro di Massimo Spiga. La rivista, che si trova in libreria al costo di tre euro, nasce in Sardegna, a Cagliari. «Ne sentivamo il bisogno - spiega il direttore - in tutta l'Isola non c'era una rivista specializzata nel settore. Lo scopo è quello di collegarci, complice il giornale, a tutte quelle rassegne e manifestazioni che si tengono sul territorio e riproporle ai lettori, per ora quasi tutti abbonati, ma residenti anche fuori regione. Spaziamo in diversi settori: da un film come quello di Marcias ai cortometraggi in grado di sollevare riflessioni di carattere estetico e comunicativo».

Passione cinematografica e impegno sono la costante dei redattori. «Abbiamo realizzato un sogno -sottolinea Elisabetta Randaccio- Volevamo creare un giornale al di fuori del gossip consueto perché amiamo parlare di cinema con un linguaggio adatto a cinofili e non. Avere Morando Morandini in prima pagina per noi è un onore. Vogliamo accogliere nelle nostre pagine tutti gli interventi di chi ama davvero il cinema isolano». Alla presentazione, tenutasi in via San Benedetto, nei locali della libreria Murru, immancabile anche l'intervento di Tore Cubeddu. «Vogliamo parlare soprattutto di ciò che accade qui, per cui siamo molto attenti a ciò che viene realizzato e prodotto. C'è un fermento incredibile di autori, che vanno spinti e sollecitati. Se questo giornale esiste è perché ci sono persone che fanno cinema e noi, da navigati osservatori, vogliamo raccontarne la realtà.
Possiamo pensare di aiutare il nostro cinema con confronti, dibatti, incontri. Si tratta di piccole perle che servono a tutti noi perché la gente a Cagliari ha sete di cultura cinematografica».

L'occasione è servita anche per lanciare una piccola prospettiva futura.
«La rivista - puntualizza il direttore - è un trimestrale, per ora però esce ogni quattro mesi. In futuro, si darà una maggiore consistenza alle pagine. Non abbiamo un editore vero e proprio che ci sostiene, per cui ci affidiamo alle librerie per la distribuzione. La rivista è sarda perché fatta da sardi, ma chiunque può candidarsi a esserne il lettore ideale».
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