Percorso

L'amore, la vita e i bambini di Marcias

Venerdì nelle sale il drammatico film del regista oristanese. Pellicola dai significati stratificati e diversi ma che come raccontato dall'autore: "Si riassume con una sola parola: amore". Grande interpretazione di Piera degli Esposti che vince il premio Officine Lab come migliore attrice non protagonista. di A.B.

Piera Degli Espositi«Una disperata ricerca d'amore» tra incomunicabilità contemporanea e «l’impossibilità di essere felici senza un prossimo che ti ascolta e ti suggerisce “chiavi” di lettura per vivere i difficili giorni nostri»: così nelle note di regia Peter Marcias parla del suo nuovo film, “I bambini della sua vita”, in sala da venerdì 22 aprile.

Girato a Cagliari, la città del “ritorno” per l'artista oristanese che insieme allo scenografo Osvaldo Desideri ha cercato (e ricreato) nel capoluogo le location adatte alla storia, il film, prodotto da Janas Pictures-Ultima Onda e distribuito da Gianluca Arcopinto  approderà a Roma, nell'Isola e nella Penisola già forte del premio per la migliore interpretazione ricevuto da Piera Degli Esposti al 12° Festival del Cinema Europeo di Lecce, dove il film è stato proiettato in anteprima nazionale. (Finalista al Calvino per il romanzo “L'eredità dei corpi”, invece, lo sceneggiatore, Marco Porru).

Degli Espositi e BelluUn cast interessante in cui spiccano, accanto a Piera degli Esposti, attori come Nino Frassica, la giovanissima Giulia Bellu, Julien Alluguette, Caterina Gramaglia e Fiorenza Tessari, Gianluca Merolli e nel ruolo di Alice, la protagonista della storia costretta a fare i conti con il proprio passato, la romana Carla Buttarazzi. E una vicenda particolare, in cui s'intrecciano diversi destini, tra ferite d'abbandono e volti dimenticati, una madre assente e una nonna che sceglie di crescere quella bambina, figlia di una figlia (quasi) perduta. Il film di Marcias, presentato mercoledì a Cagliari al Cineworld, ha tutte le carte in regola per conquistare il pubblico, tra «le luci particolari e i paesaggi di una Cagliari insolita e moderna» tutta da (ri)scoprire.

Nino FrassicaLa sfera degli affetti, quindi la famiglia è al centro di un'opera che racconta di legami disgregati, di nuove dinamiche e moderne variazioni sul tema, in cui la tossicodipendenza è una variabile catastrofica e i silenzi come sempre “urlano”. Focus sull'infanzia (tema caro all'autore di “Bambini”) come laboratorio delle passioni, genesi degli interrogativi cui si cercherà di dare risposta in un'intera esistenza, ma anche come cuore della vita familiare: sono i cuccioli della specie quelli intorno a cui nasce e si organizza il focolare e il futuro prende senso. Qui le storie sono interrotte, esistono madri "border line" e padri inventati, perfino il carcere diventa un passaggio obbligato, un luogo in cui ritrovare un frammento di quel passato che bastano le atmosfere di una casa, una sequenza di stanze e poi di strade a ravvivare. Cagliari diventa lo sfondo per un dramma sociale di respiro europeo, una storia che potrebbe accadere ovunque, particolare e insieme universale nei suoi punti sensibili.

Peter MarciasFondamentali nella genesi produttiva de “I bambini della sua vita” anche le sinergie e i partner istituzionali: la Regione Sardegna, con l'Agenzia Regionale per il Lavoro, il Comune e la Provincia di Cagliari e la Cineteca Sarda. E poi l'ISRE di Nuoro e l'Associazione Argonauti, il collettivo Shibuya per le animazioni e le musiche di Romeo Scaccia, nonché Elvio Melas per la fonica, il supporto tecnico e logistico: sono chiari segnali di una volontà di cercare e valorizzare talenti e intelligenze presenti sul territorio. Senza rinunciare a nulla: lo scenografo da Oscar Osvaldo Desideri e Eva Desideri, a fianco del direttore della fotografia Alberto López Palacios, mentre i costumi sono di Stefania Grilli. Marco Porru firma soggetto e sceneggiatura, e anche il cast è un chiaro indizio di un'intenzione di sposare eccellenze locali e risorse internazionali. Alla ricerca del volto giusto, che serve a raccontare una storia. Perché il cinema è cinema.

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