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Sicilia

A Palermo è tempo di Sole e Luna

Partita la  nuova edizione del festival palermitano in scena a Palazzo Steri, immaginifico ponte tra etnie e culture. Tra proiezioni, incontri e convegni c’è spazio anche per la musica. di Luisa Mulè Cascio

Palazzo AbatellisL’estate palermitana come di consueto è arricchita dall’atteso appuntamento col "Festival Internazionale di Documentari Sole Luna", un ponte tra le culture.

Arrivati alla quarta edizione, ospitata nel prestigioso Complesso Monumentale Steri (sede dell’Università degli Studi di Palermo) e nel chiostro di Palazzo Abatellis, la manifestazione sarà visibile e fruibile dal pubblico di appassionati fino a domenica 10 luglio con vasto programma che spazia in diversi settori: convegni, musica, spettacolo. Scopo del festival, come ogni anno, è quello di mettere a confronto e collegare la cultura mitteleuropea e quella africana (medio e lontano Oriente), trovando, così, uno spunto di riflessione,  di dibattito e di apertura verso realtà da un lato affini alle nostre (specie alla realtà palermitana) e, dall’altro, differenti, quindi interessanti da scoprire.

Festival Sole LunaUn festival che mira al vero e proprio scopo del documentario: informare, far conoscere e far riflettere lo spettatore e che si compone di due sezioni importanti: categoria per terra, un cammino visivo attraverso terre lontane e popoli dalle diverse culture ed etnie, alla scoperta delle meraviglie del nostro mondo; categoria per mare, atta ad avvicinare l’uomo all’immenso e sconosciuto universo marino, fornendogli tutti gli strumenti necessari per intraprendere questo particolare viaggio. Diverse le opere presentate: da "77 steps", di Ibtisam Mara’ana (Israele), ad "Arturo torna dal Brasile" di Marco Antonio Pani (Italia), da "I come from a beautiful place" di Carol Mansour (Libano), a "Dieu voit tout"di Robert Cahen (Francia), da "Portless" di Talia Leibovitz (Spagna), a "Scuola media" di Marco Santarelli (Italia), a "It’s gonna be all right" di Dana Kojnokova (Slovacchia) e a "Erasing the lines" (Mohek Et HaShurut) di Maya Marlangeon Aharoni (Israele), proiettati nell’ultima serata poco prima della premiazione, prevista per domenica sera.

Uno spazio importante è dedicato anche ai  convegni, con una serie di incontri a Palazzo Steri, atti a supportare e valorizzare ancora di più il festival. Da sottolineare, infine, anche il ruolo della musica grazie alla partecipazione di artisti del calibro di Mario Crispi, Elizabeth Sombart e  Massimo Luca, che daranno vita a una serie di concerti serali nella suggestiva location del Cortile Abatellis.

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