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I sardi (a Ischia) figli di un Dio minore

La politica dei piccoli passi paralleli: si può sintetizzare così la bizzarra strategia sul cinema dell’assessore alla cultura della Regione. Ecco il nostro resoconto dal festival di Ischia dove Milia  ha annunciato la scelta del regista Grimaldi a capo della nuova Fondazione Film Commission. IL VIDEO. di Enrica Anedda

Ischia Film Festival, a sinistra Sergio MiliaVAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA DI ROSI GIUA

ALLA FINE DELL'ARTICOLO IL VIDEO

Arrivato a Ischia con la direttrice del servizio spettacolo, il direttore generale e una funzionaria, Sergio Milia ha aperto il cocktail offerto dalla Regione Sardegna e organizzato dall’Ischia Film Festival, sulla terrazza in cima allo splendido Castello Aragonese,  per annunciare la presenza della Sardegna alla Borsa del Cine-Turismo.

Ha così colto l’occasione per spiegare che la Film Commission Sardegna sarà finalmente quell’organismo autonomo che la legge del 2006 aveva previsto. Milia  è riuscito nell’intento di far passare in Consiglio regionale la delibera che istituisce la nascitura fondazione, con una particolarità aggiuntiva rispetto ai piani dei legislatori del 2006:  potrà concedere benefici finanziari. 
In parole povere, per il futuro, i film  potranno essere finanziati sia dalla legge sul cinema che dalla fondazione.

Dunque, mentre la Regione Lazio recentemente ha approvato una legge proprio con l’intento di razionalizzare il sistema cinema attribuendo ad unico organismo il potere di concedere finanziamenti, la Sardegna gioca al raddoppio. E forse anche alla tripletta perché pare che la Presidenza della Giunta non voglia perdere la prerogativa di concedere saltuariamente  contributi al cinema, secondo scelte discrezionali.

Ischia Film FestivalInsomma lo scenario si fa sempre più articolato e gli interrogativi sono doverosi. Con quali modalità  e criteri verranno assegnati i fondi a disposizione dalla fondazione? Perché alcuni dovranno continuare  a subire il calvario dei lenti percorsi burocratici legati ai bandi regionali e altri invece godranno delle scorciatoie della Film Commission?
L’emendamento è stato  giustificato  dall’urgenza di gestire e distribuire 4 milioni di contributi europei, che altrimenti andrebbero persi e che dovrebbero servire anche a creare due cineporti. Contributi europei, peraltro, a disposizione da tempo e divenuti urgenti a causa dei ritardi imperdonabili degli uffici regionali. La spiegazione non ci ha soddisfatto e abbiamo chiesto maggiore chiarezza all’Assessore, ma invano.
Infatti, nonostante l’estrema gentilezza del Onorevole Milia, tutte le perplessità sono rimaste intatte, anzi si sono accresciute. 

Dalla intervista a Cinemecum,  è emerso che nelle sue intenzioni la  Fondazione  appena nata verrà modificata per assumere un ruolo di coordinamento di tutti i settori del cinema, oggi affidati all’Assessorato. Allora che senso ha questa fondazione transitoria?
Insomma, per un verso sembra ci si stia incamminando nella direzione giusta dall’altra però  non si capisce perché il cinema debba andare avanti guidato dalle urgenze e non da un progetto di respiro e qualità.

Ischia Film FestivalNon condivideremo mai la politica degli “aggiustamenti posticci" di una legge che va invece gettata definitivamente nel cestino, perché nata male e oramai superata dai tempi e  dai progressi delle altre regioni. Non sopportiamo l’idea di essere figli di un dio minore e di dover sempre arrancare dietro al resto del mondo con i nostri emendamenti pasticciati. Non comprenderemo mai perché la Puglia, a differenza della Sardegna, in pochi mesi sia riuscita a dotarsi di una fondazione  all’avanguardia oramai capace di produrre decine di film ogni anno. Se è vero che l’obiettivo è creare un ente unico che si occupi di tutto il cinema,  perché non farlo subito?  Fra quanto nascerà la nuova  “creatura"? Chi sta preparando il progetto? In Puglia hanno finanziato uno studio di esperti per trovare la soluzione migliore. Noi? L’unica idea chiara  sembra essere quella di affidare la presidenza della Fondazione al regista Grimaldi, cioè si sa già chi gestirà il potere, ma in cosa consista questo potere, quello ancora non è chiaro a nessuno. Come al solito le priorità sono invertite.

Ischia Film Festival, Enrica Anedda e Osvaldo DesideriInsieme a queste anche le procedure:  la consulta del cinema è stata tenuta all’oscuro da tutto. E’  prevista dalla legge ed è  composta da esperti scelti dall’ Assessorato, perché non viene consultata?
Sebbene la sottoscritta ne sia la coordinatrice,  ha appreso solo in occasione del festival che nel cassetto di  Milia è già pronto un disegno di legge che prevede le modifiche per la fondazione appena nata, opera dei  funzionari regionali. Gli stessi che in tutti questi anni hanno dimostrato di non avere le competenze per occuparsi di un settore così delicato e specialistico;  il cinema  richiede professionalità ed è parte del futuro turistico ed economico della nostra isola.  A Ischia i seminari erano dedicati alle altre esperienze europee e esperti di ogni nazionalità illustravano con diapositive grandi progetti studiati a tavolino da equipe di esperti, mostrandone  i  risultati ottenuti. Piangeva il cuore a sentire parole come ‘comunicazione’, ‘marketing’, ‘pianificazione’, ‘progettualità’, nonché concetti come 'integrazione fra cultura e turismo’, ‘analisi comparata dei diversi tipi di  turismi culturali’, ‘obiettivi a lungo termine’, ‘creazione o rafforzamento della immagine di un territorio’.

Tutte parole inutili gettate al vento se in Sardegna gli assessori non lavoreranno uniti per uno studio e un progetto di qualità. A proposito, la direttrice del servizio al turismo e l’assessore alla cultura hanno fatto la pace? In assenza d’ altro, altrimenti la prossima volta non ci resta che parlare di questo.

Foto di Rosi Giua

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