I giorni sull'Isola e il tifo per Piredda
Un concorso a premi, film fuori concorso, diverse categorie per le opere, autori di ogni nazionalità e continente, seminari, incontri con i registi e ancora tanti momenti d’incontro fra cene di gala e cocktail. di E. A.
L’Ischia Film Festival, arrivato alla nona edizione, ha tutti gli ingredienti classici di un Festival del cinema. Con una carta in più: le location. Solo venendo di persona in questa piccola isola dalle calde acque terminali si comprende perché l’idea di un festival sul cine turismo non potesse che saltare in mente a un ischitano doc: Michelangelo Messina, che coadiuvato dalla infaticabile e gentilissima Enny Mazzella, ha ideato un prodotto culturale unico nel suo genere.
Le sale della proiezioni sono sparse fra i stretti sentieri del meraviglioso Castello Aragonese: Cattedrale dell’Assunta, Piazzale delle Armi, Terrazza del convento, Chiostro delle Clarisse, Casa del Sole. Tutte location fantastiche con un fascino antico che confonde e sposta continuamente lo sguardo dalle location dei film proiettati a un panorama mozzafiato.
Le sale della proiezioni sono sparse fra i stretti sentieri del meraviglioso Castello Aragonese: Cattedrale dell’Assunta, Piazzale delle Armi, Terrazza del convento, Chiostro delle Clarisse, Casa del Sole. Tutte location fantastiche con un fascino antico che confonde e sposta continuamente lo sguardo dalle location dei film proiettati a un panorama mozzafiato.
Dunque scenari a tutto tondo: di giorno se ne parla nei seminari e di notte si godono al cinema e al Castello: quelli “finti” dello schermo si mescolano magicamente con quelli veri dei film. Questi, sia quelli in concorso che quelli fuori concorso sono stati selezionati per la loro capacità di mettere a fuoco territori e location. La particolarità del festival però sono gli incontri sul cinema e il turismo.
Anno dopo anno a Ischia si fa il punto della situazione sullo sviluppo cineturistico del cinema italiano ed europeo. Uno scambio di opinioni utile, come ha precisato Christine Berg, direttrice del Fondo Nazionale tedesco per il cinema, la quale scherzosamente ha iniziato il suo discorso con una battuta: "noi non abbiamo le vostre location ma abbiamo il denaro per realizzare i film” La Germania, infatti, è generosa con il cinema, ma solo se i film servono per promuovere il paese e arricchire la loro industria cinematografica.
Nella sala dell'Hotel Continental di Ischia nei primi due giorni dei seminari, oltre la Berg, si sono avvicendati esperti europei di Film Commission e rappresentanti italiani.
Fra gli altri, molto interessante l’intervento del professore spagnolo Eugeni Osacar, il quale è promotore di uno studio sui rapporti fra cinema e turismo e ha esaminato nel dettaglio tutti i benefici per Barcellona di "Vicki Cristina Barcelona" di Woody Allen. Risultati importanti che testimoniano il potenziale turistico delle produzioni cinematografiche e che spesso nascondono analisi approfondite del territorio, della loro valenza e dei flussi turistici. Di questo argomento ha parlato per la Svezia Pierre Tolcini country manger, il quale ha spiegato come la Svezia abbia pianificato lo sfruttamento turistico del successo straordinario di ‘Millennium’ di Stleg Larsson e dei film tratti dalla trilogia.
E’ stata poi la volta dell’Italia con i rappresentanti delle Film Commission; Maurizio Gemma, presidente del Coordinamento nazionale delle Film Commission italiane e Maurizio Sciarra, rappresentante degli autori italiani. E‘ emersa, ovviamente, l’arretratezza dell'Italia e la difficoltà dei vari enti e istituzioni a svolgere una politica coordinata. Insomma tutta l’Italia è paese, ma tante regioni stanno facendo passi da gigante, come la Val d’Aosta che da poco ha istituito la Fondazione unica Film Commission, sfruttando l’esperienza delle altre regioni.
Il festival e gli incontri non sono ancora finiti, domani si chiuderanno i seminari e solo dopo si potranno trarre le conclusioni. Giovedì Pupi Avati sarà premiato con il Ciak d’oro alla carriera mentre sabato ci sarà la premiazione. Noi tifiamo per “Io sono qui”, il bellissimo cortometraggio del sardo Mario Piredda, in concorso al festival.
Anno dopo anno a Ischia si fa il punto della situazione sullo sviluppo cineturistico del cinema italiano ed europeo. Uno scambio di opinioni utile, come ha precisato Christine Berg, direttrice del Fondo Nazionale tedesco per il cinema, la quale scherzosamente ha iniziato il suo discorso con una battuta: "noi non abbiamo le vostre location ma abbiamo il denaro per realizzare i film” La Germania, infatti, è generosa con il cinema, ma solo se i film servono per promuovere il paese e arricchire la loro industria cinematografica.
Nella sala dell'Hotel Continental di Ischia nei primi due giorni dei seminari, oltre la Berg, si sono avvicendati esperti europei di Film Commission e rappresentanti italiani.
Fra gli altri, molto interessante l’intervento del professore spagnolo Eugeni Osacar, il quale è promotore di uno studio sui rapporti fra cinema e turismo e ha esaminato nel dettaglio tutti i benefici per Barcellona di "Vicki Cristina Barcelona" di Woody Allen. Risultati importanti che testimoniano il potenziale turistico delle produzioni cinematografiche e che spesso nascondono analisi approfondite del territorio, della loro valenza e dei flussi turistici. Di questo argomento ha parlato per la Svezia Pierre Tolcini country manger, il quale ha spiegato come la Svezia abbia pianificato lo sfruttamento turistico del successo straordinario di ‘Millennium’ di Stleg Larsson e dei film tratti dalla trilogia.
E’ stata poi la volta dell’Italia con i rappresentanti delle Film Commission; Maurizio Gemma, presidente del Coordinamento nazionale delle Film Commission italiane e Maurizio Sciarra, rappresentante degli autori italiani. E‘ emersa, ovviamente, l’arretratezza dell'Italia e la difficoltà dei vari enti e istituzioni a svolgere una politica coordinata. Insomma tutta l’Italia è paese, ma tante regioni stanno facendo passi da gigante, come la Val d’Aosta che da poco ha istituito la Fondazione unica Film Commission, sfruttando l’esperienza delle altre regioni.
Il festival e gli incontri non sono ancora finiti, domani si chiuderanno i seminari e solo dopo si potranno trarre le conclusioni. Giovedì Pupi Avati sarà premiato con il Ciak d’oro alla carriera mentre sabato ci sarà la premiazione. Noi tifiamo per “Io sono qui”, il bellissimo cortometraggio del sardo Mario Piredda, in concorso al festival.
6 luglio 2011