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Il coraggio di Cinemadamare

Nona edizione a Villasimius ricca di ospiti, appuntamenti, rassegne. Applausi a Franco Rina, fondatore del festival che ha il coraggio di rilanciare la posta in gioco e premiare i filmaker con qualche denaro. di Federico Mattioni

Franco RinaDOPO L'ARTICOLO L'INTERVISTA VIDEO A FEDERICO MOCCIA

Ogni anno e nel corso dell’estate, ormai da diverso tempo, il festival di "Cinemadamare" (giunto alla nona edizione), ideato dal giornalista di La7 Franco Rina, riunisce una moltitudine di cineasti o aspiranti tali, sceneggiatori, attori e attrici, montatori, truccatrici, produttori o semplici appassionati di cinema - meglio ancora cinefili - provenienti da tutto il mondo (oltre 30 Paesi), che si riuniscono nelle principali città italiane del centro-sud Italia (la manifestazione è itinerante), con l’obiettivo di fare squadra e girare dei cortometraggi, nonché assistere a dei workshop con personalità del cinema e ordinari addetti ai lavori.

Con fatica ma con la consueta passione del suo battagliero direttore, "Cinemadamare" accorcia le distanze fra le tappe, in questa nona edizione (la più lunga della sua storia dato che per la prima volta arriverà fino a Venezia nel corso della famigerata Mostra Internazionale del Cinema), alcune tappe saranno più brevi (come ad esempio quelle di Latina, Acireale e Matera), proprio per ridistribuire le risorse in maniera ancora più funzionale al progetto.
 
Cinemadamare: Krzysztof Zanussi parla con gli studentiL’obiettivo di "Cinemadamare" è principalmente quello di generare degli stimoli che arricchiscano le persone e che permettano di mettersi in gioco e in mostra (perché no), di fronte a un manipolo di interculturalità. Da ciò deriva anche il desiderio di perfezionare la lingua inglese che è la lingua ufficiale della prolifica manifestazione, e da questo si evince anche la caratteristica fondante il festival che è quella di sollecitare i giovani partecipanti a sperimentare qualcosa anche con i pochi mezzi che si hanno a disposizione ed è in questo specifico caso che si può vedere quanta creatività si celi spesso dietro ai potenziali filmmaker. "Cinemadamare" mette nelle condizioni, per certi versi demoralizzanti ma allo stesso tempo incentivanti, di non poter essere autosufficienti nella gestione delle priorità di lavoro e perciò di conoscere più gente possibile per mettersi nelle condizioni di poter collaborare attivamente con i propri o altrui mezzi (il festival da quest’anno mette a disposizione dei montatori per facilitare il completamento dei lavori).

Rina e Federico MocciaOgni settimana vi è una weekly competition, vale lo stesso per questa in corso a Villasimius (l’organizzazione è riuscita a presentarsi per la prima volta in Sardegna), in cui gli aspiranti filmmaker più meritevoli possono essere premiati con delle piccole ricompense in denaro che il direttore Franco Rina mette a disposizione per aiutare economicamente i partecipanti. A tal proposito si ricorda che i partecipanti al Festival non hanno costi e anzi vengono rimborsati in parte delle spese di viaggio; si dorme in scuole allestite come ostelli della gioventù (poiché della stessa gioventù bistrattata dai potenti si tratta), e ci si sposta da una tappa all’altra con un apposito bus.
La possibilità d’incontrare registi e addetti ai lavori di una certa notorietà completa il tutto. Nel corso del tempo (parafrasando un film di Wim Wenders, tra l’altro uno dei registi clou ospitati dall’organizzazione del Festival), si sono succeduti a grandi linee nomi quali Mario Monicelli, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Margarethe Von Trotta, Pasquale Squitieri, Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Krzysztof Zanussi (ospite nella stessa Villasimius), Amos Gitai, Mohsen Makhmalbaf, Ken Loach, e di prossimo arrivo Theo Anghelopulos e Debra Granik (regista candidata agli Oscar con il discreto esordio a basso costo A Winter’s Bone), fra i più e meno noti.

Federico Moccia"Cinemadamare" è un Festival che ha il coraggio di lottare mettendosi in gioco percorrendo quell’onda anomala e dunque divagante, al di fuori dei grandi sistemi logici (della serie – Come fai a fare cinema se non hai del denaro quindi i mezzi?). Da questo punto di vista "Cinemadamare" non è solo passione per il cinema ma anche libertà d’azione e di pensiero.

Per chi poi dovesse amare tanto il cinema quanto il mare il connubio potrebbe risultare esplosivo.

 


 
Cinemadamare: Cinemecum intervista Moccia  a Viilasimius

 

 

 
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13 luglio 2011