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Le farfalle di Mereu

Casting per "Bellas Mariposas" alla cineteca sarda. Tra i tanti volti anche qualche attore noto come Daniele Meloni tra i protagonisti di "Deu ci sia". E intanto di Salvatore Mereu si son perse le tracce. di Anna Brotzu

Salvatore MereuAAA Attori e comparse cercansi. Prosegue il casting per “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu. E il fascino della decima musa seduce ancora: il regista di “Ballo a tre passi” e Sonetàula” cerca i volti per il nuovo film ispirato al racconto di Sergio Atzeni e la città anzi l'Isola risponde all'appello.

In un calda giornata di luglio la Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari ospita una folla di uomini e donne, moltissimi ragazzi e ragazze e perfino bambini. Un quieto e vivace fiume di persone che a ondate si riversa nel foyer della sala di viale Trieste, portando con sé foto, curriculum e documenti con il sogno o magari la curiosità di vivere una storia sul set. Ecco attori professionisti come Daniele Meloni, tra i protagonisti anche del fortunato “Deu ci sia” di Gianluigi Tarditi (appena premiato con il Globo d'Oro), attratto anche dalla qualità letteraria di questa nuova avventura: «Ho letto il libro più di dieci anni fa e mi è pure piaciuto molto! Sono qui per provare a prendere il volo con “Bellas Mariposas”». E quasi uscite dalle pagine di Atzeni, due giovanissime cugine Manuela e Monica, 23 e 16 anni arrivate sull'onda del passaparola, «tutt'e due alla prima esperienza: speriamo bene!».

Cineteca sardaInteressi scientifici e ricerca del lavoro che s'incrociano con la tentazione della settima arte, e il lato piacevole di una fila: «nell'attesa si conoscono persone, si chiacchiera: una bella esperienza» che stempera i dubbi e timori della “prima volta”. La macchina cinema gira anche in Sardegna, e molti hanno potuto in questi giorni fare più di un casting – ad esempio quello per “Angeli delle Tempeste” di Antonio Catta. Si riconoscono i volti delle “suorine di Pieraccioni” che hanno messo il velo per entrare nel gioco della commedia del regista toscano e ora si cimenterebbero volentieri con una storia tutta cagliaritana, trasfigurata dallo sguardo del regista di “Tajabone”, proiettato al Festival di Venezia per Controcampo Italiano. C'è chi passando davanti alla Cineteca, visto il cartello “casting”, ha scelto di fermarsi: è il caso di Michela e Daniele, lei appassionata di teatro con qualche cortometraggio alle spalle (sperimentazioni al Liceo e un lavoro di Giovanni Piras, che l'ha voluta come voce narrante del prossimo “La terra dei padri”), lui coinvolto per amicizia, che hanno deciso di trattenersi e tentare. Prima esperienza invece per Claudia (qualche casting, mai sul set se non da piccolissima) che ha inviato mail e foto ed è stata invitata a presentarsi in Cineteca e Giovanni, già comparsa ne “Il figlio di Bakunin”, incuriosito dallo stile del regista. Paola è innamorata del racconto di Atzeni e Federico 23 anni, che non l'ha letto ma spera di avere una particina («non sono Scamarcio») tra un corso per sommozzatori e qualche lavoretto qua e là, tenterebbe la strade del cinema. «Volentieri».

''Sonetaula'' di MereuMentre ad uno ad uno e poi due per volta entrano nella sala con in mano il foglio che potrebbe aprire la porta di un sogno, per farsi fotografare e raccontare qualcosa di sé, altri ancora arrivano e si segnano nella lunga colonna che già a metà mattina sfiorava il centinaio. Segnale indicativo, specialmente se si pensa che l'appuntamento cagliaritano è l'ennesimo di una lunga serie di casting a partire da marzo – uno pure all'Alkestis di Cagliari meno di un mese fa – necessari al regista per scegliere i protagonisti e le comparse di un film particolare. Perché, almeno stando al racconto, è un affresco della città e del quotidiano, racconto dolceamaro con gli occhi di un'adolescente che “sarà rockstar” e intanto vive tra guerre di quartiere e ordinaria miseria. Il punto delicato e cruciale sarà certo la scelta delle protagoniste, Cate e Luna, che devono incarnare il mistero di quell'età di metamorfosi sospesa tra l'infanzia e la giovinezza: amiche e “sorelle” intrepide e disincantate nel mare della vita. Oltre la tenda rossa, con competente rituale, si raccolgono curriculum e primi piani, si scattano foto e pongono le domande di rito: disponibilità, iscrizione all'ENPALS e così via.

Tre assistenti si alternano nell'arduo compito di catturare, tra quei volti truccati o acqua e sapone, tesi e sorridenti, quei gesti nervosi e disinvolti, quella qualità particolare che potrà spiccare sullo schermo. Salvatore Mereu non c'è, impegnato nella full immersion che precede il primo ciak; già sono cominciati i provini su parte per la scelta degli attori e forse – ma i tre assistenti non rompono il segreto – sarebbero state individuate, o almeno riunite in una rosa più ristretta, le possibili interpreti nei ruoli delle protagoniste. “Bellas Mariposas”, film di farfalle adolescenti tra luci e ombre del capoluogo, si girerà a Cagliari tra agosto e settembre.

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