Percorso

Politiche cinematografiche, il dibattito

Sardegna Film CommissionDopo l’ approvazione della delibera regionale  che ha destinato  800 mila euro al circuito di festival de “Le isole del cinema”,  su Cinemecum  continua  il  dibattito fra gli operatori del settore sullo stato della politica cinematografica sarda. Ai commenti del regista Cabiddu, dello scrittore Salvatore Pinna e di Marco Benoni, imprenditore e presidente di Artevideo, questa settimana fanno seguito quelli del regista Giovanni Columbu e la prof.Lucia Cardone, docente di Storia e Critica del cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari. Nel frattempo in questo numero vi presentiamo anche le interviste di Giovanna Gravina, organizzatrice de “La Valigia dell’attore” e del regista Antonello Grimaldi, probabile futuro presidente della nascente Fondazione Film Commission.

Per un cinema compartecipato di Enrica Anedda

A Ischia si è concluso il Film Festival: sabato sono stati assegnati i premi ai cortometraggi e ai documentari vincitori; giovedì si sono chiusi i lavori con i tre giorni di seminario sul tema del cineturismo. Il direttore artistico Michelangelo Messina ha annunciato che per la decima edizione i seminari verranno sostituti da  incontri con le istituzioni. Dopo anni di riflessioni sul tema, ha spiegato, è ora che i risultati degli studi acquisiti e delle esperienze regionali trovino sbocco in un tavolo di confronto che conduca a una politica coordinata fra tutti gli interlocutori. Quel confronto e quella politica coordinata che noi auspichiamo da anni anche per la Sardegna. Solo dallo scambio aperto di tutte le esperienze e dal confronto con quelle oltre mare possono arrivare i suggerimenti per riformare finalmente il settore cinema.

Ieri la Giunta regionale sarda ha approvato definitivamente la Fondazione Film Commission i cui compiti sono ancora molto vaghi e rischiano di interferire con la legge-cinema creando ulteriori disagi e confusione. Sembrerebbe di capire che i fondi europei destinati alla Fondazione servano a finanziare “Le isole del cinema“ e a fornire agevolazioni e contributi alle produzioni che vengono in Sardegna a girare. I finanziamenti ai film “sardi” e agli altri festival invece rimarrebbero in mano all’Assessorato che continuerebbe ad assegnarli attraverso i bandi. Le idee però sono ancora poco chiare ed è anche normale vista la complessità della materia. Per questo, prima di ogni decisione e successivamente a un ampio e aperto confronto, avremmo preferito la creazione di un gruppo di lavoro ristretto presso i due Assessorati alla Cultura e al Turismo per la elaborazione di un progetto di qualità che, abrogata la legge, prevedesse delle regole precise per la Fondazione. Così come si è proceduto nelle altre regioni italiane.

L’intervista al prof. Eugeni Osacar della Università di Barcellona, è illuminante circa la professionalità con la quale il cineturismo viene trattato negli altri paesi e i vantaggi che può apportare a tutta l’economia. Non si può improvvisare, soprattutto è necessario pianificare.
Uno dei momenti più alti del Festival di Ischia è stata l’intervento di Antonio e  Pupi Avati in occasione della premiazione con il Ciak di corallo alla carriera.
Il regista ha raccontato del suo rapporto d’amore con i luoghi delle riprese: i posti sentono e amano chi ci vuole girare, il regista deve ricambiare l’amore e avere la pazienza di aspettare il momento magico.
Il regista ha toccato molti argomenti, ha difeso la sua indipendenza come autore e ha criticato i colleghi che continuano a invocare il supporto dei finanziamenti statali. I contributi al cinema, ha spiegato, devono essere ingenti, ma per favorire i giovani autori non per sostenere registi oramai attempati che non riescono ad avere un pubblico. Una riflessione che coinvolge anche la Sardegna: i fondi a disposizione del cinema non sono infiniti, è necessaria un politica precisa che individui obiettivi e modi con i quali far crescere il settore e promuovere il territorio.

Dall’altra parte vi è anche la posizione dei Centoautori, capitanati dal regista Maurizio Sciarra che nell’intervista a Cinemecum ha ribadito la posizione degli autori italiani che da tempo chiedono un ente nazionale e indipendente per il cinema (la stessa soluzione che per la Sardegna anche noi auspichiamo) e ha poi palesato il timore che le regioni, troppo occupate a promuovere il territorio, dimentichino la qualità delle opere. Insomma i temi, gli interessi e le difficoltà sono parecchie; le scelte che deve fare la nostra isola non possono prescindere da una conoscenza approfondita della realtà territoriale e da quanto accade nel resto del mondo. Abbiamo pertanto deciso di avviare, dal prossimo numero, un dibattito con la pubblicazione integrale di tutti gli interventi presentati a Ischia.  A voi la parola.

LE VIDEO INTERVISTE DI CINEMECUM A ISCHIA

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