Percorso

"Jean Eyre" di Cary Fukunaga

 
''Jane Eyre'' LocandinaGli elementi ci sono tutti: ambienti tetri, grigi, gelidi, matrigna cattiva e sorellastre perfide, il “voglio ma non posso” del ricco signorotto, il “non voglio ma vorrei” della impavida povera fanciulla, la ricca elegante rivale, carrozze e cavalli, tende di pizzo svolazzanti. E il mistero che aleggia come nebbia e impregna ogni angolo e ogni animo. E l’incessante presenza della invernale brughiera inglese battuta da pioggia e vento in cui pare di sentire le voci di Kate e Heathcliff, ma è un altro film.
Questa ennesima edizione del vittoriano “Jane Eyre”, capolavoro di Charlotte Bronte, è in apparenza la fotocopia delle precedenti ma, conoscendo appunto le altre, si è obbligati a concentrarsi sui particolari e sui dettagli che la differenziano. Si sottolinea l’atmosfera gotica, si allude a fantasmi e folletti, si evidenzia il femminismo ante litteram della protagonista ed anche una vaga lotta di classe. Le prime inquadrature creano perplessità: una fanciulla scarmigliata fugge verso l’ignoto, incurante dei fitti cespugli e della pioggia incessante.
 
''Jane Eyre''Flash back  rivelano la sua infelice infanzia  bistrattata in casa della zia (Sally Hawkins) e il tremendo periodo nell’istituto in cui si abusa di pene corporali. Manca il famoso “taglio dei riccioli” ad una Elizabeth Taylor bambina, momento clou di precedenti edizioni, ma le frustate e le umiliazioni abbondano. Jane forgia il suo carattere forte in questi anni, studia e si prepara ad entrare nella vita con tutti i diritti di persona libera. Mia Wasikowska (Jane Eyre)non suscita emozioni come la dolce Jean Fontaine, Michael Fassbender (Mr. Rochester) è più seducente ma meno intrigante di Orson Welles, Judi Bench è l’impersonificazione perfetta della governante di ricche magioni vittoriane sperdute nelle lande dove, cammina cammina, ci si giunge anche a piedi.
 
''Jane Eyre''Non è chiaro chi sia la bambina francese (Romy Settbon) affidata alle cure della istitutrice Jane, non si sa chi sia il giovane che irrompe nel maniero di Rochester in cui si festeggia la probabile nobile fidanzata del nobile padrone. Difficile capire come si possa passare senza apparente bagaglio da un istituto a un castello a un casolare. L’ospitalità è d’obbligo e Jane, accolta in casa di un reverendo e delle sue sorelle, suscita immediata simpatia nonostante il mutismo e il viso chiuso al sorriso. Ma alla fine, Jane ereditiera di uno zio di Malaga e Rochester malconcio dopo l’incendio che gli ha spazzato via il misterioso passato, il loro amore trionfa. Coronato da un bacio che non è uno sfiorar di labbra come la Bronte avrebbe voluto.
In conclusione un buon film del filone romantico, ottimo per chi è completamente ignaro della storia di Jane Eyre.
12 ottobre 2011
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