Lab5 all’Exmà, un esempio da ripetere
Applausi meritati a Gianluca Floris, Laboratorio 5 e al Consorzio Camù per una giornata dedicata interamente alla cultura. E per una volta, tutti d’accordo: ogni tanto fa bene stare insieme per confrontarsi e riflettere. La cronaca. di Enrica Anedda
La formula, che inizialmente poteva sembrare troppo rigida: ovvero far durare ogni singolo intervento tassativamente solo cinque minuti, si è rivelata la carta vincente di una giornata che sarà ricordata tra gli addetti ai lavori. Ci ha costretto a sintetizzare e focalizzare i temi importanti e, soprattutto, ha reso l’ incontro interessante allontanando la noia, spauracchio dei convegni.
Interventi pacati, condivisione di problemi, proposte per il futuro, all’insegna dell’ascolto reciproco e alla presenza delle due giovani donne che da poco tempo tengono in mano le redini del futuro culturale di Cagliari: Francesca Ghirra, presidente della Commissione Cultura ed Enrica Puggioni (vai all'intervista di Cinemecum), assessore alla Cultura del Comune di Cagliari. La formula è servita anche per tenere a freno polemiche e malumori che come al solito, crisi o non crisi, serpeggiano nell’ambiente. Ha evitato che l’incontro, nonostante alcuni maldestri tentativi, si trasformasse in una inutile guerra per fazioni.
Interventi pacati, condivisione di problemi, proposte per il futuro, all’insegna dell’ascolto reciproco e alla presenza delle due giovani donne che da poco tempo tengono in mano le redini del futuro culturale di Cagliari: Francesca Ghirra, presidente della Commissione Cultura ed Enrica Puggioni (vai all'intervista di Cinemecum), assessore alla Cultura del Comune di Cagliari. La formula è servita anche per tenere a freno polemiche e malumori che come al solito, crisi o non crisi, serpeggiano nell’ambiente. Ha evitato che l’incontro, nonostante alcuni maldestri tentativi, si trasformasse in una inutile guerra per fazioni.

Da un lato la ricerca di una formula nuova per affrontare tutti insieme la crisi. Dall’altra le singole istanze concrete avanzate dagli operatori. Il risultato è la consapevolezza che sia necessario un cambiamento decisivo e che questo cambiamento non sia affatto utopico. Proprio la crisi può essere l’occasione per voltare pagina. Stop ai finanziamenti a pioggia, basta con le risorse distribuite secondo logiche personalistiche e di amicizia. Ma progettualità.

L’ assessore alla Cultura, nell' intervista che vi proponiamo, ha parlato di un direttore artistico che abbia una funzione di indirizzo e coordinamento di tutto il settore, ma un direttore artistico che non sia affiancato da un manager e da un gruppo competente nel settore del marketing e delle public relations non risolverebbe il problema.

In realtà, però, a Laboratorio 5 di cinema si è parlato poco, la scena l’ha presa il teatro e subito dopo la musica. Poca attenzione per tutte le arti figurative, come ha fatto notare, in un intervento non programmato, l’ architetto Giuseppe Vallifuoco che ha offerto uno spunto interessantissimo: la pubblica amministrazione non può e non deve programmare l’utilizzo degli spazi senza porsi il problema della loro vera natura e vocazione, attraverso un censimento.

Peraltro, non è più tollerabile che associazioni ultra meritevoli non abbiano un luogo dove lavorare e altre ne abbiano più di uno.

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26 ottobre 2011