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Lab5 all’Exmà, un esempio da ripetere

Applausi meritati a Gianluca Floris, Laboratorio 5 e al Consorzio Camù per una giornata dedicata interamente alla cultura. E per una volta, tutti d’accordo: ogni tanto fa bene stare insieme per confrontarsi e riflettere. La cronaca. di Enrica Anedda
 
La formula, che inizialmente poteva sembrare troppo rigida: ovvero far durare ogni singolo intervento tassativamente solo  cinque minuti, si  è rivelata la carta vincente di una giornata che sarà ricordata tra gli addetti ai lavori. Ci ha costretto a sintetizzare e focalizzare i temi importanti e, soprattutto, ha reso l’ incontro interessante allontanando la noia, spauracchio dei convegni. 
Interventi pacati, condivisione di problemi, proposte per il futuro, all’insegna dell’ascolto reciproco e  alla presenza delle due giovani donne che da poco tempo tengono in mano le redini del futuro culturale di Cagliari: Francesca Ghirra, presidente della Commissione Cultura ed Enrica Puggioni (vai all'intervista di Cinemecum), assessore alla Cultura del Comune di Cagliari. La formula è servita anche per tenere a freno  polemiche e  malumori che come al solito, crisi o non crisi, serpeggiano nell’ambiente. Ha evitato che l’incontro, nonostante alcuni maldestri tentativi, si trasformasse in una inutile  guerra per fazioni.
 
Laboratorio 5Laboratorio 5 si è sviluppato attorno a due differenti percorsi che si sono poi intrecciati per arrivare a una sintesi riassunta in chiusura dei lavori da Alessandro Hinna, docente di organizzazione e cambiamento della Pubblica Amministrazione dell' Università di Roma, Tor Vergata, special guest di Laboratorio 5.
Da un lato la ricerca di una formula nuova per affrontare tutti insieme la crisi. Dall’altra le singole istanze concrete  avanzate dagli operatori. Il risultato è la consapevolezza che sia necessario un cambiamento decisivo e che questo cambiamento non sia affatto utopico. Proprio la crisi può essere l’occasione per voltare pagina. Stop ai finanziamenti a pioggia, basta con le risorse distribuite secondo logiche personalistiche e di amicizia. Ma progettualità.
 
Laboratorio 5La parola chiave è governance. In un momento in cui le risorse finanziarie scarseggiano, gli enti locali devono diventare capaci di creare un contesto, un humus, in cui far crescere la cultura, costruendo relazioni e accordi fra gli enti pubblici, gli istituti di credito e le aziende private. E’ necessaria una grande innovazione di metodo e di approccio, in cui a far da protagonista sia la progettualità a tutto tondo. La capacità dei singoli di progettare ma soprattutto quella della pubblica amministrazione di valutare la qualità dei progetti con competenza e di predisporre bandi incentrati sulla premialità e gli incentivi.
L’ assessore alla Cultura, nell' intervista che vi proponiamo, ha parlato di un direttore artistico che abbia una funzione di indirizzo e coordinamento di tutto il settore, ma un direttore artistico che non sia affiancato da un manager e da un gruppo competente nel settore del marketing e delle public relations non risolverebbe il problema.
 
Laboratorio 5Inoltre, come Hinna ha specificato, è davvero difficile parlare di cultura come una cosa unica. Il cinema per esempio ha delle esigenze proprie molto diverse da quelle degli altri campi: particolare cura deve essere riposta nella organizzazione dell’ufficio di Film Commission che potrebbe rappresentare una grande opportunità economica e turistica per Cagliari.
In realtà, però, a Laboratorio 5 di cinema si è parlato poco, la scena l’ha presa il teatro e subito dopo la musica. Poca attenzione per tutte le arti figurative, come ha fatto notare, in un intervento non programmato, l’ architetto Giuseppe Vallifuoco che ha offerto uno spunto interessantissimo: la pubblica amministrazione non può e non deve programmare l’utilizzo degli spazi senza porsi il problema della loro vera natura e vocazione, attraverso un censimento.
 
Laboratorio 5La questione degli spazi sembra essere quella più impellente e la questione sollevata dal regista Francesco Origo durante il suo brillante intervento merita di essere posta fra le priorità. E’ davvero indispensabile “la partita di giro” degli affitti per gli spazi comunali? Si concedono contributi che per la maggior parte rifluiscono nelle stesse casse comunali sotto forma di canoni. Che senso ha? Nella città più evolute gli spazi vengono concessi gratuitamente. E’ arrivato il momento di studiare e individuare soluzioni diverse.
Peraltro, non è più tollerabile che associazioni ultra meritevoli non abbiano un luogo dove lavorare e altre ne abbiano più di uno.
 
Laboratorio 5E’ anche vero però che le associazioni culturali devono cominciare a entrare in un ottica d’impresa. Piaccia o non piaccia è l’unica ancora di salvezza. Per fare questo devono essere agevolate da una politica comunale di governance che consenta di progettare anche triennalmente secondo la logica del poco denaro ma speso bene. Insomma i problemi sul tappeto sono parecchi, non ultimo quello dello spazio per eccellenza, l’Anfiteatro Romano, cha ancora divide e suscita polemiche. Proprio per questo, visto il successo conseguito, Laboratorio 5 ha già annunciato che continuerà la propria attività con altri appuntamenti e confronti. Nell’ attesa noi di Cinemecum offriamo il nostro spazio virtuale per proseguire il dibattito e vi invitiamo a dire la vostra: quale il futuro della cultura nella nostra città?
 
 
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26 ottobre 2011