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La lettera

Riceviamo e pubblichiamo

Al Dott. Salvatore Liori
Presidente dell'Istituto Superiore Etnografico della Sardegna

Oggetto: Sesta edizione del concorso Avisa

Gentile Presidente,
ho partecipato al VI bando Avisa da Voi indetto nel 2009 e, finalmente, dopo due anni di attesa, qualche giorno fa ho ricevuto i risultati che la commissione giudicatrice, composta da Paolo Piquereddu, Ignazio Figus, Piero Sanna e Enrico Pau, ha emesso il giorno 19 ottobre del 2011.

È stato premiato un progetto dal titolo "Bella di notte (la vera storia de s'accabadora)”, come Lei ben saprà; si dà il caso che, anche se vivo a Torino, seguo molto il mondo del cinema sardo e so che attualmente ci sono in preparazione vari altri filmati su questa tema, appunto quello dell'eutanasia in Sardegna attraverso la figura di s'accabadora. Fatta questa premessa mi domando e Le domando: come mai avete ritenuto importante indagare un argomento che molti studiosi di etnografia e storia della società sarda ritengono quantomeno opinabile? Se considera inoltre che c'è il film scritto da Michela Murgia e tratto dal suo libro, poi quello di Tarditi intitolato "Deu ci sia", inoltre c'è quello del regista Michele Sechi, e, last but not least c'è quello di Enrico Pau, bloccato da oltre due anni per mancanza di fondi. Mi chiedo e Le chiedo per questi motivi: com'è possibile che i membri della Vostra commissione non sapessero di tutti questi lavori in stato di preparazione, e come mai l'Istituzione che Lei presiede si occupa di un tema ritenuto marginale e controverso; e ancora, come fa il regista Enrico Pau, membro della Vostra commissione giudicatrice, a non sapere di tutti questi film sullo stesso argomento e ritenere importante realizzarlo a discapito di una rosa di ben trentadue progetti da cui attingere? Sembra tutto molto singolare visto da quaggiù!

Sperando che trovi il tempo per rispondermi, Le mando i miei più distinti saluti,

Daniela Piu
Torino, il 7 di Novembre del 2011