C'è anche Atzeni al Babel
La rassegna dedicata alle lingue e culture minoritarie in scena con gli ultimi ciak della favola surreale di "Bellas Mariposas" di Atzeni. Fino al 3 dicembre l'incanto di tutte le immagini del mondo. di Anna Brotzu
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Esordio con primizie d'autore per il Babel Film Festival 2011 (a Cagliari dal 28 novembre al 3 dicembre) che riserva la serata inaugurale agli artisti sardi nella rosa dei vincitori della prima edizione – Salvatore Mereu (Premio Città di Cagliari) alle prese con la surreale favola metropolitana delle “Bellas Mariposas” di Sergio Atzeni tra i girati e gli ultimi ciak, Marina Anedda (Premio NUCT 2010) e Marco Antonio Pani (Premio FICC) che in “Capo e Croce” con Paolo Carboni documenta la realtà della pastorizia sarda.
Significativi i numeri: 28 film in concorso con 7 lungometraggi e 13 documentari, 8 cortometraggi e quasi altrettante (27) le opere fuori concorso che arricchiranno i sei giorni del festival. Il Prèmiu “Maestrale” assegna 10mila euro al miglior film, 3500 al miglior documentario e 3500 al miglior corto, con 2mila euro per il Premio Città di Cagliari (per l'opera meglio racconta le minoranze nella dimensione urbana). Attraverso la FICC viene invece deciso il Premio del Pubblico con il coinvolgimento dei Circoli del Cinema dell'Isola (1500 euro) mentre saranno gli studenti ad assegnare il Premio “Diritto di Parola” (1500 euro). Per il miglior autore sardo la NUCT – scuola Internazionale di Cinema e Televisione di Cinecittà mette in palio un workshop di sceneggiatura, regia o fotografia mentre l'aspetto sociale, quindi l'attenzione alle questioni critiche e all'attualità sarà privilegiato dal Golden Spike del World Social Film Festival.
La giuria del Babel Film Festival 2011 comprende artisti ed esperti di cinema, dall'attore e regista Edoardo Winspeare a Maurizio Braucci (scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, ha lavorato con Abel Ferrara e collabora con Lo Straniero e La Repubblica), Aldo Fittante(direttore di FilmTv), la giornalista Maria Gonzalez Gorosarri e il critico Elisabetta Randaccio.
Tra le opere in concorso: “Bella e Dìnnia” di Antioco Floris sui poeti improvvisatori e “C'era una volta... le delizie del piccolo mondo” di Joseph Péaquin sulle tradizioni e i sapori valdostani, il toccante “Il loro Natale” di Gaetano Di Vaio (già a Venezia) sulle spose dei carcerati, “Paano Ko Sasabihin?/ Hoiw do you tell you?” di Richard Soriano Legaspi (in tagalog, dalle Filippine) su un incontro tra sconosciuti, “Mvula o il mito della pioggia” di Guido Coscino e Giuliano Lafranco (in chichewa, una delle lingue dell'Africa) e la poetica “Novena” in guaranì di Enrique Colla. C'è “Sa Règula” di Simone Contu e il corto “Smile” di Matteo Pianezzi; “Afrikaaps” di Dylan Valley e “My Marlboro City” di Valentina Pedicini, “Ada” di Karlos Alastruey e “Ogu Pigau Fuidì!” di Andrea Mura come “Barcelona en dos colors” di Alberto Diana e “Sardandendi-Ande” di Roberta Aloisio.
E poi “Sanpit/Veleno” di Enrico Pitzianti, Giuseppe Petitto e Gianluca Pulcini e le “Danze di palloni e di coltelli” (in salentino) di Chiara Idrusa Scrimieri come “Vivim la Llengua” di Francesco Ballone in algherese mentre parla ungherese e romanì “A Village Drowned” di Aron Xantus. Opere dalla Serbia, dal Sud Africa, dalla Catalogna, dal Paraguay e dalla Romania, dai Paesi Bassi e naturalmente dalla Sardegna e dall'Italia, dal Perù e (fuori concorso) dal Messico, dalla Bosnia, dal Qatar, da Francia, Germania, Slovacchia, dall'URSS, dalla Cina e dagli Stati Uniti. Pluralità di suoni e prospettive, squarci di realtà, ritratti ironici e poetici in una moderna Babele che restituisce la ricchezza di lingue, tradizioni e culture dei popoli del pianeta.
Film e documentari e cortometraggi - e perfino videoclip - in sei intense giornate visionarie impreziosite da eventi come il reading “Il parroco di Arasolè - Dio petrolio” da Francesco Masala con Giovanni Carroni che mercoledì 30 novembre al Cineworld alle 21 aprirà la serata, preludio alla prima visione de “I morti di Alos” di Daniele Atzeni e (martedì 29 dalle 19.30) la presentazione de “La me lenghe e sune il rock (e no dome chel) Friul. Europe” di Marco Stolfo in un incontro con Giacomo Serreli e a seguire il concerto de Randagiu Sardu feat. Quilo (Sa Razza), Dr Drer e CRC Posse, Bajumannu e Rootsman I, Paolinho (Trains to Roots) e meshup/dj set di Arrogalla all'Old Square. Suoni e visioni venerdì 2 dicembre alle 21 all'Auditorium di Piazza Dettori “Le stagioni dell'armenia” di Artavazd Pelesijan con le musiche originali di Gavino Murgia, in una proiezione/concerto sulle note dello stesso compositore e polistrumentista nuorese Gavino Murgia (sax, voce e duduk) con Marcello Peghin (chitarre), con Salvatore Maltana al contrabbasso e Alessandro Garau tra batteria e percussioni.
Infine sempre all'Auditorium sabato 3 dicembre dalle 21 la finale con Simeone Latini e interventi di Elio Turno Arthemalle e la premiazione; parteciperanno l'assessore regionale Sergio Milia e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
E ora … buio in sala.
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