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Grimaldi: vi presento la mia Film Commission

Un 2012 pancia a terra, con uno staff da impostare e un censimento di risorse da realizzare. "Poi, forse, nel 2013, si potrà iniziare a vedere qualche risultato". Incontro col timoniere della neonata FCS che in Sardegna naviga già in acque agitate. di Salvatore Pinna

Antonello GrimaldiL’anno che sta per finire conclude un decennio molto intenso per il cinema sardo. Iniziato nel 2002 con il movimento dei registi all’insegna del moto “la parola cinema esiste”  si conclude consegnandoci la  Film Commission che è la dimostrazione più evidente che quel messaggio ha fatto la sua strada. Pensiamoci.

Si è passati da una rivendicazione terminologica  alla creazione di un’istituzione che guarda al cinema come impresa il cui obiettivo è creare sviluppo e occupazione per nuove professionalità e che dovrebbe innescare positive sinergie con i comparti dell’industria e del turismo nella nostra regione.  A dirigere questo processo epocale è stato chiamato Antonello Grimaldi regista, conoscitore dell’organizzazione  del cinema a livello internazionale,  e, si è indotti a pensare, uomo coraggioso. Infatti il compito che si è assunto è piuttosto gravoso. Tuttavia avrà il vantaggio di svolgersi in una Sardegna piena di iniziative e di talenti cinematografici, che sono cresciuti, incredibilmente, anche senza il sostegno di una legge che si è voluta rendere inerte per tanti anni.

Ne sanno qualcosa tutti quei registi che sono in attesa di un finanziamento e spesso semplicemente di una risposta.  Eppure questa legge ha prodotto la Film Commission al quale è legato il futuro del cinema in Sardegna e di una parte del rilancio economico del territorio. E da qui bisogna ripartire, ascoltando i vari punti di vista.  A incominciare da Antonello Grimaldi che è uno dei protagonisti  delle iniziative del 2002, e che ha sempre sostenuto l’importanza della FC anche quando, ad onor del vero, la stragrande maggioranza dei registi isolani  la ritenevano una questione marginale.

Film Commission Sardegna
Ora, a distanza di sei anni, la Film Commission Sardegna sembra   occupare la posizione principale nel contesto produttivo. Come pensa   che reagiranno, o come stanno reagendo, i suoi colleghi?
Premesso che non ho sentito i miei colleghi, credo che oggi siano tutti abbastanza convinti della necessità di una Film Commission forte anche in Sardegna. Questo perché un maggior movimento, e quindi un maggior interesse, intorno a tutto quello che significa cinema nella nostra regione rafforza, a mio parere, anche la posizione di chi questo cinema lo fa in prima persona, registi in particolare.

Lei si è assunto un compito entusiasmante ma anche estremamente impegnativo. Sia perché è tutto da costruire, sia perché  non si sa con quale budget  potrà lavorare. Occorrerà far capire che la Film Commission è un vero investimento economico non soltanto una spesa.  
La scommessa è proprio quella di non gravare sulle spese della Regione, ma anzi di portare denaro all'intera Sardegna. Per fare questo occorre senz' altro un investimento iniziale da parte della Regione per riuscire a mettere in piedi la FCS e per farla proseguire quantomeno nella normale amministrazione. Ma subito dopo, a mio parere, dovremmo essere noi FCS a trovare i soldi da investire nel cinema soprattutto attraverso i bandi europei che in questo settore sono numerosi e generosi.

Il campo d'azione della Film Commission secondo il suo statuto è   piuttosto ampio, a differenza  di strutture simili   nelle altre parti d'Italia e del mondo. Come pensa che si   possano gestire tutti questi impegni così diversi fra loro?
A mio parere invece la FCS dovrebbe allargare di più i settori d'intervento. Nel senso che dovrebbe diventare il punto di riferimento quasi unico di tutte le attività che in qualche modo interessano il cinema: aiuti alle produzioni, Festival, Cineteca, Corsi di formazione, Circuiti di sale e così via. Questo perché credo che i soldi investiti nel cinema in tutte le sue espressioni in Sardegna, che già non sono molti, si disperdono spesso in mille rivoli che non fanno crescere il settore nella sua organicità. Naturalmente rispettando la Legge sul cinema fatta nel 2006 che deve assolutamente rimanere unica titolare del diritto di scelta sui film "di particolare interesse per la Regione" da aiutare con finanziamenti consistenti alla produzione. Su questo la FC non deve entrare per nulla, su tutto il resto si dovrebbe cercare di armonizzare i due strumenti, Legge e FC.

Riprese digitaliUno sei settori sensibili è la formazione cinematografica. Una ricerca condotta, nell’ambito del  Programma Prin dall’Università di Cagliari, rileva  che i corsi più qualitativi e più numerosi sono localizzati in Puglia e in Piemonte dove esistono FC funzionanti. Sembra di capire  che più si incrementa la produzione cinematografica più c’è formazione. Ma anche che dove c’è più offerta formativa c’è un maggior incremento della produzione.  Ci sarà un impegno nella formazione da parte della Film Commission Sardegna?
Questo è un perfetto esempio per spiegare meglio quello che ho detto prima: per convincere le produzioni -nazionali e perché no internazionali- a venire a girare in Sardegna e per riuscire a tenere all'interno della Regione i denari investiti, bisogna ottenere che almeno il 30% della troupe sia composto da personale preso sul posto. Ma per fare questo bisogna che questo personale sia composto da professionisti del proprio settore: dai macchinisti agli scenografi, dai costumisti agli operatori di macchina, dagli elettricisti agli aiuto registi e così via. E nei settori dove queste professionalità mancano o sono insufficienti bisogna formarle ed io credo che anche questo sia compito della FCS.

In quale modo verrà garantito l'equilibrio e l'imparzialità nella  concessione dei servizi e dei benefici?
Credo che alla FC non spetti scegliere ma, compatibilmente con il budget a disposizione annualmente, cercare di soddisfare tutte le richieste che speriamo siano numerose. Questo perché il compito della FC è quello di occuparsi più di industria cinematografica che di arte.

Che discrezionalità avrà la direzione/presidenza della FC nel concedere i benefici?
Come ho cercato di spiegare prima, più soldi riusciremo a trovare in  Europa e maggiore sarà la possibilità di scelta e l'autonomia   dell'intera FC.

il lavoro del cinemaIn tempi di ridotte risorse come quello in cui ci troviamo quali  interventi privilegerà la FC?
Ho paura che nel 2012 dovremmo limitarci solo (per modo di dire) a mettere in piedi la struttura FC. Che vuol dire formare la squadra - direttore ed impiegati - creare un sito il più esaustivo possibile che comprenda location - non solo paesaggi ma anche interni di case - , un censimento filmato di tutti gli attori presenti in Sardegna, un elenco delle professionalità di tutti i settori presenti nel territorio, ed altro ancora. In modo da essere pronti per il 2013.

Una struttura come quella che è  chiamato a presiedere  per  funzionare ha bisogno di un lavoro molto impegnativo, forse  totalizzante.  Come si concilia con il lavoro di regista?
Non ci sono molti margini per conciliare i due lavori soprattutto in questa fase iniziale. Credo invece che una volta impostato il tutto con i colleghi del CdA e con un buon direttore ed una buona squadra possa diventare possibile.

È pressoché inevitabile, ma anche gradita, l’opportunità di scivolare nei buoni sentimenti natalizi. Allora l’augurio è che nel 2012 trovi anche il tempo di fare un film. Vorrebbe anche dire che la squadra ha preso a funzionare.
Per quanto detto prima credo proprio che per il 2012 non sia possibile parlare di film da fare ed infatti, ad oggi, non c' è niente in programma. Ma non si sa mai! Come detto, non posso promettere molto per il 2012, ma, se le cose seguiranno il corso previsto, dall' anno dopo e forse anche dal prossimo, sicuramente più opportunità di lavoro in questo settore che rimane il più bello del mondo!
Lasciatemi infine fare gli auguri a Cinemecum che in questi anni è riuscito a ritagliarsi un ruolo fondamentale nel cinema sardo e a cui farà riferimento anche la neonata Film Commission Sardegna. Come si dice a Sassari: "A zent 'anni"!
 
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21 dicembre 2011