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La tragedia moderna: Diaz

Arriva in sala l’ultimo lavoro di Daniele Vicari. A Palermo la presentazione del film. E noi abbiamo pizzicato il regista. di Luisa Mule’ Cascio
 
Daniele Vicari“Diaz”, in uscita il  13 aprile 2012, narra i tragici avvenimenti che hanno avuto luogo nel complesso scolastico Diaz-Pascoli la notte del 21 luglio 2001, in cui 93 persone, di diversa nazionalità, vennero massacrate e arrestate dalle forze dell’ordine senza ricevere né spiegazioni né informazioni sul perché di tale gesto.
Tutto ebbe inizio col rinomato G8 di  Genova del 2001 e con le conseguenti proteste e cortei che ne scaturirono nei giorni 19, 20 e 21 luglio 2001, e con l’uccisione di Carlo Giuliani, colpito da un proiettile proveniente da una camionetta dei carabinieri.
Capro espiatorio di tutto fu, appunto, il gruppo di persone che pernottarono nella scuola Diaz, sede del Media Center del Genoa Social Forum, al termine delle manifestazioni.
 
Schembri e VicariFilm diretto da Daniele Vicari, prodotto da Domenico Procacci,  vanta un cast artistico  ricco, multietnico e internazionale (ben 130 attori, tra cui spiccano Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini, Fabrizio Rongirone, Ralph Amoussou, Renato Scarpa, ecc…). “Diaz” si pone come una pellicola nuova, che va oltre gli schemi tradizionali, abbraccia diversi generi cinematografici, e che, grazie all’intersecazione delle azioni e punti di vista di diversi personaggi (dai manifestanti, ai giornalisti, alla polizia), fa luce su una sconcertante e violenta verità nazionale.
“Credo nei mezzi e nelle potenzialità del cinema, quindi nel mio film ho inserito tutte quelle caratteristiche di cui il cinema dispone, dal documentario, al cinema d’azione, all’horror, e ho voluto sottolineare la coralità del film (si parla di qualcosa come 130 attori che hanno lavorato al film e che hanno interpretato altrettanti personaggi).
Proprio per questa sua coralità il film si divide in cinque atti (e non in tre atti, come vuole la convenzione) emulando la tragedia greca, con un prologo e un epilogo, e tre momenti diversi visti da diversi punti di vista. Rompe gli schemi tradizionali,  per questo non può essere inserito in un genere specifico”. Ciò è quanto ha dichiarato il regista Daniele Vicari all’incontro con gli studenti universitari palermitani, avvenuto lo scorso 2 aprile 2012, al l’Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, evento organizzato dal L.U.M., Laboratorio Universitario Multimediale “Michele Mancini”, in collaborazione col dipartimento Fieri-Aglaia.
 
Costanza Quatriglio e Alessandro RaisIl regista ha dichiarato, inoltre: ”Non credo nei film storici di denuncia, che ricostruiscono gli eventi in base a congetture teoriche e dopo ti lascia un “certificato di conversione” dicendoti “ bene ora vai a casa convinto di quello che volevo dire io”. Io non credo in questo cinema, ma penso che si debbano raccontare fatti realmente accaduti attraverso gli strumenti del cinema e non attraverso un’interpretazione teorica della storia. Ho avuto la “fortuna” (se di fortuna si può parlare) di avere dei documenti attestati (gli atti processuali e le sentenze della Corte d’Appello di Genova del 2010) che mi hanno permesso di ricostruire questa tragedia moderna in piena regola, la violenza estrema degli accadimenti, lo spaesamento estremo di chi ha vissuto questi fatti, che si proietta, di conseguenza, sullo spettatore del film, incredulo che eventi del genere siano accaduti in una società civile e sotto i “suoi occhi”. Ecco il mio intento, fare un buon film basandomi su tutto questo”.

Al dibattito, dove è stato proiettato il trailer del film e alcune scene inedite, hanno preso parte e sono intervenuti: Rino Schembri (moderatore dell’incontro e docente di Storia e Critica del Cinema), Davide Iacopini (attore nel film), Costanza Quatriglio (regista), Alessandro Rais (critico cinematografico), Salvo Vaccaro (docente di Filosofia Politica) e Franco Lo Piparo (direttore del dipartimento Fieri-Aglaia).
4 aprile 2012