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Giochi aperti

Cannes continua la rotta ma la Palma (d’oro) ancora non si è vista e probabilmente non parlerà italiano. di Francesco Bellu

Garrone a CannesA distanza di una settimana dall’apertura ufficiale, il festival di Cannes ha ancora tutti i giochi aperti. Di certo una cosa sembra (quasi) sicura difficilmente il nuovo film di Matteo Garrone riuscirà a prendere qualcosa. Il suo “Reality” ha lasciato piuttosto fredda soprattutto la stampa estera e le stelle le ha viste si, ma più per le “botte” dei recensori che altro.

I “Cahiers” e “Positif” gli hanno dato il voto più basso: una stella, “Le Figaro” lo bolla con la faccina triste, solo “L’ Epress” arriva a dargliene tre. In compenso “Variety” rimane fortemente critico. Un flop? Se si vanno a leggere i giornali di casa nostra al contrario i giudizi sono piuttosto positivi. Siamo di fronte al cinema diventato tifo come allo stadio o c’è qualcosa di vero?

Dario Argento a Cannes con ''Dracula''Chissà, di certo con Garrone è accaduto l’esatto contrario di Marco Bellocchio quando portò in gara “Vincere”. In quel caso furono le testate italiane a rimanere fredde rispetto a quelle internazionali. Si versarono fiumi di inchiostro per mesi sul fatto o meno che i giornali del Belpaese fossero prevenuti nei confronti del regista de “I pugni chiusi”.
E il resto della truppa? L’altro italiano, ma fuori gara, che ha presentato un film questa settimana è Dario Argento. Giudizi contrastanti per il suo “Dracula 3D”, ma pare che altri abbiano apprezzato questa iper tecnologica e allo stesso tempo casareccia versione del vampiro più famoso del mondo. Della serie il cuore di fan non tradisce mai. Se vogliamo cercare un titolo forte pare però che a portarlo sia una vecchia conoscenza del festival: Michael Haneke, che per l’occasione ha riportato sullo schermo Jean Louis Trintignant in una storia di amore coniugale struggente nell’età della vecchiaia.

Il festival di CannesSe ora c’è un serio candidato alla Palma, quello è lui. Il resto sono briciole, bene, ma senza lode “Lawless” di Hilcoat: gangster movie che strizza l’occhio a “Boaldwalk empire” di solida fattura, ottimi attori ma a cui forse il concorso sta un pochino largo. Audiard ha costruito un film su misura per Marion Cotillard: c’è tutto per farla vincere. Dalla storia forte con handicap al rigore del regista de “Il profeta”. I francesi sono andati in un brodo di giuggiole.
Mancano all’appello Cronenberg che ha una sfida non di poco conto: rendere attore Robert Pattinson, il che viste le esperienze precedenti del vampiro di “Twilight”, sarebbe miracoloso e fuori gara per l’Italia, l’ultima opera di Bernardo Bertolucci. Rien ne va plus.

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