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Sicilia

Palermo, fumetti e doppiatori

Attenzione rivolta al doppiaggio italiano. A Cinemecum gli esperti Ivo De Palma e Tony Fuochi svelano i trucchi del mestiere. di  Luisa Mule’ Cascio

''Goodhero''Si è conclusa nei giorni scorsi la quarta edizione di “Cospladya Comics & Games”, la manifestazione palermitana dedicata al cosplay, ai fumetti, all’animazione, ai giochi, con un’area allestita per  fiera campionaria ed esposizioni.

Oltre al consueto appuntamento con il "Cosplay Contest" (gara cosplay nella quale i cosplayers mostrano le loro abilità nel rendere il proprio personaggio rappresentato al meglio sia dal punto di vista fisico che interpretativo) alla presenza di Alodia ed Ashley Gosiengfiao (esponenti di fama internazionale), la manifestazione ha dato spazio a diverse attività e iniziative, dalla dimostrazione riguardante la vestizione del kimono giapponese, alle conferenze sul mondo del fumetto e videogioco, alle campagne di gioco di ruolo dal vivo, all’animazione con proiezioni come “I Vespri Siciliani”, cartoon  di Alessandra Ragusa e Antonino Pirrotta, realizzato dalla Grafimated.

CosplayersCartoon e prodotto dalla Sicilia Film Commission, il mediometraggio indipendente giapponese  della Picograph dal titolo “Tailenders”, proiettato da AnimangaGroup, e la seconda puntata, presentata in anteprima a Cospladya, di “Goodhero”, primo cartone animato interamente dedicato alla sicurezza su strada, realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Interno e il Ministero della Gioventù e il sostegno di Polizia di Stato, Cittadinanzattiva e CTS.
Spazio dedicato anche al doppiaggio, con il quarto Galà del Doppiaggio Mediterraneo, che vedeva come protagonisti due rinomati esponenti del doppiaggio italiano, specialmente in riferimento all’animazione giapponese: Ivo De Palma e Antonio (detto Tony) Fuochi.

Conosciuti soprattutto per essere “le voci” dei personaggi di Pegasus (Ivo De Palma) e Phoenix (Tony Fuochi) della serie animata "I Cavalieri dello zodiaco" (titolo originale Saint Seiya), ma che vantano un curriculum ricco e poliedrico, non solo nel campo del doppiaggio, ma anche in quello della direzione di doppiaggio, dell’adattamento dei dialoghi,  della regia e scrittura teatrale, delle fiction, Ivo De Palma e Tony Fuochi ha concesso a Cinemecum.it un’intervista esclusiva relativa al loro mestiere, all’inizio della loro carriera e ai progetti futuri.

Ivo De PalmaCom’è iniziata la sua carriera da doppiatore?
Ivo De Palma: Ho iniziato a lavorare nelle radio private. Ho studiato prima dizione e anche recitazione per rendere meglio in radio, e da lì sono entrato in contatto con un altro mondo, quello del doppiaggio, che mi appassionava e interessava di più. Quindi ho lasciato la radio, si può dire, senza particolari rimpianti. Ho abbracciato un mondo nuovo che mi permetteva di mettermi in gioco utilizzando il mio punto di forza, cioè  la voce.
Tony Fuochi: La mia carriera è iniziata in modo eccezionale, nessuno ha iniziato come me. Non è il modo migliore ma, è successo così. Io accompagnavo un amico che aveva doppiato un film di genere western alla Merak film di Milano. Lì il mio amico chiese a Cip Barcellini, che era il titolare dello studio, se poteva farmi fare un provino, e così mi sono ritrovato davanti  a un microfono a leggere delle battute. Cip mi disse:” bene, molto bene. Vuoi provare a doppiare?”. Io accettai. Mi fece interpretare un tizio che si risvegliava, quindi che doveva parlare con un fare un po’ “addormentato”. Per me quel doppiaggio fu qualcosa di naturale, come se l’avessi fatto da sempre, infatti Cip mi chiese dove lavoravo, ma io gli risposi  che non avevo mai fatto il doppiatore fino a quel momento. Lui decise di farmi riprovare, allora ritentai e il risultato fu perfetto. Allora Cip volle i miei recapiti per chiamarmi in seguito, ma, mentre io e il mio amico stavamo andando via, Cip mi disse:”Fuochi hai qualcosa da fare domani?”. Io avevo un altro tipo di lavoro ma, incuriosito, decisi di accettare la proposta di Cip di doppiare l’indomani per lui…. La mia prima parola in assoluto da doppiatore fu “champagne”, e da quel giorno non ho più smesso di lavorare. Per me il doppiaggio fu un cambiamento di vita radicale ma molto gradito.

Tony FuochiPuò parlarci del suo lavoro da doppiatore? Cosa c’è realmente dietro il doppiaggio?
Ivo De Palma: Dietro un doppiaggio, per renderlo al meglio, deve esserci molta esperienza e la consapevolezza che si è degli attori, attori vocali ma comunque attori, quindi non si tratta solo di “parlare” o di “parlare bene”, ma di parlare mettendo dietro dei pensieri, degli stati d’animo, ed è quello che noi doppiatori facciamo.
Tony Fuochi: Io posso raccontare il mio modo di doppiare, poiché so che per gli altri è diverso. Il doppiaggio è molto soggettivo. Io sono uno di quelli che generalmente non si appassiona troppo alle cose che fa, le vedo, le guardo, le improvviso e le faccio, se non dovessero andar bene le cambio. Se il direttore di doppiaggio mi dice che vorrebbe una voce più seria o diversa, la cambio semplicemente senza alcun problema. Quando un lavoro è finito, per me, è finito e basta, passo ad altro. Quando, invece, mi occupo io della direzione di doppiaggio per film, soprattutto home video, mi dirigo o dirigo chi lavora per me secondo il mio gusto e le mie preferenze.

''Pegasus'' (Ivo De Palma)Qual è il lavoro che l’ha più entusiasmata o “divertita”?
Ivo De Palma: Oltre  all’interpretazione di Pegasus nella serie animata “I Cavalieri dello Zodiaco”, per il quale sono sempre ricordato, ricordo il personaggio di Toki nei cinque film di “Ken il guerriero”, dove finalmente ho doppiato un personaggio positivo dopo anni di doppiaggi di personaggi cattivi, e Kambei Shimada, capo samurai della serie Samurai 7.
Tony Fuochi: Non esiste un lavoro in particolare, mi hanno divertito quasi tutti i lavori svolti. Riesco a divertirmi con questo lavoro anche nei momenti personali negativi, dettati magari da problemi familiari o altro. Questo mestiere mi ha sempre tirato fuori da delusioni o sconforto. Proprio per questo posso affermare che faccio il  mestiere che volevo fare, che mi è piaciuto fare e che continuo a svolgere, anche se in ruoli più piccoli.

''Phoenix'' (Tony Fuochi)In cosa consiste il lavoro di dialoghista in un doppiaggio?
Ivo De Palma: Fare il dialoghista ha  tutta un’altra preparazione rispetto a quella del doppiatore, poiché vi è non solo la traduzione dei dialoghi ma anche l’adattamento a sincrono labiale. È un lavoro molto certosino perché bisogna provare le battute, anche ad alta voce. È un altro tipo di lavoro rispetto al doppiatore. Io ho iniziato a occuparmi dell’adattamento negli ultimi anni. È un lavoro che comunque mi piace e mi consente di rimanere a contatto con l’ambiente del doppiaggio.

La sua carriera è molto ricca di sfaccettature, può raccontarci il suo lavoro degli ultimi anni?
Tony Fuochi: Col tempo ho un po’ messo da parte il doppiaggio, la direzione, e sono diventato “attore” del mio lavoro, mettendo in scena spettacoli teatrali. È stato questo un cambiamento naturale, poiché, ad un certo punto, ti viene voglia di far qualcosa di veramente tuo, che piaccia o non piaccia alla gente. Metto in scena spettacoli che scrivo o che faccio scrivere e che dirigo come regia, realizzo dei reading particolari e musicati, che soddisfano il pubblico.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Tony Fuochi: Per il futuro vedo molto il teatro e meno il doppiaggio. Proprio in questi giorni mi sto occupato della realizzazione di un copione scritto a due mani su Falcone e Borsellino.  È un progetto assolutamente nuovo perché fatto con più leggerezza e che non vede i soliti stereotipi o il solito punto di vista giornalistico e documentaristico.

6 giugno 2012