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Percorso

Un successo chiamato Notorius

Il festival dell'Università con il concorso nazionale per corti ha fatto breccia... grazie a un prezioso suggerimento di Antioco Floris. di Salvatore Pinna

NotoriusSolo trent’anni fa il cinema all’Università consisteva nella lettura del mitico Sadoul e nel racconto orale, da parte del professore, di film che talvolta neppure lui aveva visto. Con l’avvento del cinema in videocassetta si è incominciato a vedere i film e ad affrontare l’analisi testuale.

Come naturale evoluzione dell’insegnamento delle discipline audiovisive, e grazie all’avvento dei formati digitali, allo studio storico e teorico e a quello testuale si è aggiunta la pratica del cinema.  Quasi tutte le università italiane in cui si insegna cinema hanno creato dei piccoli laboratori o centri di produzione. Ci sono realtà come di Dams di Roma 3 o di Torino che operano con notevoli risultati e con invidiabili risorse economiche e numero di docenti. A Cagliari nel 2003 ha incominciato a funzionare il laboratorio audiovisivo e nello stesso anno è stato fondato anche il Circolo Notorius ad opera di studenti universitari che volevano proseguire in altro modo l’esperienza di frequentanti del corso di storia e critica del cinema. 

Dall’esperienza del laboratorio è nato, nel 2007, il Celcam (Centro per l’Educazione ai Linguaggi del Cinema, degli Audiovisivi e della Multimedialità)  nell’ambito del nuovo corso di laurea in scienze della comunicazione e il tradizionale insegnamento ha preso il nome di  “Linguaggi del cinema, della televisione, della pubblicità e dei new media”, più corrispondente alla moderna cultura dell’audiovisivo. Parallelamente il Circolo Notorius, ha prodotto buone iniziative e buone idee che lo qualificano sempre più non solo come  cineclub di studenti universitari riservato alla proiezione di opere cinematografiche, bensì come una vera e propria associazione che opera a 360 gradi, attraverso corsi formativi sulla regia, sul montaggio, sulla fotografia cinematografica e la realizzazione di produzioni audiovisive.

Sia il Celcam che Notorius, singolarmente o in collaborazione, hanno dato vita a produzioni di ottimo  livello e comunque di notevole interesse. Si ricordano i film nati da progetti speciali come “Libera me Domine” (2006), “Bella e dìnnia” (2010), “Tajabone” (2010), “Asse mediano” (2011). Ci sono molti altri lavori che esprimono una qualità che si è confrontata con successo col pubblico che è la condizione indispensabile per una vera crescita di talenti. Nel maggio scorso, per fare un esempio, l’associazione universitaria ha dato vita al “Notorius Film Festival-Speciale Cine-Aperitivo“, una rassegna cinematografica riservata ai migliori cortometraggi realizzati nell’ambito delle sue attività. Sono stati proiettati i lavori di autori affermati come Enrico Pau e Salvatore Mereu, ma anche “Cagliari per me” (2003) premio V-Art 2004, “Conto di finire entro un anno” e altri film sulla vita universitaria di Giovanni Marceddu (2009), Jovid (2012) di Silvia Perra, Guney Africa (2004).

''Romafictionfest''Senza dimenticare “RomafictionfestBackstage” (2009), “Romafictionfest” (2010) curati da Andrea Lotta vero fiore all’occhiello dell’attività formativa svolta in ambito universitario.  Solo la durata (si tratta di un mediometraggio di 49 minuti) ha sacrificato “Aula 3. Storie di rifugiati politici” un interessante documentario firmato da Martina Porcu e Silvia Perra. Il percorso di queste due giovanissime ragazze merita di essere sottolineato in quanto esemplifica la produttività del lavoro svolto dalla nuova formazione universitaria.  Dopo aver frequentato i corsi di cinema e quelli di regia, e aver dato prova di ottime qualità registiche con i lavori prodotti come tesi di laurea,  hanno insegnato ad altri quello che hanno appreso, come volontarie del Servizio Civile Nazionale, in corsi di regia presso la Biblioteca di Selargius. Poiché fanno parte di  Notorius sono escluse dal concorso ma in compenso sono state selezionate dall’ "Arcipelago Film Fest".

Antioco FlorisDopo nove anni di attività il Circolo Notorius ha avuto un’altra buona idea che ha afferrato al volo. Come dice Marco Spiga, presidente di Notorius, “stavamo progettando i corsi da tenere col prof. Antioco Floris ed è nata l’idea di fare qualcosa di nuovo. Io avevo proposto una rassegna dove proiettare le opere degli studenti o le opere di Notorius, e Antioco Floris ha detto perché non fare un concorso nazionale di cortometraggi per studenti universitari visto che non esiste e io ho accettato con entusiasmo”. Così è nato il "NotoriusFilmFestival", primo concorso nazionale del cinema universitario. Vi possono partecipare corti e documentari, della durata massima di 30 minuti,  prodotti dal 2009 ad oggi, realizzate da  studenti  universitari o prodotte direttamente dall'Università oppure da studenti delle scuole di cinema.

Nonostante il poco tempo a disposizione, che ha impedito di poter disporre di altri finanziamenti, oltre quelli vitali dell’Ersu, i numeri sono incoraggianti. Hanno inviato le loro opere 59 studenti da quattordici regioni; le più rappresentate sono la Sardegna, il Lazio, la Puglia e la Campania.  La prima selezione, operata nell’ambito dell’Associazione, ha ridotto a trenta le opere ammesse al concorso che corrispondono a  circa  sette ore di proiezione che verranno opportunamente  combinate così da ottenere tre serate di gradevole fruizione il 26-27-28 Giugno presso il cineteatro Nanni Loy a Cagliari. Ci sarà un premio della giuria tecnica e uno del pubblico che verrà assegnato ai primi tre classificati delle due le categorie di film in concorso. In questa prima edizione sono arrivate, prevalentemente, produzioni indipendenti di studenti universitari fatte con finanziamenti esterni all’Università oppure a costo zero. “Spesso”, osserva Marco Spiga, “le case di produzione sono associazioni come Notorius.

Notorius Film FestivalIl livello delle opere selezionate è abbastanza alto e le opere a budget zero, per i contenuti, tengono testa alle opere “prodotte”. Intanto sono in cantiere nuove idee per le prossime edizioni della manifestazione. Spiega Marco Spiga: “Per le prossime edizioni si può riuscire a coinvolgere maggiormente le Università, proporre agli istituti universitari un progetto con un tema specifico, per esempio sulla situazione dell’Italia o su temi sociali. Si sta pensando anche a realizzare confronti a livello internazionale”. C’è la convinzione che il cinema universitario rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio per i giovani registi. L’idea forte resta quella della formazione: “Sinora i corsi del Celcam sono riservati  agli studenti universitari mentre quelli di Notorius sono aperti anche a non universitari. Ma so che il Celcam dovrà aprire dei laboratori dove qualunque persona può presentare il proprio progetto e fornirà gratuitamente, ai più meritevoli, le sue attrezzature e il know-how”. Intanto con la prima edizione del "Notorius Film Festival" si spera che anche i produttori assistano alle proiezioni  e che alla fine per gli studenti la vetrina sia veramente importante.

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13 giugno 201

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