Martin Scorsese e New York
Analisi del film per fotografare la metropoli. Se ne parla ad Oristano, grazie a un incontro organizzato dal Centro Servizi Culturali UNLA.
La metropoli come inferno quotidiano: New York secondo Martin Scorsese. Si intitola così l’incontro che si terrà il 28 giugno, alle 17, al Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano, a cura di Paolo Lichieri e Massimo Atzori.
Uno dei temi fondamentali del cinema americano è il rapporto individuo-spazio urbano. Dalla città come luogo di perdizione e allucinazione, alla naturalezza e introiezione dello spazio metropolitano. Questo specchiarsi nella città è stato manifestato da Hollywood, nel corso degli anni, in numerose pellicole tra loro molto diverse e in tale occasione s’intende prendere in esame quella che probabilmente è la metropoli per antonomasia, New York, attraverso la personale visione che di essa ha proposto Martin Scorsese. A questa città, infatti, il regista si mostra indissolubilmente legato, tanto da narrarla e mostrarla, nelle sue varie sfaccettature, in quasi tutti i suoi film (per non parlare di altri lavori, come corti e spot).
Guardando alla sua opera, risulta subito evidente l’interesse primario nei confronti di New York, eletta a luogo ideale nel quale ambientare le proprie storie.
Seguendo questo percorso, verranno analizzati titoli quali ''Mean Streets'' (1973) e ''Taxi Driver ''(1976), per poi affrontare altri due lavori, cronologicamente distanti tra loro rispetto a quelli appena citati, che rispecchiano momenti diversi nella carriera del regista: Fuori orario (After Hours, 1985) e Al di là della vita (Bringing Out the Dead, 1999). Si va così dalle esperienze personali del regista (l’elaborazione del proprio vissuto attraverso storie che uniscono vita per le strade e tematiche religiose, dal cui mix deriva poi la problematicità e l’instabilità dei personaggi) all’analisi di stati d’animo quali nichilismo o depressione – frutto di una stressante e piatta esistenza scandita dai tempi frenetici della grande città –, constatando le drammatiche ripercussioni che questi possono avere sugli individui.
In sostanza, quello proposto, è un viaggio (prevalentemente notturno) negli inferi della vita d’ogni giorno, fatto di storie diverse, ma legate da ossessioni comuni che assillano l’esistenza di ognuno.
Ingresso libero.
27 giugno 2012