Stampa

Chissà chi sarà...

Antonello Grimaldi alle prese con la scelta del Direttore della Film Commission... sempre che la scadenza del bando porti il nome di una persona all'altezza. di Salvatore Pinna
 
Antonello GrimaldiIl 25 giugno è scaduto il bando per l’attribuzione dell’incarico di Direttore della Film Commission.  L’emanazione del bando costituisce il primo atto pubblico del CdA  nominato dalla Regione Sardegna nell’ottobre del 2011.  Per i lettori che avessero seguito distrattamente la vicenda  è utile ricordare che il CdA è costituito da Antonello Grimaldi, che ne è il presidente, e dai consiglieri Rosanna Castangia, Gianni Cesaraccio, Filippo Spina e Giovanni Follesa. A queste persone spetta il compito di scegliere il futuro direttore figura determinante dell’operatività effettiva della  Film Commission. La scelta comporterà due fasi. La prima, di sgrossatura,  è quella della verifica dei requisiti e della predisposizione, da parte del CdA, di un  “elenco di soggetti idonei ed adeguati alle funzioni connesse all’attribuzione dell’incarico di Direttore”.  La seconda fase, di selezione fine, porterà alla scelta del direttore “attraverso specifici colloqui personali” curati dal  C.d.A. stesso.
 
Set e Film CommissionNon è dato di capire se l’operazione sarà svolta personalmente dai componenti del CdA o se saranno supportati da professionisti  in grado di valutare meriti (non semplici titoli) di non poco conto come  “competenza, comprovata da significative esperienze professionali,  nella organizzazione e nella gestione di risorse finanziarie e umane”  e persino la fondamentale padronanza, scritta e orale, dell’inglese meglio se accompagnata da qualche altra lingua straniera.  Che saranno comunque corollari, pur  indispensabili, della competenza centrale di una persona che  dovrà essere esperta d’arte (cinematografica) e di mercato, ovvero di mercato applicato al cinema e agli audiovisivi. Quando Antonello Grimaldi fu scelto come Presidente il suo nome – fatto insolito in Sardegna- venne accolto da tutti con soddisfazione al punto da fare agio sulle perplessità suscitate in alcuni dai componenti del Consiglio d’Amministrazione. Ma si disse che alla fine il nome impegnativo di Grimaldi (la persona giusta al posto giusto) era un segnale decisivo delle intenzioni e della qualità operativa della Film Commission che sarebbe stata confermata dalla qualità del direttore generale prescelto.
 
Set e Film commissionLe cose stanno ancora  così. Non sappiamo se nel corso di questa torrida estate si saprà chi sarà il tanto atteso direttore. Ciò di cui si è più certi è che Grimaldi non rischierà il suo nome e il suo prestigio (né sperpererà le attese enormi createsi intorno alla sua nomina) scegliendo (in qualche misura anche gli avvisi pubblici e trasparenti “scelgono”) una figura non all’altezza delle promesse impegnative da lui fatte (vedi intervista concessa a Cinemecum) circa  i compiti dell’istituzione e i risultati attesi che non sono genericamente culturali ma economici e industriali. Per la ragione che non consente altrimenti, trattandosi di un settore dove contano i risultati, ci si aspetta che subito dopo l’avvento del direttore, questi sia affiancato da uno staff all’altezza della situazione. Per fare un esempio l’organigramma dell’Apulia Film Commission, oltre al direttore e alla segreteria di direzione, conta un addetto ai progetti cinema e produzioni, un Product Manager, un responsabile gestione e comunicazione dei Cineporti e un addetto ai finanziamenti e progetti UE.  Si tratta di figure che non hanno attinenza diretta col cinema nella sua accezione più culturalistica ma che hanno a che vedere con il management, la gestione, l’economia, la dimensione progettuale internazionale che muove il cinema.
 
Resta la grande incognita della politica, del ruolo che i decisori si attribuiranno: se da promotori di investimenti  virtuosi per la crescita sociale ed economica o da disseminatori di presidi sparsi del loro piccolo potere personale. In un settore serio, che punta al concreto e che non tollera inerzie sono sufficienti due anni per capire i risultati di produzione e in che direzione portano.  
4 luglio 2012