Percorso

"The amazing spider man" di Mark Webb

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''The amazing Spider-man'' locandinaTutte le figure paterne muoiono in “Amazing Spider man” di Mark Webb a dimostrare come, ancora nella cultura americana, si riproduca un archetipo culturale reiterato, soprattutto nella cultura popolare, forse motivo di un modello aggressivo e machista su cui si modellano gli “eroi” d’oltreoceano.

Così, il nuovo Peter Parker affronta i continui traumi della scomparsa delle figure autoriali: il padre (la cui misteriosa scomparsa produce l’incipit della presa di coscienza del ragazzo), lo zio che lo alleva (interpretato deliziosamente da Martin Sheen), il severo genitore della fidanzatina Gwen, ma in questo gruppo può essere inserito pure il ricercatore Curt Connors, incerto tra l’etica della scienza e il delirio di onnipotenza, per certi versi sostituto del genitore, “castrato” dalla perdita di un braccio, che deve assolutamente far ricrescere.. Diventare un eroe per Peter è, dunque, necessario, per sostituirsi finalmente all’autorità, difendere e vendicare gli inermi. L’intelligente sceneggiatura di Alvin Sargent, Steve Kloves, James Venderbilt,  sicuri professionisti dello script hollywoodiano, insiste sull’elemento narrativo di storia di formazione.

 
'The amazing Spider-man''Seguendo quasi alla lettera il fumetto originale di Stan Lee e Steve Dikto, si raccontano, per buona parte del film, i tormenti adolescenziali di Peter, la sua melanconia, le sue frustrazioni connesse con la curiosità scientifica (Spider Man è uno dei pochi supereroi capaci di ragionare oltre che spaccare tutto), ma pure il suo ingenuo stupore nello scoprire i poteri esagerati, ottenuti con la puntura di un ragno modificato geneticamente. Questa scelta ha l’effetto di evitare, per almeno mezzora, le scene d’azione diventando lo scheletro psicologico della seconda parte, dove dominano effetti speciali e scontri fisici. Inoltre, Spider si toglie senza problemi la maschera (una volta per non spaventare un bambino da salvare) e dopo gli scontri, le fughe e gli attacchi si ritrova illividito e stremato, spaventando la zia May, che lo aspetta sveglia al suo ritorno a casa.
 
''The amazing Spider-man''L’umanizzazione del supereroe sembra essere l’unica via per rinfrescare i personaggi e gli effetti speciali hanno maggior efficacia nel ritrarre  New York come accattivante città notturna sui cui grattacieli fallici “vola” l’Uomo Ragno, alternando felicità infantile con ansia adrenalinica, piuttosto che dar vita al lucertone Lizard, molto modesto nell’iconografia. Andrew Garfield affronta il suo Peter/Spider, non dimostrando i suoi effettivi 28 anni, con impegno, perdendosi, però, nell’interpretazione balbettante (eredità imbastardita degli attori del metodo degli anni cinquanta) così diffusa sugli schermi USA; non è un attore carismatico, ma la sua sostanziale strada professionale è solo iniziata. Emma Stone- Gwen Stacy ha avuto il suo personaggio, il quale nel fumetto muore ben presto, graziato dagli sceneggiatori e, probabilmente, pronto per una puntata successiva. Mentre sugli schermi estivi latitano le uscite interessanti, non per mancanza di film (sono tanti quelli italiani, per esempio, in “frigorifero”), “The amazing spider man” - senza perdere niente visibile anche in due dimensioni -appare un dignitoso prodotto per non dimenticare l’appuntamento in sala.
 
 
"The amazing Spider-man". L'approfondimento di Luca Crippa
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