Culture a confronto grazie ai film
Ciclo di proiezioni sino al 9 agosto nella suggestiva cornice della Fattoria Sa Illetta per un dialogo tra religioni differenti. di Elisabetta Randaccio
Il cinema come comunicazione, riflessione e confronto rimane uno degli aspetti rilevanti del mezzo filmico. L’opera cinematografica sempre sospesa tra arte, industria, evasione, divertimento, sperimentazione risulta, così, duttile e adeguata per qualsiasi utilizzo culturale.
Partendo da questo assunto, l’associazione Sa Illetta, ha pensato ad una rassegna filmica che, attraverso sei proiezioni, riprendesse la questione attuale e controversa del dialogo tra culture e religioni differenti. La manifestazione, iniziata il 5 luglio, la cui conclusione sarà il 9 agosto, realizzata con la partecipazione dello Spazio Odissea e della Provincia di Cagliari, si svolge in una cornice particolarmente suggestiva: la Fattoria Sa Illetta, che permette agli spettatori anche di riscoprire un sito particolare fuori dalle solite mete cittadine.
Peraltro, nonostante le rassegne cinematografiche estive non manchino a Cagliari, questa a Sa Illetta, ha raccolto, nelle prime serate, un pubblico affezionato, il quale ha riempito il grande cortile della “Fattoria”. Il titolo della manifestazione – “Parlare con chi. Parlare di cosa? “ – introduce alle proposte filmiche, che hanno come filo conduttore la tolleranza, ma pure gli abusi e le violenze, eseguite in nome di presunte convinzioni ideologico-religiose. “Agorà” (2009) di Alejandro Amenabar era sicuramente la pellicola giusta per iniziare la rassegna; si tratta della storia drammatica della filosofa Ipazia, uccisa a Alessandria d’Egitto dai fanatici cristiani seguaci del vescovo Cirillo. La “colpa” di Ipazia era stata di “rappresentare la tradizione della Sapienza femminile (…) e quindi risultava sgradita più come Sapiente che come pagana.” (De Martino-Bruzzese).
La manifestazione, i cui film sono sempre introdotti da esperti, è proseguita con “Hunger” (2008) di Steve McQueen, uno dei più bei film degli ultimi anni, distribuito in Italia solo dopo il buon risultato della pellicola “scandalosa” “Shame”, del regista inglese. Interpretato da un favoloso Michael Fassbender, il calvario di Bobby Sands, militante dell’IRA, morto dopo un drammatico sciopero della fame nel 1981, viene ricostruito con crudezza e con uno stile originale dagli echi quasi pasoliniani. Sempre nell’ambito di una riflessione sull’assurdità dei conflitti di matrice soprattutto religiosa, si segnalano “E ora dove andiamo?” (2011) della regista libanese Nadine Labaki che, con l’aiuto dell’ironia e di una dolcezza amara, ricostruisce le vicende di un villaggio dove la convivenza tra religioni diverse, viene messa in crisi da un conflitto proveniente dall’esterno, e “Uomini di Dio” (sarà proiettato il 2 agosto) di Xavier Beauvois.
Anche questo film racconta di un rapporto positivo tra culture diverse devastato dalla guerra che sconvolse l’Algeria a metà degli anni novanta. I frati trappisti dell’antico convento situato sui monti del Maghreb convivevano in pace con la gente del piccolo villaggio confinante, ma la loro disponibilità a soccorrere, durante il conflitto civile, i militanti dell’uno e dell’altro fronte, portò a un incomprensibile rapimento, risolto tragicamente. Lo stile asciutto del regista, si concentra soprattutto sulla psicologia dei monaci messi di fronte a scelte e situazioni drammatiche, che fanno vacillare anche l’adesione al proprio ordine e la stessa fede. Concludono la rassegna “La donna che canta” (2012) di Denis Villeneuve e “C’era una volta in Anatolia” (2011) di Nuri Bilge Ceylan.
Dove: Fattoria Sa Illetta
S.S. 195 Km. 3.00 Cagliari
Quando: ogni giovedì ore 21.00, dal 5 luglio al 09 agosto 2012
Ingresso unico: € 5.00
Info e contatti: Associazione Culturale "Sa Illetta" - Telefono: 3498328709 - E-mail:
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- Sito web: www.saillettacultura.it
Tutte le proiezioni saranno precedute da una presentazione tenuta da esperti in materia