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A Venezia torna Salvatore Mereu

In laguna con il suo film "Bellas Mariposas"  in rappresentanza del cinema sardo e della Sardegna. di Francesco Bellu

Salvatore MereuA volte i proverbi hanno ragione. Perché per Salvatore Mereu vale il detto "Non c'è due senza tre". Dopo "Ballo a tre passi" e "Tajabone", il regista di "Sonetaula" torna al lido con "Bellas Mariposas", in concorso in quella che è una delle sezioni più sperimentali e cinefile della kermesse: "Orizzonti".

Tratto dal romanzo di Sergio Atzeni, racconta la storia di una ragazzina di dodici anni che vive tra il degrado della periferia cagliaritana. Il suo sguardo su questo mondo e acuto e lucido. Ha un sogno: volare altrove come una farfalla e sogna di diventare una rockstar. Il film è interpretato da due ragazze esordienti: Sara Podda e Maya Mulas, più attori professionisti come Luciano Curreli, Maria Loi e Rosalba Piras e Michaela Ramazzotti nelle vesti della "oga", la zingara gattara che fa capolino nel finale del racconto di Atzeni.  

Mira NairEssere in gara per Mereu è sicuramente una bella soddisfazione se si tiene conto che "Bellas mariposas" ha avuto una vita piuttosto complicata: autoprodotto  in modo indipendente dalla sua Viacolvento, fondata con la moglie Elisabetta Soddu ha avuto anche il supporto della Regione Sardegna, della Film Commission sarda e dell'Istituto Etnografico nuorese. La 69ma edizione, in programma dal 29 agosto all'8 settembre,  segna il rientro al timone di Alberto Barbera, dopo il lungo periodo gestito da Marco Muller, finito al Festival del cinema di Roma. L'attesa era molto alta e non priva di perplessità, basta vedere le reazioni preventive al film di apertura di Mira Nair, "The Reluctant Fundamentalist", considerato privo di apeal rispetto alle edizioni precedenti. A mettere il cuore in pace poi ci ha pensato la conferenza stampa di presentazione dove Barbera ha calato i suoi assi nascosti: Terrence Malick, Takheshi Kitano, Brian De Palma, Kim ki Duk. Tutti e tre in concorso nella sezione principale con "To the wonder", "Outrage beyond", "Passion" e "Pieta". Con loro Harmony Korine che presenta "Spring Breakers".

Marco BellocchioGli italiani in gara si conoscevano già da tempo: Marco Bellocchio, che dopo "Buongiorno notte" e il leone alla carriera sembra aver fatto pace con il lido, porta "La bella addormentata" rifacendosi alla storia di Eluana Englaro, "È stato il figlio" di Daniele Ciprì, con Toni Servillo, e infine "Un giorno speciale" di Francesca Comencini. Anche il fuori concorso riserva nomi di calibro: "Love Is All You Need" di Susanne Bier, "Lullaby to My Father" di Amos Gitai, il nuovo film di Robert Redford, "The Company You Keep", "The Iceman" di Ariel Vromen e, infine, i documentari di Spike Lee e Jonathan Demme: rispettivamente, "Bad 25", sulla realizzazione di "Bad" di Michael Jackson, e "Enzo Avitabile Music Life", sul sassofonista italiano. Non mancherà poi un omaggio speciale a Michael Cimino di cui verrà proiettata finalmente la versione integrale de "I cancelli del cielo".
Rimane poi un mistero: sarà “The master” di Paul Thomas Anderson, il film “sorpresa” del concorso? In queste ore la voce che circola è proprio questa, ma certezze non ce ne sono.

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